PayPal va in Cina

Marco Ciotola

02/10/2019

02/10/2019 - 22:59

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PayPal ha trovato una via per inserirsi nell’enorme business cinese dei pagamenti digitali. I dettagli

PayPal va in Cina

PayPal va in Cina. Proprio mentre diverse società occidentali si fanno strada a fatica verso l’enorme business dei pagamenti digitali in Cina, il colosso USA ha ottenuto una licenza per fornire servizi sul territorio, a seguito dell’acquisizione di una quota di maggioranza in una compagnia di settore cinese.

La banca centrale cinese ha infatti approvato l’acquisizione, per una partecipazione azionaria del 70%, di GoPay, come annunciato da entrambe le aziende a inizio settimana.

PayPal ha annunciato che l’operazione appena conclusa la rende la prima azienda straniera autorizzata a fornire servizi di pagamento digitale in Cina.

I termini dell’accordo, che dovrebbe chiudersi entro la fine del 2019, non sono stati resi noti. GoPay è una piccola realtà del comparto pagamenti che funziona in modo simile a PayPal: consente ai commercianti di accettare pagamenti con carta di credito non direttamente dai loro siti web.

PayPal va in Cina

Le società americane attive nel comparto pagamenti digitali hanno cercato per anni di aprirsi una strada nella seconda più grande economia del mondo, dove la classe media in crescita comporta un mercato consumatori sempre più largo, con un’impennata alle voci carte di credito e servizi di trasferimento di denaro.

Negli ultimi anni il governo di Pechino ha aperto le porte alle imprese estere, libere così di avviare le richieste di licenze per il lancio di reti di pagamento nel Paese. Tuttavia il processo di approvazione è stato sempre molto lento.

Ma, assumendo la proprietà di maggioranza di GoPay, PayPal ha acquisito di diritto anche l’accesso alla licenza dell’azienda per fornire servizi di pagamento online.

In una nota di commento affidata a Linkedin, il CEO di PayPal, Dan Schulman, ha espresso tutto il suo entusiasmo per l’imminente esordio nel business cinese:

“Non vediamo l’ora di collaborare con le istituzioni finanziarie e le piattaforme tech cinesi, fornendo una serie più completa di soluzioni di pagamento a imprese e consumatori, sia in Cina che a livello globale”.

L’accordo apre quindi le porte al colosso finanziario statunitense per elaborare transazioni digitali in Cina, per un volume d’affari stimato in migliaia di miliardi di dollari.

Ma potrebbe essere un mercato non facile in cui inserirsi: i servizi AliPay di Alibaba e WeChat Pay di Tencent dominano il comparto, facilitando i commercianti nell’utilizzo dei loro servizi e nell’accettazione dei pagamenti da telefoni cellulari.

Negli ultimi anni i complicati requisiti di licenza hanno reso difficile per le società americane operare nel Paese, elemento andato a netto beneficio delle realtà di Pechino.
Solo un’altra società americana si è affermata con successo sul mercato: l’anno scorso American Express ha ricevuto una prima approvazione dalla People’s Bank of China per una joint venture con il gruppo cinese LianLian.

In ogni altro mercato del mondo American Express elabora le transazioni attraverso la propria rete USA, che ha sede in Arizona. Ma in Cina ha dovuto fare affidamento sul gigante dei pagamenti controllato dallo Stato, China Union Pay.

L’approvazione preliminare, arrivata lo scorso anno, consentirà al colosso statunitense di costruire una propria rete per elaborare i pagamenti su carte con marchio AmEx.

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