Nuovo gasdotto Russia-Cina, ecco quali sono le conseguenze globali

Alessandro Nuzzo

14 Settembre 2025 - 15:53

Il nuovo gasdotto Power of Siberia-2 avrà conseguenze importanti sulla catena mondiale di approvvigionamento.

Nuovo gasdotto Russia-Cina, ecco quali sono le conseguenze globali

La Russia sta costruendo un nuovo gasdotto, il Power of Siberia-2, che la collegherà con la Cina consentendole di aprirsi una via alternativa e di compensare la mancanza di esportazioni di gas verso l’Europa. Allo stesso tempo Pechino rafforzerà il legame con Mosca e ridurrà la dipendenza dalle forniture di gas naturale liquefatto provenienti dagli Stati Uniti, che negli ultimi anni hanno conquistato una posizione dominante nei mercati energetici asiatici.

La realizzazione del Power of Siberia-2 non solo consoliderà i rapporti economici tra Russia e Cina, ma potrebbe anche ridisegnare le catene globali di approvvigionamento del gas nel prossimo decennio, con conseguenze significative anche per l’Europa e altri Paesi importatori.

Per la Russia, il nuovo gasdotto rappresenterà la possibilità di recuperare parte delle perdite dovute alla sospensione delle forniture verso l’Europa dopo l’inizio della guerra in Ucraina. Inoltre, la costruzione dell’infrastruttura avrà effetti positivi sull’economia interna, generando nuova occupazione e garantendo introiti fiscali aggiuntivi che Mosca potrà destinare ad altri settori strategici.

Dal lato cinese, l’opera consentirà di ridurre le importazioni di GNL dagli Stati Uniti, principale esportatore mondiale. Una volta completato, il Power of Siberia-2 garantirà un flusso pari a circa un terzo delle esportazioni russe di gas verso l’Europa prima delle sanzioni. Secondo le stime, tra il nuovo impianto e l’espansione delle rotte già attive, la Cina potrà contare su oltre 40 milioni di metri cubi di gas naturale liquefatto l’anno, rafforzando ulteriormente la propria sicurezza energetica.

Per la Cina il gasdotto sarà più un vantaggio che una necessità

Va però sottolineato che per Pechino il nuovo gasdotto sarà più un vantaggio che una reale necessità. Negli ultimi tempi, infatti, il consumo di gas nel Paese si è ridotto sensibilmente poiché il carbone e le fonti energetiche rinnovabili occupano una quota sempre più rilevante nel bilancio energetico nazionale.

La progettazione del Power of Siberia-2 è iniziata nel 2020, ma solo nel maggio 2023 il governo russo ha approvato un accordo per fornire gas alla Cina tramite questa infrastruttura. I negoziati tra Mosca e Pechino si sono però protratti a lungo: secondo diverse fonti, la Cina chiedeva che il prezzo del gas fosse quasi allineato a quello riservato ai consumatori russi, una condizione che ha rallentato la firma definitiva.

Di recente Gazprom ha annunciato che il nuovo accordo con Pechino prevede forniture per 30 anni, pari a 50 miliardi di metri cubi annui. Parallelamente, le esportazioni attraverso il primo Power of Siberia saliranno da 38 a 44 miliardi di metri cubi, mentre la rotta orientale passerà da 10 a 12 miliardi.

In occasione della firma del memorandum vincolante per la costruzione del Power of Siberia-2, l’amministratore delegato di Gazprom, Alexei Miller, ha evidenziato che il prezzo concordato con la Cina sarà comunque inferiore a quello allora destinato al mercato europeo. Da parte cinese, finora, non è giunto alcun commento ufficiale sugli accordi, segno di una strategia prudente ma attenta ai propri interessi.

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