Nvidia tra espansione globale e sfida cinese: la partita mondiale dell’IA

Andrea Muratore

1 Ottobre 2025 - 14:05

Dalla corsa agli investimenti miliardari con OpenAI al confronto con Pechino, Jensen Huang guida la strategia della “IA sovrana” tra opportunità e rischi geopolitici.

Nvidia tra espansione globale e sfida cinese: la partita mondiale dell’IA

Tempi complessi per Nvidia, il colosso dei chip e delle schede grafiche che sta risultando l’azienda più strategica del mercato globale dell’intelligenza artificiale. Il gruppo di Santa Clara vive una fase impetuosa di espansione del suo business che va di pari passo con l’emersione di sfide e criticità. Il primo fronte attraversa pressoché tutto il mondo. Il secondo, invece, riguarda un Paese in particolare: la Cina. Ma andiamo con ordine.

L’azienda di Jensen Huang si trova ad oggi in una fase dinamica sul piano del mercato. È entrata nel capitale di Intel, storica rivale al cui salvataggio sta procedendo in sinergia con il governo USA, e ha lanciato un investimento da 100 miliardi di dollari nel capitale di OpenAI che in vista del futuro del progetto Stargate si preannuncia una grande scommessa sul futuro: il gruppo di Sam Altman si impegnerà a dare priorità alle unità computazionali, ai processori e alle GPU di Nvidia nei suoi futuri centri di elaborazione, mettendo dunque in preventivo colossali flussi di cassa per il gruppo di Santa Clara. Nvidia, inoltre, vale 4,4 trilioni di dollari ed è di gran lunga l’azienda più capitalizzata al mondo.

Huang sta diventando, sostanzialmente, non solo il re dell’IA ma anche il più indaffarato direttore commerciale del pianeta, dato che ultimamente gira il mondo ricevendo udienza da top manager, magnati, capi di Stato e di governo e ministri, spesso al seguito del presidente Donald Trump. *AI’s global salesman*, lo ha definito il Financial Times, notando che l’imprenditore di origini taiwanesi ha partecipato il 17 settembre al banchetto di stato al Castello di Windsor con il presidente e Re Carlo III prima di incontrare Keir Starmer e rivendicare la spinta degli investimenti nel Paese, promuovendo l’ipotesi che la Gran Bretagna diventi una superpotenza dell’IA. [...]

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