Nuovo BOT a 12 mesi quale alternativa alla liquidità sul conto corrente o al libretto

Stefano Vozza

8 Ottobre 2025 - 15:34

Arriva l’obbligazione sovrana dalla breve durata e dal rendimento dato dallo scarti di prezzi di emissione e di rimborso finale

Nuovo BOT a 12 mesi quale alternativa alla liquidità sul conto corrente o al libretto

Sul portale del Dipartimento MEF è apparso l’annuncio d’asta del BOT a 1 anno. Uno strumento semplice, corto e senza grossi rischi grazie alla garanzia sovrana e la forte liquidità di cui gode il bond sul mercato secondario. Presentiamolo nei dettagli e, soprattutto, rispetto alle principali alternative con cui potrebbe potenzialmente misurarsi. Dunque, ecco un nuovo BOT a 12 mesi quale alternativa alla liquidità sul conto corrente o al libretto.

I tratti chiave del Buono Ordinario del Tesoro a 1 anno

Il codice ISIN verrà svelato in sede d’asta, venerdì 10. Il BOT ha data emissione martedì 14, quando giungeranno a scadenza 9 mld di € di BOT a 12 mesi, e scadenza alla stessa data del 2026 (365 giorni). L’importo della 1° tranche sarà di 9 mld di € più lo stock assegnato al collocamento supplementare.

Quanto al calendario delle operazioni di sottoscrizione, il termine di prenotazione da parte del pubblico è giovedì 9 ottobre, e il giorno dopo avverrà al’asta. Ad essa vi accedono solo gli Specialisti ed Aspiranti in titoli di Stato, le cui richieste saranno espresse in termini di rendimento atteso. Lunedì 13 avverrà l’asta supplementare e il 14 saranno regolati tutti i titoli assegnati.

Rispetto al BTP Valore di prossima emissione (dal 20 al 24) qui le commissioni di acquisto sono a carico dell’investitore. Per Legge, la commissione massima sui BOT a 365 giorni applicabile ai clienti da parte degli intermediari è dello 0,15%.

Rendimenti sul reddito fisso a confronto

Da emissione a scadenza non staccherà cedole (zero coupon bond) con il ritorno dato dallo scarto tra prezzo di entrata e di uscita. Ossia di acquisto in emissione e rimborso finale a 100 per chi compra in principio e mantiene fino alla fine, o di compravendita negli altri casi.

Per conoscere il ritorno del BOT prossimo al lancio dovremo attendere il termine dell’asta. Tuttavia, una buona approssimazione la ricaviamo dai rendimenti di aggiudicazione esitati alle ultime aste:

  • 1,983% a giugno;
  • 1,961% a luglio;
  • 2,012% ad agosto;
  • 2,012% a settembre.

A grandi linee il ritorno lordo atteso è del 2%, decimali sopra o sotto staremo a vedere.
Diciamo subito che sul timeframe a 12 mesi il risparmio postale (Deposito Supersmart) offre meno, ma non prevede spese di gestione. Tuttavia, i ritorni migliori (ma sempre inferiori al 2% annuo lordo) prevedono specifiche condizioni soggettive.

Tra i prodotti di matrice bancaria, invece, i migliori conti deposito vincolati rendono sul 3%, e anche qui non vi sono spese di gestione. Tuttavia, va appurata la possibilità di svincolo anticipato e, soprattutto, il perimetro di sottoscrizione e quindi se è previsto o meno un associato c/c.

Nuovo BOT a 12 mesi quale alternativa alla liquidità sul conto corrente o al libretto

Se nei casi precedenti si tratta di raffronti tra potenziali soluzioni concorrenti, nel caso della liquidità pura il raffronto quasi non esiste. Quest’ultima in genere non rende nulla ed è onerosa, mentre il BOT perlomeno si ripaga le spese e protegge il potere d’acquisto. Vediamolo nei numeri e immaginiamo un capitale di 30mila € detenuto cash contro l’alternativa del BOT 1y.

Sul libretto non hanno costi di gestione, mentre i c/c sono solitamente onerosi. Anche immaginando un canone medio mensile medio-basso di 5 €/mese, vanno via i primi 60 €. Poi c’è l’imposta di bollo di 34,20 €/anno che colpisce le giacenze medie sopra i 5mila € e non fa distinzione alcuna tra libretto e c/c. Infine ecco l’inflazione media attesa da qui a 1 anno, che colpisce BOT, c/c e libretto. Secondo le previsioni più recenti dovrebbe attestarsi tra l’1,5% e il 2,0%.

Ricapitolando, 30mila cash, ovunque detenuti, quasi sicuramente non renderebbero nulla e costerebbero all’incirca 100 € di tasse e spese, più la perdita di potere d’acquisto. Di contro il BOT non arricchirebbe, ma forse avrebbe il dono di lasciare l’effettivo più o meno invariato da qui a 12 mesi.

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