Come fare domanda di invalidità civile INPS

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29 Maggio 2025 - 18:06

L’invalidità civile viene riconosciuta ai cittadini resi parzialmente o totalmente inabili al lavoro: ma quali sono le modalità per fare domanda?

Come fare domanda di invalidità civile INPS

Presentare una domanda di invalidità civile correttamente è fondamentale per ottenere un esito positivo. Infatti, solo il 67% delle richieste viene approvato, mentre molte vengono respinte a causa di errori formali o imprecisioni. La procedura per richiedere l’invalidità civile è completamente telematica e deve essere avviata direttamente dall’interessato.

Prima di tutto, è necessario ottenere il certificato medico introduttivo, che ha una validità limitata di 90 giorni. Successivamente, bisogna presentare la domanda attraverso il portale INPS. L’intero procedimento deve concludersi entro 120 giorni dalla presentazione della richiesta. Possono accedere a questo beneficio anche i cittadini stranieri comunitari ed extracomunitari con permesso di soggiorno di almeno un anno, purché soddisfino il requisito minimo di un terzo (33%) di riduzione permanente della capacità lavorativa.

Ecco tutti i passaggi necessari per presentare correttamente la domanda di invalidità civile, dalla richiesta del certificato medico alla visita con la commissione, fino alla ricezione del verbale finale.

Cos’è l’invalidità civile?

L’invalidità civile è una condizione riconosciuta dallo Stato italiano in cui una persona, a causa di malattie congenite o acquisite, ha una riduzione permanente della capacità lavorativa. Non si tratta di un’invalidità legata a incidenti sul lavoro, ma di una condizione legata alla salute che limita significativamente le normali capacità di svolgere attività quotidiane o lavorative.

Sono invalidi civili i cittadini affetti da una menomazione o deficit fisico, psichico o intellettivo, della vista o dell’udito (congenito o acquisito) che a seguito di tale condizioni:

  • abbiano subito una riduzione permanente della capacità lavorativa non inferiore ad un terzo (33%);
  • se minorenni, che presentino difficoltà a svolgere i compiti e le funzioni tipiche della loro età.

Ai soli fini dell’assistenza socio sanitaria e della concessione dell’indennità di accompagnamento, si considerano invalidi civili anche le persone con più di 65 anni che abbiano difficoltà persistenti a svolgere le funzioni proprie della loro età della vita quotidiana o di relazione.

L’invalidità civile è regolamentata dalla Legge 118/1971, che stabilisce chi può richiedere il riconoscimento di questa condizione e quali sono i benefici a cui si ha diritto. Le persone riconosciute come invalide civili possono accedere a una serie di agevolazioni economiche e non, come pensioni, assegni, esenzioni fiscali e assistenza sanitaria. È importante sottolineare che l’invalidità civile non riguarda solo la sfera economica: il riconoscimento dell’invalidità comporta anche il diritto a servizi e supporto a livello sociale e sanitario.

Chi può fare domanda di invalidità civile INPS: i requisiti necessari

La normativa italiana stabilisce criteri specifici per determinare chi può richiedere l’invalidità civile all’INPS. Tali requisiti riguardano sia la condizione personale del richiedente sia il suo status di cittadinanza e residenza.

Requisiti anagrafici e di residenza

Come anticipato, per ottenere il riconoscimento dell’invalidità civile, il richiedente deve essere affetto da una minorazione fisica, psichica o sensoriale che comporti una riduzione permanente della capacità lavorativa non inferiore a un terzo (33%). Tuttavia, i requisiti variano in base all’età.

  • Minorenni: vengono riconosciuti invalidi quando hanno difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età.
  • Adulti (18-67 anni): devono dimostrare una riduzione della capacità lavorativa di almeno un terzo.
  • Anziani (oltre 67 anni): l’invalidità è legata alla presenza di difficoltà persistenti nello svolgere i compiti e le funzioni tipiche dell’età.

Inoltre, non rientrano nella categoria dell’invalidità civile gli invalidi di guerra, gli invalidi del lavoro e gli invalidi per servizio, che godono di benefici diversi.

Categorie ammesse: italiani, comunitari, extracomunitari

Possono presentare domanda di invalidità civile le seguenti categorie:

  • Cittadini italiani con residenza in Italia
  • Cittadini stranieri comunitari legalmente soggiornanti in Italia e iscritti all’anagrafe del comune di residenza
  • Cittadini stranieri extracomunitari legalmente soggiornanti in Italia con permesso di soggiorno di almeno un anno, come previsto dall’articolo 41 del Testo Unico per l’immigrazione

A queste categorie si aggiungono anche rifugiati, apolidi e cittadini della Repubblica di San Marino. Inoltre, la Corte Costituzionale ha stabilito che le prestazioni di invalidità civile devono essere concesse a tutti gli stranieri regolarmente soggiornanti, anche se privi di permesso di soggiorno CE di lungo periodo.

