Pensione d’invalidità: quando si ha diritto all’accompagnamento?

Antonio Cosenza

23 Settembre 2020 - 11:55

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Non tutti gli invalidi civili hanno diritto all’assegno di accompagnamento: facciamo chiarezza su quando spetta la pensione senza accompagno (e viceversa).

Pensione d’invalidità: quando si ha diritto all’accompagnamento?

Tra i benefici riconosciuti agli invalidi civili, oltre al diritto all’assegno mensile, c’è anche il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento nel caso in cui sussistano determinati requisiti.

Non tutti gli invalidi hanno diritto all’assegno di accompagnamento, da molti conosciuta più semplicemente come “accompagno”. Questa, infatti, è quella prestazione economica - erogata a domanda - a favore degli invalidi civili totali a causa di minorazioni fisiche o psichiche per i quali è stata accertata l’impossibilità di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore oppure l’incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita.

Come prima cosa, quindi, per avere diritto all’indennità di accompagnamento bisogna essere stati riconosciuti come invalidi civili al 100%. Ricordiamo che il riconoscimento della percentuale d’invalidità non è compito del medico curante, bensì di un’apposita commissione ASL incaricata dall’INPS su domanda dell’interessato (la richiesta per il riconoscimento dell’invalidità può essere presentata o tramite il servizio Domanda di invalidità presente sul sito dell’INPS oppure avvalendosi del supporto di un patronato).

Il riconoscimento dell’invalidità al 100% può portare all’erogazione della pensione di invalidità e dell’assegno di accompagnamento: queste due misure sono compatibili e cumulabili tra di loro, ma non è detto che quando c’è l’una vi è anche l’altra. Potrebbe benissimo essere, infatti, che un invalido totale al 100% abbia diritto alla pensione e non all’assegno di accompagnamento, e viceversa; vediamo perché facendo chiarezza su quando spetta l’accompagno agli invalidi civili.

Pensione d’invalidità e assegno di accompagnamento: quali differenze

C’è una differenza essenziale tra la pensione d’invalidità e l’assegno di accompagnamento, entrambi riconosciuti a coloro che hanno un’invalidità riconosciuta del 100%.

Tuttavia, per avere diritto all’assegno di accompagnamento non è richiesto alcun requisito economico, mentre per la pensione d’invalidità sì. Nel dettaglio, mentre gli invalidi civili con percentuale compresa tra il 74% e il 99% devono avere un reddito inferiore ai 4.926,35 euro (valore aggiornato al 2020) per avere diritto alla pensione mensile, per gli invalidi al 100% questa soglia sale a 16.982,49 euro. In entrambi i casi l’importo della pensione mensile è di 286,81 euro mensili, ma ricordiamo che per gli invalidi civili al 100% con reddito inferiore a 8.469,63€ è in arrivo l’aumento fino a 651,50€ mensili.

Per avere diritto all’indennità di accompagnamento, invece, non è richiesto alcun requisito economico. Tuttavia, non è sufficiente avere un’invalidità del 100%, in quanto è richiesto un altro requisito psicofisico. Nel dettaglio, per l’assegno di accompagnamento l’invalido deve anche non essere autosufficiente, ossia deve essere stato riconosciuto come impossibilitato in modo permanente a compiere gli atti quotidiani della vita senza assistenza, oppure a deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore.

Non per forza, quindi, chi è invalido al 100% ha diritto all’assegno di accompagnamento. Potrebbe essere che questo è comunque abile a svolgere in autonomia gli atti quotidiani e che quindi non ha diritto all’accompagnamento. Parimenti, se rientra nei parametri economici sopra indicati avrà comunque diritto alla pensione d’invalidità.

Allo stesso tempo, potrebbe succedere che un invalido al 100% e non autosufficiente superi la soglia reddituale sopra indicata e che quindi non percepisca la relativa pensione; questo andrebbe comunque a percepire l’assegno di accompagnamento, in quanto questo spetta indipendentemente dallo stato reddituale di chi lo richiede.

Sospensione dell’assegno di accompagnamento

Quando l’invalido al 100% ne soddisfa i requisiti, quindi, avrà diritto ad un assegno mensile di importo - aggiornato nel 2020 - pari a 520,29€. A differenza della pensione d’invalidità, riconosciuta per tredici mensilità, sull’assegno di accompagnamento non vi è alcuna tredicesima.

Attenzione: c’è un caso in cui l’assegno di accompagnamento viene sospeso.

Questo succede quando il beneficiario viene ricoverato in un istituto di lungodegenza, a carico dello Stato, per un periodo superiore ai 30 giorni consecutivi. In tal caso, allo scattare del 31° giorno di ricovero il pagamento dell’indennità viene sospeso e riprenderà solo al termine dello stesso.

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