Pensione di cittadinanza: in pochi hanno capito come funziona veramente

Antonio Cosenza

4 Dicembre 2019 - 12:00

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Pensione di cittadinanza: dopo dieci mesi dalla sua introduzione c’è ancora molta confusione. Urge fare chiarezza; ecco a cosa fare attenzione.

Pensione di cittadinanza: in pochi hanno capito come funziona veramente

Tra assegno di pensione e pensione di cittadinanza c’è una grande, anzi, enorme differenza. Eppure, a quasi dieci mesi dall’introduzione di reddito e pensione di cittadinanza c’è ancora chi fa confusione tra le due misure.

Senza contare poi che ci sono persone che non sanno se sono beneficiari della pensione di cittadinanza oppure del reddito di cittadinanza, con tutte le differenze del caso.

Dopo aver letto e ascoltato molte informazioni non corrette riguardo alla pensione di cittadinanza abbiamo quindi deciso di fare chiarezza su alcuni punti, fermo restando che per qualsiasi informazione generica riguardo a requisiti e calcolo degli importi potete fare riferimento alla nostra guida di approfondimento.

Ma procediamo con ordine partendo dal primo punto da chiarire: il legame che c’è tra pensione ordinaria e pensione di cittadinanza.

La pensione di cittadinanza non ha legami con la pensione

Come anticipato, è importante partire dal chiarire un aspetto molto importante: non ci sono legami (o meglio, ci sono ma sono minimi) tra l’assegno di pensione e la pensione di cittadinanza.

Ad esempio, non è vero - come invece sostengono in molti - che la pensione di cittadinanza aumenta la pensione percepita. Semmai la PdC va ad aumentare il reddito familiare dell’intero nucleo familiare fino ad una soglia pari a 7.560,00€ per la persona sola, che per le famiglie numerose viene invece moltiplicata per il parametro di scala di equivalenza di riferimento.

Di un eventuale pensione percepita da uno o più componenti del nucleo, quindi, se ne tiene conto solamente per la definizione del reddito familiare, insieme però a tutti gli altri redditi presenti.

Prendiamo come esempio un nucleo familiare con due persone Over 67, entrambe titolari di pensione rispettivamente da 300€ e 400€. Nel nucleo non ci sono altri redditi, quindi il reddito familiare annuo è pari a 9.100€: tenendo conto che la soglia minima nel loro caso dovrebbe essere pari a 10.584,00€, questi avrebbero diritto complessivamente ad un’integrazione da circa 123,00€ mensili che - come vedremo meglio di seguito - non vengono comunque aggiunti sul cedolino della pensione ma sull’apposita carta RdC/PdC di Poste Italiane.

Altro aspetto da chiarire è quello riguardante i requisiti della pensione di cittadinanza. Nel dettaglio, è importante ricordare che per fare richiesta della PdC non è necessario che il richiedente, così come gli altri membri del nucleo familiare, siano titolari di un assegno di pensione o di un trattamento assistenziale riconosciuto per invalidità.

Pensione di cittadinanza: attenzione a non confondere con reddito di cittadinanza

Riguardo ai requisiti del reddito di cittadinanza ci sono altri aspetti da chiarire. Il punto centrale è che la pensione di cittadinanza, così come il reddito, non viene riconosciuto ad una sola persona, bensì all’intero nucleo familiare: questo significa che tutto il nucleo deve soddisfarne i requisiti.

A tal proposito le condizioni descritte dalla legge 26/2019 (che ha convertito il decreto 4/2019) ci dicono che questa spetta solo ai nuclei che:

  • sono composti esclusivamente da persone Over 67;
  • sono composti da almeno una persona Over 67 e da altri componenti Over 67 e/o persone in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza.

Ciò significa che se nel nucleo familiare ci sono persone con meno di 67 anni e non in condizioni di disabilità la misura riconosciuta non è la pensione di cittadinanza, bensì il reddito di cittadinanza. Questo vale anche nel caso in cui sia il richiedente ad essere Over 67.

Ovviamente il componente con più di 67 anni sarebbe escluso dal rispetto della condizionalità prevista dal RdC: non sarà necessario quindi, presentarsi ai centri per l’impiego per il rilascio della DID (Dichiarazione di Immediata Disponibilità) e la firma del Patto del Lavoro.

Allo stesso tempo, però, tutti gli altri componenti del nucleo (eccetto gli esclusi e gli esonerati) dovranno rispettare gli obblighi previsti e prendere parte ad un percorso di reinserimento lavorativo.

Pensione di cittadinanza e reddito di cittadinanza: quali differenze?

In realtà tra reddito e pensione di cittadinanza non ci sono molte differenze. Come visto in precedenza, infatti, cambiano i parametri utilizzati per il calcolo:

Reddito di cittadinanza Pensione di cittadinanza
Soglia reddito familiare 6.000€ 7.560€
Contributo massimo per l’affitto 3.360€ 1.800€
Contributo massimo per il mutuo 1.800€ /

C’è poi una seconda differenza: mentre per il reddito di cittadinanza si può prelevare un importo massimo ogni mese (100,00€ moltiplicati per il parametro di scala di equivalenza) mentre per i beneficiari della pensione di cittadinanza non ci sono limiti di questo genere.

La terza differenza è che la pensione di cittadinanza si può rinnovare senza alcuna sospensione; per il reddito di cittadinanza, invece, bisogna - al termine del 18° mese di fruizione - aspettare un mese prima di rinnovare il beneficio.

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