Brexit: Oettinger parla di accordo a gennaio

Marco Ciotola

27/12/2018

27/12/2018 - 22:17

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Il Commissario europeo al bilancio Guenther Oettinger ha evidenziato la possibilità che il Parlamento britannico approvi l’accordo a gennaio. I dettagli

Brexit: Oettinger parla di accordo a gennaio

Sono ancora una volta dichiarazioni che scuotono quelle del Commissario europeo al bilancio Guenther Oettinger.

Nel corso di un’intervista a uno dei principali quotidiani tedeschi, il politico originario di Stoccarda ha prefigurato la possibilità che il Parlamento UK approvi l’accordo di separazione a gennaio.

Definendo la circostanza “non improbabile”, Oettinger ha evidenziato come al momento le alternative - rappresentate da “un’uscita senza accordo e un nuovo referendum” - manchino di una maggioranza in grado di portarle avanti.

Il Commissario tedesco ha spiegato che qualora i britannici non facessero capo ai contributi economici da corrispondere per legge all’Ue fino alla fine del 2019 ci sarebbe un’impennata dei costi della Brexit, almeno nella sua fase d’avvio:

“Per la Germania ci sarebbe un costo aggiuntivo milionario a tre cifre”.

Brexit: Oettinger parla di accordo a gennaio

Oettinger non è nuovo a uscite ad effetto, che lo portarono nel 2011 a proporre che gli Stati europei con un alto debito pubblico e impossibilitati a rispettare i vincoli di bilancio tenessero la bandiera dell’Unione europea a mezz’asta.

Più recente invece la sferzata ai danni del Belpaese, quando - lo scorso maggio - dichiarò che sarebbe arrivata una batosta dai mercati a insegnare all’Italia come votare.

Ora, secondo il Commissario, un’approvazione del Parlamento britannico a gennaio sul fronte Brexit non sarebbe “improbabile”.

Parole che fanno seguito alle ultime e più attenzionate dichiarazioni del primo ministro Theresa May, che proprio Oettinger in passato non esitò a definire “debole”; la premier britannica aveva rimandato il voto sulla Brexit a gennaio.

La May aveva infatti ufficializzato la decisione lo scorso 17 dicembre, scatenando le ire dei laburisti di Jeremy Corbyn, pronti immediatamente a lanciare una mozione di sfiducia contro la leader britannica.

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