Niente soldi, niente scontrino, niente assistenza. Un bancomat ha “inghiottito” 16.500 euro

Andrea Fabbri

12 Settembre 2025 - 21:21

Bruttissima disavventura per un commerciante belga che si è visto “mangiare” 16.500 euro dal bancomat. Ecco come è potuto succedere

Niente soldi, niente scontrino, niente assistenza. Un bancomat ha “inghiottito” 16.500 euro

Inserire contanti nello sportello bancomat, attendere il segnale acustico di pagamento confermato e tornare a lavorare. Un’operazione di routine che milioni di persone compiono ogni giorno. A non tutti, però, fila sempre tutto liscio.

Ad Alain, commerciante belga di 57 anni, ad esempio, è andata molto male. Impegnato a versare 16.500 euro in un bancomat Batopin - (Belgian ATm OPtimisation INitiative), un’iniziativa congiunta di Belfius, BNP Paribas Fortis, ING e KBC, che hanno sviluppato insieme una rete ottimizzata di sportelli automatici in Belgio - è incappato in una disavventura ai limiti del comico: la macchina ha iniziato a contare le banconote per poi fermarsi e spegnersi all’improvviso.

Il risultato? Carta persa, transazione annullata e soldi spariti nel nulla senza nessun avviso nelle tre settimane successive.

Cosa è successo esattamente al bancomat di Vilvoorde?

Alain, commerciante con un negozio di liquori e tabacchi, si è presentato un mese fa a uno sportello bancomat di Vilvoorde, ridente cittadina delle Fiandre, per depositare sul suo conto bancario KBC 250 banconote da 50 euro e 200 banconote da 20 euro.

Tutto sembrava andare bene, ma all’improvviso la transazione si bloccò e restituì la carta. A quel punto Alain contattò il numero del servizio clienti presente sullo schermo e un tecnico di Batopin riuscì a riavviare il sistema.

Sistema che, purtroppo, si ruppe di nuovo, lasciando il povero commerciante senza denaro, senza ricevuta e, questa volta, senza nessun riferimento da contattare.

Oltre al danno anche la beffa

Ma le brutte sorprese non erano finite. Con il progetto Batopin vengono gestiti gli sportelli bancomat di varie banche, tra cui BNP Paribas Fortis, KBC, ING e Belfius.

Proprio questa complessità gestionale ha messo il belga in mezzo a un iter burocratico infinito: la banca KBC l’ha invitato a presentare reclamo a Batopin. Batopin ha risposto che avrebbe dovuto contattare KBC per risolvere la questione. Da qui sono partite tre mail alla sede centrale dell’istituto di credito per avere informazioni a cui non è stata data risposta.

E nel frattempo Alain ha ricevuto diverse informazioni contrastanti, senza sapere se, quando e come, avrebbe recuperato i suoi soldi.

Di chi è la responsabilità?

Secondo la normativa belga, simile a quella di molti altri Paesi Europei, è la banca che gestisce il conto a essere obbligata a rimborsare il cliente in caso di guasti al bancomat, anche se il dispositivo è di proprietà di terzi.

Significa che la legge ha obbligato KBC a risolvere la questione con Batopin e a restituire allo sfortunato protagonista della vicenda il suo denaro. Una controversia che, dopo 21 giorni di attesa, si è risolta con un lieto fine e con l’accredito della somma sospesa sul conto.

Bisogna sempre fare attenzione con i depositi al bancomat

Sebbene il caso del commerciante belga sia più unico che raro, la questione spinge a riflettere sull’efficienza degli sportelli bancomat. Soprattutto se non sono gestiti in prima persona dalla banca ma affidati ad altri soggetti.

In questo caso la complessità è stata sinonimo di inefficienza, sia a livello operativo che di risposta al cliente. È forse questo uno dei motivi per cui sempre più persone decidono di affidare i propri risparmi a istituti più piccoli ma decisamente più “rapidi” nel risolvere eventuali disguidi.

Argomenti

Iscriviti a Money.it