Nessuna recessione, inflazione in bilico nelle nuove stime Ue: e in Italia?

Violetta Silvestri

13 Febbraio 2023 - 11:19

condividi

Sono state pubblicate le previsioni economiche della Commissione Ue: cosa aspettarsi nel blocco comunitario e in Italia? Recessione scongiurata, ma lo scenario è pieno di insidie.

Nessuna recessione, inflazione in bilico nelle nuove stime Ue: e in Italia?

Previsioni economiche invernali per l’Unione Europea: la recessione si allontana, con stime sulla crescita del blocco comunitario in rialzo e un leggero calo dell’inflazione all’orizzonte.

Con un +0,8% in Ue nel 2023 (in autunno era previsto un +0,3%) e prezzi al consumo al 6,4% nell’anno in corso in confronto al +9,2% del 2022, lo scenario per i 27 Paesi membri si schiarisce seppure con molti punti di incertezza e insidie da non sottovalutare.

Nelle parole del Commissario Gentiloni è sintetizzata tutta la cautela sull’ottimismo: “L’economia dell’UE ha superato le aspettative lo scorso anno e siamo entrati nel 2023 su basi più solide del previsto. Tuttavia, gli europei devono ancora affrontare un periodo difficile, caratterizzato da un rallentamento della crescita e da un’inflazione solo gradualmente in calo.”

In questa cornice di stime aggiornate sull’Ue, quali previsioni economiche per l’Italia? Crescita e inflazione del nostro Paese in focus.

L’Europa fuori pericolo recessione? Le stime Ue sul Pil

I nuovi numeri aggiornati sull’economia dell’Unione Europea hanno evidenziato che, probabilmente, la recessione non ci sarà, pur restando in piedi diverse insidie per prezzi e crescita comunque in affanno.

Nello specifico, queste le previsioni invernali 2023 per il Pil:

  • +3,5% UE e zona euro nel 2022;
  • +0,8% Ue 2023;
  • +0,9% Eurozona 2023;
  • +1,6% Ue 2024;
  • +1,5% Ue 2025

Nel sottolineare alcuni spunti positivi per l’economia europea in questi ultimi mesi, il documento della Commissione ha evidenziato che: “il rallentamento nel terzo trimestre si è rivelato più lieve di quanto stimato in precedenza e nel quarto trimestre l’economia dell’UE ha registrato un’ampia stagnazione, invece della contrazione dello 0,5% prevista in autunno.”

Inoltre, il tasso di disoccupazione Ue ha mantenuto il livello minimo storico con il 6,1% di dicembre. Il prezzo del gas è calato a fine anno e famiglie e imprese hanno mostrato resilienza.

In questo grafico riassuntivo, la crescita del 2022, 2023 e 2024 per i Paesi Ue è stata così aggiornata:

Previsioni Pil Ue Previsioni Pil Ue stime aggiornate per 2022, 2023, 2024

La revisione al rialzo delle stime di crescita rispetto alle precedenti stime non è sostanziale secondo la Commissione, poiché i venti poco favorevoli non hanno smesso di soffiare. Rischi al rialzo e al ribasso sono bilanciati:

“con un maggiore slancio dall’anno scorso riportato al 2023 e una crescita leggermente migliore prevista nel trimestre in corso, entro la fine dell’orizzonte di previsione il volume della produzione dovrebbe superare di quasi l’1 per cento quello previsto in autunno.”

Tuttavia, la guerra in Ucraina, i trand dell’economia globale con l’incognita Cina e il mercato energetico in bilico possono ancora generare scosse, soprattutto se i prezzi aumentano di nuovo e colpiscono i redditi delle famiglie.

Dove andrà l’inflazione? Le previsioni Ue

Per quanto riguarda le stime invernali sull’inflazione, l’Ue ha previsto:

  • +6,4% nel 2023 in Ue;
  • +2,8% nel 2024 in Ue;
  • +5,6% nel 2023 in Eurozona;
  • +2,5% nel 2024 in Eurozona

Nel grafico riassuntivo è evidente come si possa sperare in un calo dei prezzi dall’impennata diffusa in tutti i Paesi nell’anno 2022. Tuttavia, la soglia del 2% è superata ancora nel 2024:

Stime inflazione Ue e Paesi membri Stime inflazione Ue e Paesi membri Inflazione 2022, 2023, 2024

Proprio sui prezzi al consumo rimangono i maggiori dubbi della Commissione:

“I consumatori e le imprese continuano a far fronte a costi energetici elevati e con oltre il 90% delle voci principali del paniere IPCA che registrano aumenti di prezzo superiori alla media, le pressioni inflazionistiche si stanno ancora ampliando. La stretta monetaria è quindi destinata a continuare, esercitando un freno agli investimenti.”

Nel breve periodo, quindi, il fattore inflazione giocherà ancora un ruolo negativo. Fattori determinanti saranno la crisi energetica, la spinta ai prezzi dei beni e delle materie prime che può innescare la domanda cinese, il mercato del lavoro teso con il rischio aumento salari.

Quali stime per l’Italia?

L’aggiornamento Ue sull’Italia ha previsto una crescita del Pil dello 0,8% nel 2023 e dell’1,0% nel 2024.

L’inflazione scenderà al 6,1% nel corso di quest’anno e al 2,6% nel 2024.

Il maggiore ottimismo sul nostro Paese è riposto nella seconda parte dell’anno: “nella seconda metà dell’anno la spesa per consumi dovrebbe riprendere a crescere, parallelamente all’accelerazione degli investimenti, anche grazie ai progetti di investimento pubblico inseriti nel Pnrr italiano.”

Il 2024 dovrebbe essere un anno di ancora maggiore rilancio per l’Italia, con una ripresa più robusta delle esportazioni, dei flussi turistici e della domanda interna.

Nel nostro Paese, infine, l’inflazione scenderà l’anno prossimo grazie a prospettive di: “dinamiche salariali ancora contenute, dato il lento processo di rinnovo dei contratti collettivi e il meccanismo di indicizzazione molto parziale, nonché un’attesa stabilizzazione dei prezzi delle materie prime.”

Iscriviti a Money.it

Trading online
in
Demo

Fai Trading Online senza rischi con un conto demo gratuito: puoi operare su Forex, Borsa, Indici, Materie prime e Criptovalute.

SONDAGGIO