MPS, utili meglio stime. Lovaglio scatena rally azioni, ecco quanto valiamo con Mediobanca. E ci sono anche sorprese dividendi e guidance

Laura Naka Antonelli

7 Novembre 2025 - 10:48

MPS-Monte dei Paschi di Siena ha precisato quando si vedrà l’effetto sul conto economico dell’acquisizione di Mediobanca. In attesa delle dichiarazioni del CEO Lovaglio.

MPS, utili meglio stime. Lovaglio scatena rally azioni, ecco quanto valiamo con Mediobanca. E ci sono anche sorprese dividendi e guidance

MPS-Monte dei Paschi di Siena, la banca italiana guidata dal CEO Luigi Lovaglio, ha annunciato di avere terminato i primi nove mesi del 2025 con un utile di periodo di pertinenza della Capogruppo pari a 1,366 miliardi di euro, rispetto all’utile di 1,566 milioni riportato nello stesso periodo del 2024, che includeva imposte positive per 470 milioni di euro.

L’utile netto, pari a 1,366 milioni, è comunque cresciuto del 17,5% su base annua, al netto degli effetti positivi di dette imposte dei primi 9 mesi del 2024, rispetto ai 78 milioni dello stesso periodo del 2025.

L’utile del terzo trimestre 2025 è ammontato a 474 milioni, in lieve calo rispetto ai 479 milioni di euro del secondo trimestre di quest’anno, ma in crescita del 16,5% su base annua, battendo le attese degli analisti.

In particolare, Barclays aveva previsto un utile netto decisamente inferiore, pari a 394 milioni di euro, in flessione di ben il 18% su base trimestrale e in calo del 3% su base annua.

Contestualmente alla pubblicazione dei conti, MPS ha precisato che, insieme a Mediobanca , “nascerà una nuova forza competitiva leader nel settore bancario, con un business mix altamente diversificato, resiliente e customer-driven, un elevato livello patrimoniale e una solida posizione di liquidità”.

MPS, le azioni si infiammano subito a Piazza Affari, Lovaglio stupisce con sorprese guidance e dividendi

Le azioni Monte dei Paschi di Siena sono schizzate subito in cima al Ftse Mib di Piazza Affari, confermandosi le migliori del listino, con uno scatto del 4,5%, mentre l’attenzione degli investitori, oltre che ai numeri snocciolati da Rocca Salimbeni nella mattinata di oggi, venerdì 7 novembre 2025, si sono messi immediatamente sull’attenti per ascoltare le parole del CEO del Monte dei Paschi, Luigi Lovaglio.

Nella conference call indetta per commentare il bilancio di MPS, e anche i prossimi passi sulla preda che la banca senese ha conquistato con il successo dell’OPAS su Mediobanca, Lovaglio ha annunciato che il piano industriale di MPS con Piazzetta Cuccia sarà presentato nel corso primo trimestre del 2026, facendo altri annunci che stanno alimentano i buy sulle azioni dell’istituto senese.

Lovaglio ha reso noto infatti di stimare per quest’anno “una nuova guidance per l’utile ante imposte che ci aspettiamo superi gli 1,6 miliardi di euro ”, aggiungendo anche che il coefficiente CET1 dovrebbe attestarsi oltre la soglia psicologica del 16% alla fine del 2025, pur considerando l’alta remunerazione a favore dei soci. Non solo.

Il numero uno della banca senese ha detto di non escludere il pagamento di un dividendo a interim.

Si tratta, ha rivelato Lovaglio, di “ una delle opzioni che stiamo considerando ”, aggiungendo che maggiori dettagli relativi ai dividendi arriveranno “quando presenteremo il nuovo piano industriale nel primo trimestre 2026”.

In ogni caso, l’ottima notizia per gli azionisti è che “stiamo pensando a questa possibilità ”.

Ancora, lato dividendi, “confermiamo che prevediamo per quest’anno di distribuire un dividendo per azione in linea con lo scorso anno, garantendo un rendimento degli azionisti tra i più elevati in Europa, dopo di che ci siamo impegnati a garantire un dividendo in crescita, mantenendo la nostra solidità patrimoniale ”.

Lovaglio ha poi sottolineato che “grazie al nostro capitale potremo cogliere tutte le opportunità per far crescere il nostro business e gratificare ulteriormente i nostri azionisti attraverso buyback o un dividendo straordinario, valuteremo di volta in volta questa grossa opportunità”.

Lovaglio, nuovo capitolo della storia di MPS, con 8 miliardi di ricavi e 3 miliardi di utile netto

Durante la call Lovaglio ha sfornato inoltre la cifra su quanto vale MPS forte del tesoretto Mediobanca.

Nel sottolineare che grazie al successo dell’OPS “abbiamo aperto un nuovo capitolo della storia di MPS, creando un nuovo leader sul mercato italiano con dimensioni per competere a livello europeo”, l’AD ha detto, nel corso della conference sui risultati trimestrali, che “siamo il terzo player nel mercato italiano con 8 miliardi proforma di ricavi e circa 3 miliardi di utile netto adjusted ”.

