Legge 104 per assistere lo zio o la zia: ecco quando è possibile ottenere i permessi e a quali requisiti.
La legge 104 prevede diversi strumenti preziosi per l’assistenza e l’inclusione dei cittadini con disabilità.
Tra i più importanti troviamo i permessi lavorativi, che consentono al dipendente disabile o ai suoi familiari di assentarsi per 3 giorni al mese, regolarmente retribuiti. Questo tempo consente di far fronte alle varie esigenze del cittadino, sanitarie e pratiche, ma non tutti possono usufruirne. La fruizione dei permessi 104 è infatti riservata ad alcuni familiari, precisamente quelli più vicini alla persona da assistere.
Di solito sono i figli o altrimenti il coniuge a utilizzare i permessi, ma oggi sempre più spesso sono i nipoti ad averne necessità per assistere zii e zie, che magari non hanno figli o altre persone disposte. Chiedere la legge 104 a lavoro per lo zio o la zia, in effetti, non è facile come può accadere per un genitore, proprio per la diversa vicinanza di parentela, e neanche sempre possibile.
In alcuni casi, tuttavia, è consentito ed è opportuno conoscerli per potere beneficiare di questo importante diritto.
Puoi avere la 104 per gli zii
La legge n. 104/1992 riconosce ai lavoratori con handicap grave 3 giorni di permesso retribuito al mese per far fronte alle proprie necessità di salute. Quando non ne beneficia il diretto interessato, i permessi possono essere richiesti da un familiare che se ne prenda cura, tra:
- genitori;
- coniuge, unito civilmente, convivente stabile;
- parenti e affini entro il 2° grado;
- parenti e affini entro il 3° grado.
Come si può vedere, parenti e affini di 2° e 3° grado non appartengono alla stessa categoria di beneficiari. Gli ultimi, infatti, possono godere dei permessi 104 soltanto a particolari condizioni. Zii e nipoti rientrano proprio nella categoria dei parenti di 3° grado, mentre gli zii del coniuge sono affini di 3° grado. Questo significa che è possibile avere la legge 104 per lo zio, la zia o al contrario il nipote soltanto in presenza di determinati requisiti.
In particolare, è necessario che i familiari con priorità in questo schema di assistenza siano assenti o impossibilitati.
Quando si può avere la 104 per lo zio o la zia
Nell’elenco dei potenziali beneficiari dei permessi, quali persone che dovranno prestare un qualche tipo di assistenza in favore del familiare disabile, non tutti sono sullo stesso piano.
Hanno una sorta di priorità i genitori, come pure il marito e la moglie (insieme all’unito civilmente e al convivente). Si tratta infatti delle persone più vicine al malato e al contempo di quelle più idonee per l’assistenza, considerando gli obblighi giuridici e morali del caso. Di conseguenza, i permessi 104 sono richiedibili dal nipote per assistere lo zio o la zia solamente se questi soggetti si trovano in una delle seguenti condizioni:
- hanno almeno 65 anni;
- sono invalidi permanenti;
- sono deceduti o comunque assenti, purché sia una condizione accertabile.
Se il coniuge e i genitori rientrano in una di queste ipotesi allora è possibile avere la legge 104 e quindi usufruire dei permessi per lo zio o la zia che ne ha diritto. Non bisogna invece provare alcunché riguardo agli altri familiari, vale a dire coloro fino al 2° grado (che includono figli e nipoti per esempio), come chiarito dal ministero del Lavoro. Parenti e affini entro il 2° grado possono però a propria volta ottenere i permessi indipendentemente dalla possibilità del coniuge e dei genitori. Parenti e affini di 3° grado rappresentano quindi un’ipotesi particolare, tant’è che nella richiesta dei permessi all’Inps è necessario allegare la documentazione che attesti la causa di impossibilità di genitori e coniuge. Quanto detto vale per tutti i parenti e gli affini di 3° grado, quindi anche nel caso in cui ne faccia richiesta uno zio per l’assistenza del nipote ad esempio.
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