Non Farm Payrolls +147.000 a giugno, momento verità tassi Fed che spazza la paura

Laura Naka Antonelli

3 Luglio 2025 - 17:10

Reso noto il report Non Farm Payrolls, market mover chiave monitorato da Wall Street e dalla Fed per anticipare direzione tassi USA.

Non Farm Payrolls +147.000 a giugno, momento verità tassi Fed che spazza la paura

Altro che mercato del lavoro degli Stati Uniti in crisi. Nel mese di giugno 2025 l’economia degli Stati Uniti ha creato 147.000 nuovi posti di lavoro, a fronte di un tasso di disoccupazione che è anche sceso, dal 4,2% di maggio al 4,1%.

I numeri si sono confermati decisamente migliori delle attese, se si considera che il consensus degli economisti aveva previsto una crescita di 110.000 buste paga (i cosiddetti Non Farm Payrolls) e un tasso di disoccupazione pari al 4,3%.

Il report occupazionale degli Stati Uniti è stato pubblicato in anticipo oggi, giovedì 3 luglio, in vista della Festività Nazionale dell’Independence Day del 4 luglio di domani, che vedrà Wall Street chiusa.

I numeri appena annunciati sono arrivati all’indomani della pubblicazione del rapporto ADP, che ieri aveva seminato diversi dubbi sulla solidità del mercato del lavoro degli Stati Uniti, mostrando la prima perdita dei posti di lavoro nel settore privato dal marzo del 2023.

Il report è stato particolarmente deludente, se si considera che il consensus aveva previsto una crescita delle buste paga pari a +100.000 unità.

La vera prova del nove delle condizioni di salute del mercato del lavoro degli Stati Uniti è arrivata tuttavia oggi: i Non Farm Payrolls vengono infatti considerati numeri più attendibili rispetto al rapporto ADP, e saranno su questi che la Fed di Jerome Powell si concentrerà quando il suo braccio di politica monetaria si riunirà a breve. (vedi calendario riunioni Fed).

I Non Farm Payrolls danno ragione al presidente della Banca centrale americana Jerome Powell, che finora non ha tagliato i tassi sui fed funds dal dicembre del 2024, nell’attesa di capire le conseguenze dei dazi di Donald Trump sull’inflazione e sul PIL degli Stati Uniti. PIL USA e mercato del lavoro che a suo avviso non hanno riportato performance tali da rendere urgente una sforbiciata dei tassi da parte della Fed, a dispetto degli appelli lanciati dal presidente americano che si stanno facendo sempre più minacciosi e frequenti.

Dal report sono emersi altri dettagli: il tasso di partecipazione alla forza lavoro degli Stati Uniti è sceso lievemente al 62,3%, rispetto al 62,4% precedente, così come hanno segnato un lieve calo le ore settimanali lavorate, pari a 34,2, rispetto alle precedenti 34,3 di maggio.

La resilienza del mercato del lavoro USA è stata dimostrata anche dalla revisione al rialzo dei posti di lavoro creati nei due mesi precedenti, che è stata positiva, pari a +16.000 buste paga, rispetto al calo precedentemente atteso di 95.000 unità. Nessun particolare allarme dal trend dei salari, parametro cruciale per monitorare il trend dell’inflazione, saliti dello 0,2% su base mensile, rispetto al +0,3% atteso e al +0,4% precedente e del 3,7% su base annua, rispetto al +3,9% sia atteso che precedente.

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