Nuovo premier entro lunedì, Renzi lancia il Conte-bis

Alessandro Cipolla

22 Agosto 2019 - 10:20

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Il Presidente Sergio Mattarella mette fretta a PD e Movimento 5 Stelle: niente mandati esplorativi, entro lunedì ci deve essere il nome del premier con Matteo Renzi che apre a un Conte-bis.

Nuovo premier entro lunedì, Renzi lancia il Conte-bis

Prende sempre più quota l’ipotesi di un governo Partito Democratico-Movimento 5 Stelle, anche se sarà un’autentica corsa contro il tempo, dove non mancheranno di certo gli ostacoli, viste le serrate scadenze che il Colle è pronto a imporre.

Alla vigilia della seconda e decisiva giornata di consultazioni, il Presidente Sergio Mattarella ha fatto intendere che entro lunedì vorrà avere il nome del prossimo Presidente del Consiglio, altrimenti si va al voto visto che con una crisi di governo a fine agosto non ci sono i margini per lunghe trattative.

Se i cinque punti programmatici proposti da Nicola Zingaretti sono stati reputati accettabili dai 5 Stelle, resta più complessa la situazione riguardante il possibile premier giallorosso.

Nonostante il segretario dem abbia invocato “discontinuità” dal governo con la Lega, intervistato da Il Fatto Quotidiano Matteo Renzi ha definito “da idioti” porre dei veti sulle poltrone, aprendo di fatto all’ipotesi di un Conte-bis.

Renzi non pone veti su Conte

Se queste sono le avvisaglie, un possibile governo formato dal Partito Democratico e dal Movimento 5 Stelle potrebbe essere parimenti litigioso come quello gialloverde che è stato appena archiviato.

Più di litigi tra i due partiti le incomprensioni sembrerebbero essere al momento tutte interne ai dem. Se da un lato Nicola Zingaretti, in fondo mai pienamente convinto del patto con i 5 Stelle, ha posto come condizione quella di un Presidente del Consiglio diverso da Giuseppe Conte in nome della discontinuità, adesso l’autentico deus ex machina di questa trattativa Matteo Renzi ha avallato l’ipotesi di una conferma a Palazzo Chigi per “l’avvocato del popolo”.

Non ci possiamo permettere di far saltare questa delicatissima operazione politica per i nomi - ha dichiarato Renzi al Fatto Quotidiano - Ormai è tutto noto: il Paese sa del nostro tentativo di formare una nuova maggioranza con il M5S. Sarebbe da idioti farne una questione di poltrone. Salvini ci distruggerebbe nelle urne. Siamo a metà del guado, non possiamo fermarci. Questo governo deve nascere e durare almeno due anni”.

Nessun veto quindi da parte di Renzi a un Conte-bis, con il senatore semplice di Rignano che adesso dovrà vincere le resistenze del suo segretario: se Zingaretti può contare sul controllo dell’Assemblea, i renziani sono però la grande maggioranza tra i parlamentari dem.

Se il Partito Democratico come chiesto da Matteo Renzi dovesse togliere ogni paletto a un Conte-bis, a quel punto la trattativa per la nascita di un governo giallorosso potrebbe decollare in modo definitivo.

Mattarella ha fretta

Del resto non c’è tempo da perdere, visto che Sergio Mattarella non ha intenzioni di aspettare oltre lunedì per avere il nome del possibile premier, con il Colle che non sembrerebbe propenso neanche ad affidare un mandato esplorativo.

Il motivo di tutta questa fretta da parte del Presidente è facilmente spiegabile e comprensibile. Per votare domenica 27 ottobre, le Camere devono essere per forza sciolte due mesi prima, quindi massimo a inizio della prossima settimana.

Se dovesse palesarsi durante queste consultazioni una nuova, o vecchia, maggioranza parlamentare allora Mattarella sarebbe ben lieto di affidare un incarico di formare un governo al premier designato.

In caso negativo, non ci sarà la possibilità di machiavelliche trattative visto che, se poi alla fine si dovessero rivelarsi infruttuose, il Paese andrebbe al voto a novembre e questo metterebbe a serio rischio l’approvazione della Legge di Bilancio entro la fine dell’anno e, di conseguenza, scatterebbe l’esercizio provvisorio con tanto di aumento dell’Iva al 25%.

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