Cosa vuole fare MPS con Generali, parla Lovaglio

Laura Naka Antonelli

7 Novembre 2025 - 14:58

MPS in Generali, qual è la strategia del banchiere Luigi Lovaglio? La risposta, a fronted delle ipotesi su mosse Caltagirone.

Cosa vuole fare MPS con Generali, parla Lovaglio

Cosa vuole fare MPS con Generali ora che, grazie alla conquista di Mediobanca, è diventata la principale azionista del Leone di Trieste?

Nella conference call successiva alla pubblicazione dei conti della banca senese, non poteva mancare una domanda da parte degli analisti sulle prossime eventuali mire del Monte dei Paschi di Siena sulla compagnia assicurativa.

Va ricordato infatti che, a seguito del successo dell’OPAS con cui ha preso il controllo di Mediobanca, Rocca Salimbeni detiene ora, attraverso Piazzetta Cuccia, una partecipazione pari al 13,19% di Generali.

Tra gli altri principali azionisti della roccaforte dei BTP e dei risparmi degli italiani, che il governo Meloni vuole assolutamente blindare da eventuali mani straniere, nel caso specifico francesi, figurano anche il Gruppo Del Vecchio, secondo maggiore azionista con una partecipazione pari al 10,05% e il Gruppo Caltagirone, che ha in mano una quota del 6,28%.

Proprio questi due azionisti, Caltagirone e la holding della famiglia Del Vecchio (Delfin), sono stati considerati i registi dell’OPS diventata poi OPAS che MPS ha lanciato su Mediobanca, secondo alcune interpretazioni proprio per garantire, forti del sostegno del governo Meloni, l’italianità di Generali.

La risposta di Lovaglio alla domanda su cosa vuole fare MPS con Generali

Lovaglio non ha dato una risposta precisa su quello che MPS potrebbe decidere di fare con Generali, limitandosi a confermare che la banca senese ora è tutta concentrata su Mediobanca.

“Siamo concentrati sull’aggregazione con Mediobanca, Generali, è passato al Monte.
per noi sicuramente è una fonte di ricavi correlata molto positiva ma per il momento siamo impegnati al 100% sul raggiungimento degli obiettivi annunciati con l’aggregazione di Mediobanca”.

La partecipazione di Monte dei Paschi di Siena in Generali rimane un dossier attentamente seguito a Piazza Affari, sia per l’importanza che il governo Meloni riconosce al colosso assicurativo, che per le recenti mosse del grande azionista di entrambi i tre gruppi attorno a cui ruota il dossier, ovvero l’imprenditore romano Francesco Gaetano Caltagirone, che ha ricevuto di recente dalla BCE l’autorizzazione a salire fino al 20% del capitale del Monte, e che non ha fatto mai mistero della sua intenzione di cambiare la governance del Leone.

Governance che invece interessa a quanto pare di meno a UniCredit, considerate le recenti dichiarazioni che, in occasione della conference call successiva alla diffusione dei conti, ha rilasciato il suo amministratore delegato Andrea Orcel.

Trimestrale MPS, il commento degli analisti di Equita SIM, che presentano le “sorprese”

Nel frattempo, gli analisti di Equita SIM hanno commentato i conti relativi al terzo trimestre e ai primi nove mesi del 2025 di MPS che sono stati pubblicati stamattina, prima dell’inizio della giornata di contrattazioni di Piazza Affari, ricordando quanto reso noto dall’istituto, ovvero che il piano industriale sarà presentato nel corso del primo trimestre 2026.

Equita ha definito i conti del Monte dei Paschi migliori delle attese, rimarcando che il risultato di bilancio è stato sostenuto principalmente dai maggiori ricavi, dai costi operativi più bassi e da un COR, ovvero Costo del rischio, inferiore.

Quest’ultimo, in particolare, è stato definito una “ sorpresa positiva ”, visto che si è attestato, complici gli accantonamenti per far fronte a eventuali e future perdite sui crediti deteriorati, a 42 punti base, ben al di sotto dei 55 punti base attesi.

Sorprese positive ” sono state identificate dalla SIM anche nelle commissioni e nel trading visto che le commissioni, a €382 milioni, hanno battuto le previsioni del 2%, confermando “un buon ritmo di crescita (+7% su base annua)”, mentre il trading ha fruttato €52 milioni, ben oltre i €40 milioni attesi dal consensus.

Riguardo al capitale, il CET1 fully loaded di MPS, ha messo in evidenza Equita, incorporando il consolidamento di Mediobanca, “ si è attestato al 16,9% (da 19,6% standalone) , un livello in linea con la nostra stima in area 17%”.

Equita SIM ha una visione neutrale sulle azioni MPS, a fronte di un target price pari a € 8,60, rispetto ai € 7,4 a cui il titolo del Monte ha chiuso la sessione di ieri.

Tornando al ’caso’ Generali, lo scorso 9 ottobre 2025, in audizione davanti alla Commissione d’inchiesta su banche, assicurazioni e sistema finanziario del Senato, l’amministratore delegato di MPS Luigi Lovaglio ha definito la quota dell’istituto senese in Generali attraverso Mediobanca “ una fonte di reddito
, benvenuta nel nostro conto economico come tutti gli investimenti
”.

Lovaglio ha aggiunto che quello di Generali è “un investimento che deve dare una redditività positiva”, sottolineando che Siena guarda il gruppo “ in un’ottica industriale ”, in relazione alle opportunità che offre per le attività di bancassurance.

Iscriviti a Money.it

Money Awards Logo

Le votazioni ai Money Awards sono aperte!

Registrati su Money.it e vota la tua azienda preferita ai People's Money Awards 2025!

Vota ora