Salvatore Giuffrida, docente di Estimo e valutazione all’Università di Catania, spiega a Money.it quali sono gli effetti dei possibili nuovi aumenti delle rate dei mutui sulla casa.
La Bce si appresta a un nuovo rialzo dei tassi di interesse di 50 punti base e, con questa mossa, le rate dei mutui a tasso variabile possono salire ancora, per una cifra importante: fino a 200 euro.
Salvatore Giuffrida, docente di Estimo e valutazione all’Università di Catania, parla a Money.it di effetti “prevedibili duri effetti sul reddito reale delle famiglie, che si sommano all’impoverimento generale dovuto a crisi energetica e inflazione”. Inoltre, se le rate salissero ancora in modo molto importante nei prossimi mesi, “si rischierebbe il tracollo del mercato immobiliare, non ancora uscito dalla crisi del 2008”.
Le rate dei mutui, da questa estate, proprio a seguito del ritocco dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea per combattere l’inflazione, sono già aumentate in modo significativo. Il nuovo aumento, quindi, potrebbe essere davvero molto pesante per i cittadini italiani.
Rate dei mutui, perché aumentano?
Il tasso variabile del mutuo dipende dal tasso a cui le banche si prestano denaro tra loro. La Bce, quindi, con la sua politica monetaria, sceglie a che tasso le banche commerciali vengono remunerate per un deposito giornaliero delle loro riserve in eccesso e a che prezzo prestare riserve alle banche che ne sono a corto. Insomma, influenza tutto il costo del denaro, compreso quello dei mutui, tramite l’indice Euribor.
Casa, di quanto salirà la rata del mutuo a febbraio?
Secondo Facile.it, se la Bce confermerà l’incremento dei tassi di interesse di 50 punti base, la rata del finanziamento medio potrebbe salire. In circa un anno chi paga il mutuo potrebbe avere un esborso aggiuntivo di 200 euro, il 43% in più rispetto alla somma iniziale.
L’esempio preso in considerazione è quello di un finanziamento a tasso variabile da 126.000 euro in 25 anni, sottoscritto a gennaio dello scorso anno. Il Tan di riferimento è fissato a 0,67%, per una rata mensile di 456 euro. Già ora, con gli aumenti degli ultimi mesi, la rata è salita a 619 euro, cioè 163 euro in più.
Mutui, possibile stangata a giugno da 250 euro
Secondo le previsioni degli esperti poi, la Bce potrebbe continuare ancora nei prossimi mesi con il rialzo dei tassi di interesse, facendo salire nuovamente l’Euribor. Se a giugno l’indice arriverà al 3,4%, la rata del mutuatario dell’esempio di Facile.it salirebbe a 711 euro, 255 in più di quella sottoscritta a gennaio dello scorso anno.
Giuffrida spiega come nel mercato immobiliare “la domanda è legata a un allentamento dei tassi di interesse, quindi se aumentano le rate si comprano meno case, le transazioni sono minori e l’effetto è potenzialmente recessivo”. Quello che bisogna evitare, per il professore è di tornare a una “congiuntura simile alla crisi del 2007 e 2008”.
Poco prima, infatti, nel 2006, i tassi di interesse raddoppiarono, salendo di 200 punti base. “Fu una manovra volta a evitare il possibile surriscaldamento dell’economia che registrava elevati tassi di crescita in Europa - ricorda il docente - ma che mise in seria difficoltà i debitori meno solvibili e le famiglie più fragili che avevano profittato di una politica dei mutui generalmente espansiva indebitandosi a tasso variabile”.
Come evitare l’aumento della rata sul mutuo?
Cosa fare quindi per tutelarsi dai futuri rincari sulle rate dei mutui? Si può provare a ricorrere a una surroga o alla rinegoziazione, anche approfittando delle condizioni agevolate introdotte dal governo Meloni nell’ultima legge di Bilancio. Se si vuole tentare di passare dal tasso variabile a quello fisso, però, consiglia Giuffrida, è meglio “rivolgersi a un consulente delle associazioni dei consumatori, così da identificare la soluzione migliore per ogni singolo caso”.
Infatti “è necessario un adeguato grado di informazione finanziaria per comprendere se le condizioni della rinegoziazione proposte dall’istituto di credito si adattano al profilo reddituale e patrimoniale del mutuatario, visto che i mutui a tasso fisso tutelano il debitore nel lungo periodo, quindi in vista di ampie fluttuazioni dei mercati finanziari”.
Di conseguenza, dice, “serve rivolgersi al mercato valutando le varie opzioni che un insieme di operatori, in un contesto competitivo, sono in grado di offrire per rispondere alle esigenze delle famiglie e in generale di soggetti inevitabilmente più esposti”.
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