Differenza tra invalidità civile e handicap (Legge 104)

È importante distinguere tra invalidità civile e riconoscimento dell’handicap secondo la Legge 104/1992, poiché si tratta di due valutazioni diverse con scopi differenti:

  • Invalidità civile (Legge 118/1971): valuta la riduzione della capacità lavorativa della persona. Si esprime in percentuale (dal 33% al 100%) e riguarda le persone tra 18 e 67 anni;
  • Handicap (Legge 104/1992): valuta la condizione di svantaggio sociale causata da una minorazione. L’articolo 3 comma 1 definisce la persona con handicap, mentre il comma 3 definisce l’handicap in situazione di gravità.

Pertanto, una persona può essere riconosciuta invalida civile senza che le venga riconosciuto l’handicap secondo la Legge 104, e viceversa. Ad esempio, una persona con epilessia potrebbe avere una percentuale di invalidità inferiore al 100% ma comunque ottenere il riconoscimento dell’handicap grave ai sensi dell’articolo 3, comma 3 della Legge 104/92, a causa dell’imprevedibilità degli episodi epilettici che comportano difficoltà d’inserimento sociale.

Come ottenere il certificato medico introduttivo

Il primo passo fondamentale per avviare la procedura di invalidità civile è l’acquisizione del certificato medico introduttivo. Questo documento rappresenta la base su cui poggia l’intera richiesta e deve essere compilato con estrema precisione.

Ruolo del medico certificatore e dati richiesti

Il certificato medico introduttivo può essere rilasciato da diverse figure professionali.

  • Medici di medicina generale
  • Pediatri di libera scelta
  • Specialisti ambulatoriali del Servizio Sanitario Nazionale
  • Medici in quiescenza iscritti all’albo
  • Liberi professionisti
  • Medici in servizio presso strutture private accreditate
  • Medici in servizio presso ASL, aziende ospedaliere e istituti di ricerca

Il certificato deve contenere informazioni dettagliate che attestino le condizioni di salute del richiedente. In particolare, deve includere:

  • dati anagrafici completi e codice fiscale;
  • diagnosi codificata secondo la classificazione ICD-9;
  • decorso e prognosi della patologia;
  • documentazione diagnostica obbligatoria;
  • eventuale impossibilità di deambulare o di compiere gli atti quotidiani della vita (per l’indennità di accompagnamento);
  • segnalazione di malattie neoplastiche o patologie gravi.

Una volta compilato, il medico trasmette telematicamente il certificato all’INPS attraverso il portale istituzionale. Successivamente, fornisce al paziente una ricevuta con il codice identificativo della pratica.

Validità del certificato: 90 giorni

Un aspetto cruciale da tenere presente è che il certificato medico introduttivo ha una validità limitata. Infatti, è necessario presentare la domanda di invalidità civile entro 90 giorni dalla data di rilascio del certificato. Trascorso questo periodo, il certificato scade e diventa necessario richiederne uno nuovo.

È importante sottolineare che l’invio del certificato all’INPS da parte del medico non costituisce di per sé la presentazione della domanda di invalidità civile. Pertanto, dopo aver ottenuto il certificato, bisogna procedere con la presentazione della domanda vera e propria entro il termine stabilito.

Indicazioni per richiedere l’indennità di accompagnamento

Nel caso si intenda richiedere anche l’indennità di accompagnamento, il medico certificatore deve specificare esplicitamente nel certificato una delle seguenti condizioni:

  • «Persona impossibilitata a deambulare»: quando il paziente non è in grado di camminare autonomamente e necessita dell’aiuto di un’altra persona;
  • «Persona che necessita di assistenza continua, non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita»: quando il soggetto non è capace di svolgere autonomamente attività come vestirsi, alimentarsi o lavarsi.

È fondamentale che queste formulazioni siano precise e non generiche, poiché formulazioni imprecise potrebbero compromettere l’esito della domanda o causare ritardi nel riconoscimento dell’indennità.

Come presentare la domanda di invalidità civile

Una volta ottenuto il certificato medico introduttivo, il passo successivo consiste nella presentazione della domanda di invalidità civile all’INPS, operazione che deve essere, come detto, effettuata entro 90 giorni dalla data di rilascio del certificato.