E il meglio deve ancora arrivare, se si considerano a tal proposito le previsioni che sono state elaborate dalla divisione di ricerca di Barclays, che riguardano la performance degli utili, dei ricavi, dell’NII e delle altre principali voci di bilancio di Monte dei Paschi di Siena per l’intero triennio 2025-2026-2027.

In alcuni casi, le revisioni al rialzo delle stime precedentemente elaborate, grazie all’assist di Mediobanca, sono state superiori di ben il 100%.

Barclays ha anche presentato i livelli a cui le azioni MPS possono schizzare oppure scivolare.

Le altre voci di bilancio dei conti di MPS. Occhio a NII con tassi BCE e alle commissioni

Tornando ai conti annunciati oggi da MPS, focus sul margine di interesse al 30 settembre 2025, dunque dei primi nove mesi dell’anno, che è stato pari a 1,638 miliardi di euro (-7,4%, pari a - 130 mln di euro, rispetto al 30 settembre 2024), scontando i rapporti con clientela, nonostante la crescita dei volumi medi di impiego, e il calo dei tassi di interesse da parte della BCE: effetti, questi, che sono stati solo in parte compensati dai minori interessi passivi sui titoli in circolazione.

Il margine di interesse ha segnato un trend negativo anche nel terzo trimestre del 2025, scendendo dell’1,3% rispetto al secondo trimestre.

Le commissioni nette di MPS sono salite invece nei primi nove mesi dell’anno dell’8,5%, ovvero di 93,2 milioni di euro su base annua, a 1,185 miliardi di euro, sulla scia dei risultati positivi incassati con le attività di gestione intermediazione e consulenza (+12,8%, pari a +68,5 milioni di euro) e l’attività bancaria commerciale (+4,4%, pari a +24,6 mln di euro).

Al 30 settembre 2025 il Gruppo ha incassato così ricavi complessivi per 3,054 miliardi di euro, sostanzialmente stabili rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+0,5%).

Nel terzo trimestre i ricavi sono ammontati a 1 miliardo di euro, impattati dalla stagionalità tipica del terzo trimestre (-4,5% rispetto al trimestre precedente), soprattutto sulle componenti degli altri ricavi della gestione finanziaria (-17 mln di euro) e sulle commissioni nette (-22 mln di euro).

Anche i ricavi hanno battuto le attese degli analisti. In particolare Equita SIM aveva previsto per MPS ricavi totali nel terzo trimestre pari a €981 milioni, mentre Barclays aveva messo in conto ricavi totali netti per il Monte di 970 milioni di euro nel terzo trimestre, in flessione del 7% su base trimestrale e giù del 4% su base annua.

Gli oneri operativi sono risultati pari a 1,411 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2025, in rialzo su base annua dell’1,4%, ovvero di 18,9 milioni, principalmente per l’impatto del rinnovo del CCNL, ovvero del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dei bancari sulle spese del personale, il cui effetto è stato parzialmente compensato dall’efficiente gestione delle altre spese amministrative.

Su base trimestrale, gli oneri sono scesi dello 0,6%.

Mediobanca impatta per ora su stato patrimoniale MPS. Bisogna aspettare ancora per effetti sul conto economico

MPS ha precisato che i risultati recepiscono gli effetti dell’acquisizione di Mediobanca e delle relative controllate, oggetto di consolidamento, a partire dalla data del 30 settembre 2025.

Di conseguenza, lo stato patrimoniale consolidato include, linea per linea, i saldi del Gruppo Mediobanca alla data del 30 settembre, mentre il conto economico consolidato (utili, ricavi, margine netto di interesse) includerà il contributo del Gruppo Mediobanca solo a partire dal 1° ottobre.

Occhio a tal proposito a come le voci dello stato patrimoniale sono state impattate dalla conquista di Mediobanca.

MPS ha illustrato questi aggregati patrimoniali tenendo tuttavia a escludere gli effetti dell’acquisizione di Piazzetta Cuccia, per consentire un confronto più agevole, dunque a perimetro omogeneo.

Occhio ad alcuni aggregati patrimoniali chiave di MPS:

  • Al 30 settembre 2025 i volumi di raccolta complessiva del Gruppo sono risultati pari a 357,6 miliardi di euro; escludendo l’apporto del Gruppo Mediobanca, l’aggregato è ammontato a 204,4 miliardi, in crescita a perimetro omogeneo di 4 miliardi di euro rispetto al 30 giugno 2025 (dunque trimestre su trimestre) grazie alla crescita sia della raccolta diretta (+2,3 miliardi) sia della raccolta indiretta (+1,7 mld di euro). La raccolta complessiva, ancora al netto del contributo di Mediobanca, è salita anche rispetto al 31 dicembre 2024 (dunque su base annua, in questo caso di 7,2 miliardi), sulla scia della crescita, anche in questo caso, sia della raccolta diretta (+2,9 miliardi) che della raccolta indiretta (+4,3 mld di euro).
  • La raccolta commerciale totale, che ha incluso i depositi a clientela e la raccolta indiretta, è stata pari a 290,6 miliardi di euro, risultando a perimetro omogeneo pari a 174,3 miliardi, in rialzo su base annua del 4,3% e in crescita di 3 miliardi di euro, ovvero dell’1,9%, rispetto al secondo trimestre di quest’anno.
  • I volumi della raccolta diretta del Gruppo MPS, in particolare, sono ammontati a 165,2 miliardi mentre, al netto del contributo di Mediobanca, pari a 68,4 mld di euro, si sono attestati a 96,8 miliardi, avanzando del 2,5% rispetto al 30 giugno 2025. L’aggregato, al netto del suddetto importo del Gruppo Mediobanca, è cresciuto anche rispetto al 31 dicembre 2024 (+2,9 mld di euro).
  • Al 30 settembre 2025 i finanziamenti alla clientela sono ammontati a 140,7 miliardi di euro mentre, escludendo l’apporto del Gruppo Mediobanca, si sono attestati a 80,7 miliardi, sostanzialmente stabili rispetto al 30 giugno 2025 (+0,2 miliardi). Nel confronto con il 31 dicembre 2024, dunque su base annua, l’aggregato, sempre a perimetro omogeneo, è salito di 3,4 miliardi di euro, principalmente per effetto dello sviluppo dei mutui (+3 mld). In crescita anche i conti correnti (+0,3 mld di euro) e i PCT (+0,4 mld di euro), mentre sono calati i crediti deteriorati (-0,2 mld di euro). Sostanzialmente stabili gli altri finanziamenti.
  • Gli impieghi performing di MPS sono stati pari a 125,2 miliardi; a perimetro omogeneo, si sono attestati a 71,6 miliardi e sono risultati stabili (+0,1%) rispetto al 30 giugno 2025,, segnando un rialzo del +4,7% rispetto a dicembre 2024.
  • Il totale dei finanziamenti alla clientela deteriorati di Monte dei Paschi di Siena al 30 settembre 2025 è risultato pari a 4,4 miliardi di euro; al netto degli 1,2 miliardi relativi al Gruppo Mediobanca, l’esposizione lorda di MPS è stata pari a 3,2 miliardi, in calo rispetto al 30 giugno 2025 (pari a 3,5 miliardi di euro) e al 31 dicembre 2024 (pari a 3,7 miliardi di euro). Considerando gli effetti delle cessioni di crediti deteriorati del valore lordo di 0,1 miliardo di euro, recentemente finalizzate, il totale finanziamenti clientela deteriorati lordi, al netto dell’apporto relativo al Gruppo Mediobanca, è risultato pari a 3,1 miliardi.
  • Al 30 settembre 2025 l’esposizione netta in termini di finanziamenti clientela deteriorati del Gruppo, è risultata pari a 2,1 miliardi; al netto degli 0,5 miliardi di euro relativi al Gruppo Mediobanca, si è attestata a 1,7 miliardi di euro, in lieve flessione sia rispetto al 30 giugno 2025 (pari a 1,8 mld di euro) sia rispetto al 31 dicembre 2024 (pari a 1,9 mld di euro).

Guardando complessivamente allo stato patrimoniale, MPS ha reso noto che, al 30 settembre 2025, il patrimonio netto del Gruppo e di pertinenza di terzi è risultato pari a 29,1 miliardi di euro, rispetto agli 11,5 miliardi di euro al 30 giugno 2025 e agli 11,6 miliardi di euro al 31 dicembre 2024.

La banca senese guidata da Lovaglio ha spiegato che l’incremento del patrimonio netto è stato dovuto, oltre che all’utile conseguito nel terzo trimestre di circa 0,5 miliardi di euro, agli effetti della complessiva operazione di acquisizione del Gruppo Mediobanca che ha determinato la rilevazione di (i) un importo di 14,8 miliardi di euro (al netto degli oneri accessori e dei relativi effetti fiscali) riferito all’aumento di capitale al servizio dell’OPAS di cui: 10,5 mld di euro imputati a capitale, 3,2 mld di euro alla riserva sovrapprezzi di emissione e 1,1 miliardi di euro alle altre riserve, e ii) 2,3 miliardi, riferitio all’iscrizione delle quote di interessenze di terzi.

Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, al 30 settembre 2025 il CET1 capital ratio fully loaded di MPS si è attestato al 16,9% (rispetto al 19,6% del 30 giugno 2025 e al 18,2% del 31 dicembre 2024), e il total capital ratio fully loaded è risultato pari al 19,3% (rispetto al 21,8% del 30 giugno 2025 e al 20,5% del 31 dicembre 2024).

Tali valori, ha precisato MPS, non includono gli utili di periodo, assumendo il dividend pay-out fino al 100% dell’utile netto del Gruppo MPS.

I conti di MPS seguono quelli che sono stati già annunciati da UniCredit, Intesa SanPaolo, BPER e Banco BPM.

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