Arrivano presto le nuove regole dell’Unione europea sugli animali domestici, ecco cosa cambia per cani e gatti.
Il Parlamento e il Consiglio Ue hanno raggiunto un’intesa sul nuovo progetto di legge per gli animali domestici, fiduciosi di arrivare a una formulazione definitiva ben presto, permettendo al pacchetto di entrare in vigore nel 2028. La misura riguarda nello specifico cani e gatti, gli animali domestici più comuni nel territorio comunitario e anche in grande quantità. Secondo i dati di Bruxelles, circa il 44% dei cittadini europei ha un animale domestico (chiaramente si tratta di una media) di cui il 75% vorrebbe migliori tutele.
Gli ultimi dati di Worldostats confermano il legame degli europei con i loro amici a quattro zampe. Tra i soli animali da compagnia, in Europa si contano pressappoco 90 milioni di cani, proprio come negli Stati Uniti, e ben 108 milioni di gatti. Numeri che si riflettono di conseguenza anche nel settore economico, con un mercato da oltre 30 miliardi di euro tra alimenti servizi e accessori, nonché nelle dinamiche di sanità e sicurezza.
Il nuovo pacchetto europeo risponde così a un bisogno diffuso, portando finalmente un vademecum omogeneo sugli elementi più importanti: allevamento, tracciabilità, importazione e gestione degli animali domestici.
L’obbligo di microchip per cani e gatti
Prosegue il lungo cammino di Bruxelles per la tutela degli animali domestici, ora che il progetto trova a tutti gli effetti l’accordo tra le istituzioni. Proprio come vi avevamo anticipato, uno dei punti cardine delle nuove regole è il microchip, che diventa obbligatorio per cani e gatti, con annessa registrazione in apposite banche dati nazionali che devono garantire la comunicazione tra tutti gli Stati membri. L’obbligo si estende a tutti gli animali presenti sul territorio dell’Unione europea, anche quelli privati, come pure a quelli importati da Paesi terzi che dovranno adempiervi prima dell’ingresso.
Si tratta di un passaggio importante per garantire la salvaguardia della salute in modo uniforme in tutto il territorio comunitario, senza contare l’importanza della tracciabilità nel contrasto agli illeciti. Bisogna inoltre sottolineare che tutte le nuove regole si applicheranno anche in tutti i trasferimenti di cani e gatti nell’Ue, anche se non si tratterà di operazioni dichiarate come commerciali, per evitare che i controlli siano facilmente aggirabili. Così, dovrà essere possibile ottenere informazioni complete su ogni cane e gatto presente nell’Unione europea, dal profilo sanitario alle caratteristiche comportamentali degne di nota, senza dimenticare l’origine e il certificato vaccinale.
La tutela della salute animale
Attenzione anche agli accoppiamenti, su cui Bruxelles si appresta a introdurre rigorosi divieti. In particolare, sarà vietato l’accoppiamento tra animali imparentati (nello specifico tra genitori e figli, tra nonni e nipoti, tra fratelli e tra mezzi fratelli) perché pericoloso. Sul punto vengono previste soltanto delle eccezioni per le razze rare caratteristiche di un certo luogo, ma vengono in ogni caso vietate le selezioni mirate genetiche per finalità estetiche e gli allevamenti di specie che favoriscano tratti estremi nocivi per la salute dell’animale. Viene inoltre vietato l’accoppiamento tra specie, oltre alle pratiche dolorose e alle mutilazioni di orecchie, code e artigli se non richieste dal veterinario per ragioni cliniche.
Queste pratiche, messe in atto per lo più a fini commerciali, hanno infatti gravi rischi sanitari e di sicurezza. Per tutelare gli animali arrivano anche delle dovute regole sul modo di tenere gli animali, poiché sarà vietato:
- tenerli sempre alla catena;
- usare collari a strozzo;
- usare collari a punte.
Quando entrano in vigore le nuove regole
Quanto ai tempi, bisogna sapere che dall’entrata in vigore del pacchetto gli operatori commerciali (allevatori, venditori e rifugi) avranno 4 anni di tempo per adeguarsi alle nuove norme. Queste ultime diventeranno invece definitivamente vincolanti per i privati soltanto dopo 10 anni dall’entrata in vigore per i cani già presenti in famiglia e ben 15 per i gatti.
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