Accesso al portale INPS con SPID, CIE o CNS

Dal 1° settembre 2021, l’accesso ai servizi telematici dell’INPS avviene esclusivamente mediante uno dei seguenti sistemi di identità digitale:

  • SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) di livello non inferiore a 2
  • CIE (Carta d’Identità Elettronica)
  • CNS (Carta Nazionale dei Servizi)

Per iniziare, bisogna collegarsi al sito dell’INPS (www.inps.it) e cliccare sul pulsante «Accedi» posizionato in alto a destra della homepage. Dopo l’autenticazione, si verrà indirizzati all’area personale MyINPS.

Compilazione della domanda con codice certificato

Dalla propria area personale, occorre navigare nella sezione dedicata alle prestazioni di invalidità civile. Successivamente, si deve selezionare «Acquisizione richiesta» per iniziare la compilazione della domanda. Durante questa fase, è fondamentale inserire il numero identificativo del certificato medico precedentemente ottenuto.

Il modulo richiede l’inserimento di dati anagrafici, residenza e recapiti. Inoltre, è necessario specificare la finalità della richiesta (invalidità civile, handicap, disabilità).

Scelta tra invio autonomo o tramite patronato

La domanda può essere presentata in due modi:

  • autonomamente: se si ha familiarità con la tecnologia e tempo a disposizione, si può procedere personalmente alla compilazione online;
  • tramite intermediari: ci si può rivolgere a patronati o associazioni di categoria dei disabili (ANMIC, ENS, UIC, ANFASS) che offriranno assistenza qualificata gratuitamente.

Segnalazione preferenze per la visita medica

Al termine della compilazione, il sistema propone automaticamente l’agenda degli appuntamenti disponibili presso la ASL di competenza. Il richiedente può indicare una data di visita differente da quella proposta, scegliendo:

  • entro 30 giorni dalla presentazione della domanda per le visite ordinarie;
  • entro 15 giorni in caso di accertamento di patologia oncologica.

È possibile anche segnalare l’impossibilità a recarsi presso la sede della commissione medica, richiedendo la visita domiciliare.

Visita medica e ricezione del verbale INPS

L’esame medico rappresenta una fase decisiva nel percorso di riconoscimento dell’invalidità civile. Dopo la presentazione della domanda all’INPS, il richiedente viene convocato per l’accertamento sanitario che determinerà l’esito della richiesta.

Documenti da portare alla visita

Il giorno dell’accertamento, è fondamentale presentarsi con:

  • copia di un documento d’identità valido;
  • tessera sanitaria;
  • documentazione sanitaria recente (non più vecchia di 6 mesi)
  • certificato medico telematico inviato all’INPS;
  • eventuali referti di visite specialistiche che attestino le condizioni psico-fisiche.

Inoltre, il richiedente può farsi assistere da un medico di fiducia durante la visita, opzione particolarmente consigliata per avere un supporto professionale.

Cosa succede durante l’accertamento sanitario

L’accertamento viene effettuato da una Commissione Medica Integrata (CMI), composta da medici ASL e un medico dell’INPS. Durante la visita, la commissione esamina la documentazione presentata, valuta lo stato di salute del richiedente e può disporre ulteriori accertamenti se necessario.

Al termine dell’esame, la commissione redige elettronicamente un verbale che viene firmato da almeno tre medici, incluso eventualmente il rappresentante di categoria. Il verbale viene poi inviato al Centro Medico Legale dell’INPS per la validazione.

Tempi di ricezione del verbale e modalità di invio

Il verbale definitivo viene inviato all’interessato entro 120 giorni dalla data della visita. L’invio avviene tramite raccomandata A/R e, se l’utente ha fornito un indirizzo PEC, anche per via telematica.

Il documento viene trasmesso in duplice copia:

  • una contenente tutti i dati sanitari, anche sensibili;
  • l’altra con il solo giudizio finale, utilizzabile per fini amministrativi.

Come leggere il verbale e cosa significa ’rivedibile’

Nel verbale sono indicati: i dati anagrafici, la storia clinica, la diagnosi con codifica ICD-9, la valutazione della commissione e il giudizio finale con l’eventuale percentuale di invalidità riconosciuta.

Quando la commissione ritiene che le minorazioni siano suscettibili di modificazioni nel tempo, il verbale viene contrassegnato come «rivedibile» e indica la data entro cui sottoporsi a una nuova visita. Tuttavia, dal 2014, la legge 114 stabilisce che nelle more dell’effettuazione delle visite di revisione, l’interessato conserva tutti i diritti acquisiti in materia di benefici, prestazioni e agevolazioni. La convocazione a queste visite è di competenza dell’INPS, senza necessità di presentare una nuova domanda.

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