Pensione marzo 2023, guida al cedolino: importi aumenti, arretrati e data di pagamento

Simone Micocci

15 Febbraio 2023 - 10:35

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Pensioni, in arrivo a marzo gli aumenti della rivalutazione (compresi di arretrati). Di seguito la tabella aggiornata e le informazioni sulle date di pagamento.

Pensione marzo 2023, guida al cedolino: importi aumenti, arretrati e data di pagamento

In pagamento mercoledì 1 marzo (ma non per tutti) il prossimo cedolino di pensione con ottime notizie per coloro che fino a oggi sono stati esclusi dalla rivalutazione degli assegni.

Come annunciato dall’Inps con la circolare n. 20 del 10 febbraio scorso, con il cedolino atteso a marzo è in programma il ricalcolo della pensione tenendo conto del tasso d’inflazione medio accertato dall’Istat, pari al 7,3%, e delle percentuali di rivalutazione individuate dall’ultima legge di Bilancio. Allo stesso modo, sempre con il cedolino di marzo, verrà effettuata un’operazione di conguaglio con il riconoscimento degli aumenti arretrati non pagati a gennaio e febbraio.

A tal proposito, nella stessa circolare vengono indicate le cifre dell’aumento di pensione atteso a marzo, una tabella grazie alla quale è possibile farsi un’idea di quale sarà l’importo degli arretrati.

Chi riceverà l’aumento della pensione a marzo

Come anticipato, soggetti alla rivalutazione della pensione saranno tutti coloro che non ne hanno già beneficiato a gennaio, ossia chi ha un assegno d’importo lordo superiore a 2.101,52 euro.

Sotto tale soglia, infatti, la rivalutazione è già stata effettuata a inizio anno, utilizzando il 100% del tasso accertato dall’Istat (7,3% il valore provvisorio attuato dall’Inps). Per chi invece ha una pensione d’importo superiore si applicano le riduzioni volute dal governo Meloni, il quale ha rivisto la rivalutazione rendendola meno favorevole rispetto al passato per coloro che hanno una pensione d’importo medio alto.

Vista la modifica apportata a pochi giorni dal ricalcolo delle pensioni (la legge di Bilancio è stata approvata alla fine di dicembre), l’Inps ha avuto bisogno di più tempo per adeguare i propri sistemi, rimandando così gli aumenti di qualche mese. Quindi, pur essendo confermata la decorrenza da gennaio 2023 - ragion per cui verranno presto riconosciuti gli arretrati - per il riconoscimento nel cedolino tutto è stato rinviato a marzo (in quanto anche per febbraio i tempi erano troppo ristretti).

Di quanto aumenta la pensione a marzo

Di fatto più che di aumenti sarebbe opportuno parlare di tagli: senza le modifiche apportate dalla legge di Bilancio 2023, infatti, gli importi riconosciuti sarebbero stati maggiori.

Basti pensare che le vecchie regole prevedevano una rivalutazione piena sotto le 4 volte il trattamento minimo, al 90% del tasso tra le 4 e le 5 volte e al 75% sopra le 5 volte.

Oggi invece le percentuali sono state riviste con penalizzazioni tanto maggiori quanto più è elevato l’importo della pensione. Fatta salva la soglia delle 4 volte il trattamento minimo - quindi le pensioni d’importo inferiore a 2.101,52 euro - dove la rivalutazione è stata mantenuta al 100%, per tutti gli altri è stata operata una stretta: 85% (rispetto al 90%) tra le 4 e le 5 volte il trattamento minimo, 53% tra le 5 e le 6 volte, 47% tra le 6 e le 8 volte, 37% tra le 8 e le 10 volte e 32% sopra le 10 volte.

Il risultato è riassunto nella tabella seguente, allegata alla circolare n. 10/2023 dell’Inps.

La tabella della rivalutazione delle pensioni La tabella della rivalutazione delle pensioni I dati della circolare Inps

Ad esempio, per una pensione di 3.000 euro ci sarà un aumento del 3,869%, salendo così a 3.116,07 euro (attenzione, tutte le cifre vanno considerate al lordo). Per una pensione di 2.500 euro, invece, l’aumento sarà del 6,205%: 155,12 euro in più quindi saranno riconosciuti a partire da marzo 2023.

Per farsi un’idea di quanto spetta in più, quindi, basta guardare alla fascia di riferimento della propria pensione e applicarvi il tasso previsto. Ricordate però che la legge di Bilancio 2023 ha comunque individuato una fascia di garanzia (indicata in tabella): nel dettaglio, per le pensioni d’importo superiore alla soglia limite ma comunque inferiore a tale limite incrementato della quota di rivalutazione automatica spettante per la fascia precedente, l’aumento di rivalutazione è attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato.

Ad esempio, a una pensione di 2.685,97 - anche se d’importo superiore alle 5 volte il trattamento minimo - sarà comunque riconosciuto un aumento fino a 2.789,90 euro.

Arretrati

Una volta calcolato l’importo dell’aumento basta moltiplicarlo per due - per gennaio e febbraio quindi - per farsi un’idea di quale sarà la cifra degli arretrati erogati con il cedolino di marzo.

Ricordiamo che si tratta di cifre lorde, da cui quindi andranno sottratte le imposte dovute.

Quando viene pagata la pensione di marzo

Il prossimo pagamento delle pensioni è atteso per mercoledì 1 marzo, sia per chi ha l’accredito su conto corrente bancario che per coloro che hanno preferito il postale.

Discorso differente per chi invece ha scelto il ritiro in contanti presso gli uffici postali: nella maggior parte dei casi, infatti, viene ancora adottato il sistema previsto in piena pandemia, scaglionando gli ingressi durante la settimana in base all’ordine alfabetico:

  • dalla A alla B: mercoledì 1 marzo;
  • dalla C alla D: giovedì 2 marzo;
  • dalla E alla K: venerdì 3 marzo;
  • dalla L alla O: sabato 4 marzo (ma solo la mattina);
  • dalla P alla R: lunedì 6 marzo;
  • dalla S alla Z: martedì 7 marzo.

Ricordiamo che l’ordine potrebbe cambiare da ufficio a ufficio, ma generalmente dovrebbe essere questo.

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