Nel 2025 l’acconto Irpef di novembre potrà nuovamente essere rateizzato come negli anni precedenti? Vediamo perché il pagamento dilazionato è così importante.
La possibilità per autonomi e professionisti con partita Iva di poter dilazionare il versamento dell’acconto delle imposte di novembre è, in alcuni casi, non importante, ma necessario. Il pagamento rateale è stato previsto già negli anni precedenti con lo slittamento della scadenza ultima di versamento da novembre 2024 a gennaio 2025, con la possibilità di pagare l’importo in un massimo di 5 rate mensili e ha dato respiro alle partite Iva.
Per lavoratori autonomi e professionisti l’autunno non è un buon momento. Novembre, per la maggior parte di chi opera con la partita Iva, rappresenta un mese problematico per il versamento del secondo acconto delle imposte che si sovrappone, in molti casi, anche con gli obblighi contributivi.
Mentre con il saldo e il primo acconto, che si versano entro il 30 giugno di ogni anno, è prevista la possibilità di rateizzare il pagamento fino a sette rate, per l’acconto di novembre il versamento è in un’unica soluzione. Non si tratta, poi, di cifre basse visto che, solitamente, i due acconti che si versano in corso di anno corrispondono al 100% delle imposte pagate per l’anno di imposta precedente.
Acconto di novembre a rate
Lo scorso anno l’acconto di novembre è stato fatto slittare al 16 gennaio (per il secondo anno consecutivo) rendendo, tra l’altro, il versamento possibile in 5 rate, da gennaio a maggio. La cosa è stata accolta con molto favore dal popolo delle partite Iva che, per il primo anno, hanno avuto la possibilità di pagare le imposte mensilmente, quasi come i lavoratori dipendenti. Con la rateizzazione del secondo acconto in 5 mesi e con la rateizzazione del saldo e del primo acconto di giugno in 7 mesi, infatti, hanno potuto spalmare il pagamento delle imposte sull’intero anno.
Il problema principale che si pone, ora, con il secondo acconto di novembre 2025 è che chi ha scelto di dilazionare i pagamenti delle imposte di giugno fino al 16 dicembre, la scadenza di novembre cade proprio nel mezzo di questa rateazione.
La soluzione, quindi, sarebbe quella di prevedere un nuovo rinvio dell’acconto da novembre 2025 a gennaio 2026 con la possibilità di effettuare il versamento in modo rateale entro maggio 2026.
L’ipotesi della rateizzazione
Dopo due anni di secondo acconto rateizzato da gennaio a maggio, pensare di tornare a pagare il secondo acconto delle tasse in un’unica soluzione potrebbe essere molto difficile per autonomi e professionisti. La possibilità di rateizzare il secondo acconto dovrebbe essere resa strutturale per permettere anche a chi lavora con partita Iva di poter mensilizzare la tassazione.
In quest’ottica, quindi, le imposte da versare entro il 30 novembre 2025, potrebbero slittare come lo scorso anno al 16 gennaio 2026 e come lo scorso anno potrebbe essere prevista la possibilità di dilazionare i pagamenti in 5 mesi. Lo scorso anno la possibilità è stata offerta a tutte le partite Iva con fatturato fino a 170.000 euro, quest’anno la platea dei beneficiari potrebbe essere ampliata.
Al momento non si parla ancora di una rateizzazione delle imposte di novembre, ma va ricordato che anche lo scorso anno il provvedimento arrivò in autunno.
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