Russiagate, Mueller: “Incostituzionale incriminare Presidente in carica”

Mario D’Angelo

29 Maggio 2019 - 19:25

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Mueller non scagiona Donald Trump. Rassegnando le dimissioni, il procuratore ha detto che “se avesse ritenuto il Presidente innocente, lo avrebbe detto”

Russiagate, Mueller: “Incostituzionale incriminare Presidente in carica”

Rassegnando le proprie dimissioni, il procuratore speciale Robert Mueller ha offerto pubblicamente un primo, criptico parere sul Russiagate. Se Trump non è stato incriminato, ha detto il procuratore, è per le linee guida del Dipartimento di Giustizia, e non perché il Presidente non abbia effettivamente commesso un crimine.

La Costituzione degli Stati Uniti, secondo Mueller, richiede un processo specifico per accusare il Presidente, “non basta il sistema di giustizia”. Se fossimo stati certi che il Presidente non ha chiaramente commesso un crimine, ha aggiunto il procuratore, lo avremmo detto.

Mueller, prove insufficienti su collusione di Trump

In conferenza stampa al Dipartimento di Giustizia, Mueller ha ripercorso i dettagli del suo report, consegnato qualche settimana fa, e spiegato le proprie decisioni. Ha detto che la sua squadra ha trovato “prove insufficienti” riguardo alla collusione fra la campagna di Trump del 2016 e il governo russo per influenzare le elezioni presidenziali. Ma non ha affermato altrettanto per quanto riguarda l’ostruzione della giustizia da parte del Presidente. Tradotto: se anche le prove sull’ostruzione ci sono, la Costituzione non permette comunque di incriminare un Presidente in carica.

In un tweet dopo la conferenza stampa, Trump ha scritto: “Niente cambia per il report Mueller. C’erano prove insufficienti e perciò, nel nostro Paese, una persona è innocente. Il caso è chiuso! Grazie”. Un tono decisamente meno sicuro di quello di qualche settimana fa, quando il Presidente ripeteva fiero “no collusion, no obstruction”.

Mueller: “Incostituzionale incriminare Presidente in carica”

Le cose, per Mueller, non stanno però esattamente così. È vero, infatti, che il team non ha trovato prove sufficienti sul coinvolgimento di Trump e dei suoi associati nello screditare l’altra candidata, Hillary Clinton.

Per quanto riguarda l’altro reato, però, Mueller ha sottolineato che è “la guida legale” del Dipartimento di Giustizia a impedire di accusare un Presidente in carica di un crimine federale. “È incostituzionale”, ha detto Mueller. E lo stesso vale anche se l’accusa è tenuta nascosta agli occhi dei cittadini.

Mueller ha ribadito che la sua testimonianza non andrà oltre il report di 448 pagine, che “parla da sé”. “Stiamo chiudendo l’ufficio speciale e, inoltre, mi dimetto dal Dipartimento di Giustizia per tornare a vita privata”, ha detto l’ormai ex procuratore speciale.

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