Addio ora solare in Italia? Se ne discute in Parlamento, con la possibilità di abolire per sempre il cambio di orario.
Addio al cambio di orario in Italia, adesso la questione arriva in Parlamento dove si valuta la possibilità di mantenere per sempre l’ora legale con ripercussioni importanti per le nostre abitudini.
Ma attenzione perché siamo ancora lontani dalla presentazione di un vero e proprio disegno di legge, con l’iter legislativo che, complice anche la richiesta che arriva dall’Unione Europea di rendere quanto più omogenea la decisione in merito al cambio di orario, rischia di essere piuttosto lungo.
Ma per quale motivo allora si sta parlando di addio al cambio di orario con il permanente mantenimento dell’ora legale? Ecco cosa sta succedendo e quali possono essere le novità attese.
Perché si parla di “addio al cambio orario”
Sono ben 325 mila i cittadini italiani che hanno votato una petizione con la quale viene chiesto di abolire l’ora solare, quella che per intenderci entra in vigore alla fine di ottobre di ogni anno per poi lasciare spazio all’ora legale di marzo.
Una petizione che porterà la Camera dei Deputati a esprimersi in favore dell’avvio di un’indagine conoscitiva, promossa dalla Società italiana di medicina ambientale, il Sima, da Consumerismo No Profit e dal deputato della Lega Andrea Barabotti, volta a valutare se esistono i presupposti per l’adozione dell’ora legale tutto l’anno.
Laddove l’esito dovesse essere favorevole ci saranno approfondimenti volti a valutare l’impatto che l’addio del cambio orario avrebbe in Italia. Gli aspetti presi in considerazione sono diversi: si va dagli eventuali risparmi energetici - si ricorda infatti che in questo modo ci sarebbe un ora di luce in più nel pomeriggio ma una in meno la mattina - nonché l’impatto su ambiente, salute e abitudini delle persone.
E nel caso in cui dovesse risultarne un vantaggio, allora ci sarebbe la presentazione di una proposta normativa entro il 30 giugno 2026, con l’obiettivo quindi di evitare il ritorno dell’ora solare già il prossimo anno.
E l’Unione Europea?
Ricordiamo comunque che l’addio dell’ora solare non è un tema nuovo visto che questo dibattito era già stato avviato dall’Unione Europea senza però restituire - almeno per adesso - alcun risultato. Dopo una prima fase di consultazione che vide arrivare 4,6 milioni di risposte favorevoli al mantenere sempre l’ora legale, nel 2019 venne approvata una direttiva dove a ogni Stato veniva lasciata la possibilità di fissare un orario.
L’iter di questa proposta non ebbe seguito però visto che venne messa in risalto la difficoltà che sarebbe scaturita laddove, oltre ai fusi orari, ogni Paese avesse adottato un proprio orario. Il discorso non venne approfondito poi per lo scoppio della pandemia, ma il dossier resta ancora in bilico e ogni tanto se ne parla. Ad esempio, nei giorni scorsi è stato il presidente spagnolo, Pedro Sanchez, ad attaccare il cambio dell’ora - tanto da definirlo “senza senso” - chiedendo alla Commissione Ue di intervenire nuovamente sul tema. Questo appello dimostra come un’iniziativa solo italiana potrebbe essere destinata a fallire se prima non se ne discuterà nuovamente a livello centrale.
Cosa cambierebbe?
Pensate a un inverno dove il sole sorge alle 8 e in cui fa buio intorno tra le 17:30 e le 18:00 (a seconda dei mesi ovviamente). Sarebbe questa la realtà nel caso in cui l’ora legale non dovesse mai lasciar spazio a quella solare, scongiurando così il cambio orario di ottobre.
Il quesito è semplice quindi: rinunciare a un’ora di luce la mattina per averla il pomeriggio? Sul piano energetico molto probabilmente la misura avrebbe molto senso. Basti pensare che negli ultimi 20 anni circa 2,3 miliardi di euro in bolletta sono stati risparmiati grazie all’adozione dell’ora legale.
E vantaggi ci sarebbero anche sulla salute, ma anche su altri aspetti: si pensi ad esempio agli incidenti stradali, che secondo l’analisi condotta dal Sima aumentano nella settimana successiva al cambio di orario. E ancora, l’indotto sarebbe anche per settori come commercio e turismo, visto che più luce dovrebbe anche favorire la circolazione dei clienti.
Una decisione che appare scontata ma appunto non ancora immediata: la sensazione è che prima o poi si andrà incontro all’adozione della sola ora legale, ma non è chiaro quanto siamo ancora vicini a quel momento. Di sicuro l’indagine che dovrebbe essere condotta nei prossimi mesi farà “luce” anche su questo.
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