Dopo meno di un mese dal loro insediamento a deputati e senatori sono stati concessi 15 giorni di vacanza. Nel frattempo c’è stato l’accredito dello stipendio: 13mila euro per poco più di 12 ore di lavoro.
Il Parlamento della XIII legislatura si è insidiato il 24 marzo scorso e dopo poco meno di un mese di lavoro ecco che a deputati e senatori sono stati dati 15 giorni di vacanza.
Complice la Festa della Repubblica del 25 aprile e quella dei lavoratori del 1° maggio, infatti, il Parlamento rimarrà chiuso dal 18 aprile al 7 maggio 2018. Inoltre c’è da considerare che le Commissioni ordinarie di Camera e Senato non sono state ancora composte vista la mancanza di un accordo per una maggioranza parlamentare e per questo i lavori del Parlamento sono fermi fino a quando non verrà nominato un nuovo Governo.
A tal proposito nella giornata di oggi il Presidente della Repubblica Mattarella potrebbe affidare il mandato esplorativo al Presidente della Camera Roberto Fico; in tal caso, a differenza dei suoi “colleghi” deputati, a lui sì che toccherà lavorare in queste due settimane di maxi ponte per il Parlamento.
Una notizia quella delle ferie parlamentari che sta facendo discutere, non tanto perché dopo meno di un mese sono già arrivate più di due settimane di vacanza per i neoeletti, quanto per il fatto che questi - dal giorno del loro insediamento - hanno lavorato solamente per poche ore.
I nuovi parlamentari hanno lavorato solamente per 12 ore
Secondo quanto riportato dall’Ufficio informazioni parlamentari del Senato, dal 23 marzo al 18 aprile - giorno in cui il Parlamento ha “chiuso per ferie” - i nuovi senatori hanno lavorato per poco meno di 13 ore, 12 ore e 56 minuti per l’esattezza. Insomma, l’equivalente di una giornata e mezza di lavoro per un dipendente impiegato full-time.
Lo stesso vale per i deputati, i quali sono stati a Montecitorio solamente per il tempo dello svolgimento di 7 sedute parlamentari.
Cosa hanno fatto quindi deputati e senatori in questo primo mese di lavoro? Oltre all’elezione dei Presidenti di Camera e Senato sono state depositate ben 700 proposte di legge che però non possono essere ancora discusse vista la mancanza delle Commissioni ordinarie. Fino a quando non verrà trovato un accordo per una maggioranza parlamentare tale da sostenere l’Esecutivo, infatti, non sarà possibile eleggere l’Ufficio di Presidenza e dar vita alle commissioni parlamentari.
Insomma, ad oggi il Parlamento “ha le mani legate” e le avrà fino a quando non verrà nominato un nuovo Presidente del Consiglio. Con la speranza che quando ciò avverrà deputati e senatori saranno tornati dalle ferie e pronti per votare la fiducia al nuovo Governo.
Arrivati i primi stipendi
Come confermato da Il Fatto Quotidiano i senatori nel frattempo hanno ricevuto l’accredito del loro primo stipendio da parlamentari.
Si parla di più di 13mila euro (non male per pochi giorni di lavoro) che comprendono i 5.767€ di indennità, 3,500€ di diaria, 2.090€ di rimborso per le spese di mandato e 1.650€ di rimborso forfettario delle spese di mandato.
E tra pochi giorni anche i deputati riceveranno lo stipendio di un importo simile a quello riconosciuto ai senatori.
Non male per prenotare una vacanza in queste due settimane di maxi ponte, specialmente per coloro che sono al primo mandato parlamentare e prima di insediarsi a Montecitorio o a Palazzo Madama guadagnavano molto meno.
Nel dettaglio, il 58% dei parlamentari è al primo mandato e questi - dopo aver percepito il primo stipendio - dovranno restare in carica per almeno 4 anni e 6 mesi (oppure sperare di essere rieletti) per maturare il diritto alla pensione da parlamentare. Ecco uno dei motivi per cui crediamo che - a differenza di quanto sostiene Salvini e il Centrodestra - l’ipotesi di un ritorno immediato alle urne sia alquanto improbabile.
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