MPS ha incassato nel secondo trimestre del 2025 un utile netto pari a 479 milioni di euro, in crescita del 15,7% su base trimestrale.
MPS-Monte dei Paschi di Siena, la banca senese che tuttora vede come primo azionista il Ministero del’Economia e delle Finanze, ha annunciato di avere terminato il secondo trimestre del 2025 con un utile netto pari a 479 milioni di euro, in crescita del 15,7% su base trimestrale.
Il rialzo dei profitti ha fatto salire il risultato del primo semestre dell’anno a 892 milioni in termini di utile netto, in aumento del 21,4% su base annua, “grazie alla crescita dei ricavi”.
La performance del secondo trimestre dell’anno, nello specifico, è stata definita dal Monte dei Paschi “ eccellente ”.
Il grande annuncio del CEO Lovaglio mette il turbo alle azioni MPS
Più che positiva la reazione del titolo MPS sul Ftse Mib di Piazza Affari, che è scattato subito in cima al listino benchmark della borsa di Milano, in particolare dopo l’annuncio del CEO dell’istituto, Luigi Lovaglio, che ha reso noto di aver alzato la stima sull’utile ante imposte per l’intero 2025.
“ Prevediamo di superare 1,5 miliardi di utile ante imposte nel 2025 ”, ha detto l’amministratore delegato della banca senese.
Le azioni MPS-Monte dei Paschi di Siena hanno chiuso così segnando uno scatto pari a +5%, a quota 7,858 euro.
I titoli sono reduci da un rally di più di quasi +9% nell’ultimo mese di contrattazioni, e da un rialzo di oltre +15% YTD. Su base annua, la performance è di uno scatto di quasi +56%.
MPS, utile netto in rialzo grazie a crescita ricavi. Commissioni VS margine di interesse
Gli utili netti di MPS di 479 milioni di euro del secondo trimestre del 2025 e di 892 milioni nel primo semestre dell’anno sono stati sostenuti per l’appunto dalla crescita dei ricavi.
Nel primo semestre al 30 giugno 2025 i ricavi di MPS sono ammontati a 2,054 miliardi di euro, in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+1,1%), “ grazie principalmente dalla crescita delle commissioni nette (+9,1%) e degli altri ricavi della gestione finanziaria (+32,2%), che hanno più che compensato la dinamica del margine di interesse (-6,7%), che nel primo semestre 2024 aveva beneficiato di tassi di interesse su livelli più elevati, e la flessione degli altri proventi e oneri di gestione”.
In particolare, le commissioni nette al 30 giugno 2025, pari a 803 milioni di euro, sono aumentate su base annua del 9,1%, dunque di 66,7 milioni di euro, sulla scia dell’ “andamento positivo registrato sia nell’ambito delle attività di gestione/intermediazione e consulenza (+13,8%, pari a +50,2 milioni) che nell’attività bancaria commerciale (+4,4%, pari a +16,4 milioni di euro)”.
In rialzo anche i ricavi del secondo trimestre 2025, pari a 1.047 milioni di euro, cresciuti rispetto al trimestre precedente del 3,9%, sulla scia della “positiva dinamica registrata su tutte le componenti e, in particolare, sul margine di interesse (+1,5%), sulle commissioni nette (+1,7%) e sugli altri ricavi della gestione finanziaria (+32,8%) ”.
MPS, la frase sull’OPS promossa su Mediobanca
Nel ricordare che va avanti il periodo di adesione all’OPS lanciata su Mediobanca, iniziata il 14 luglio e prevista terminare l’8 settembre, MPS ha rimarcato che “l’obiettivo è di creare una nuova forza competitiva, tra i leader nel settore bancario, con una creazione di valore sostenibile per tutti gli stakeholder e una chiara e solida remunerazione per gli azionisti ”.
Così il Monte dei Paschi di Siena nel commentare i numeri appena resi noti:
“Continua la crescita della performance operativa e della profittabilità sostenuta dalla forza di una rete commerciale unica, capace di generare ricavi di qualità con una rilevante componente commissionale”.
I risultati di MPS sono stati resi noti a seguito dei conti annunciati da altre banche italiane, tra le principali scambiate sul Ftse Mib di Piazza Affari, ovvero da Banco BPM, UniCredit e Intesa SanPaolo, che hanno già comunicato numeri che hanno fatto la storia.
Utili record anche per BPER, forte della conquista della preda Popolare di Sondrio, che ha concluso la sua era standalone anch’essa con profitti al valore più alto di sempre.
In evidenza inoltre anche e, soprattutto nel caso di MPS, gli utili che sono stati annunciati la scorsa settimana dalla preda dell’istituto senese, ergo da Mediobanca.
Il risultato operativo lordo e netto di MPS, gli oneri, il costo del credito clientela
Di seguito le altre voci del bilancio di MPS:
- Gli oneri operativi sono risultati pari a 943 milioni di euro, in crescita rispetto al primo semestre 2024 (+2%, pari a +18,1 milioni di euro), principalmente per gli effetti del rinnovo del CCNL dei bancari sulle spese del personale, parzialmente compensati dagli effetti di un’efficiente gestione delle altre spese amministrative. Su base trimestrale, il trend degli oneri è risultato invece sostanzialmente stabile (-0,3%).
- Il risultato operativo lordo del Gruppo si è attestato a 1.111 mln di euro, in rialzo rispetto al 30 giugno 2024 (pari a 1.106 milioni di euro), attestandosi nel secondo trimestre 2025 a 576 milioni, in aumento del +7,6% rispetto al trimestre precedente (pari a 535 milioni).
- Il costo del credito clientela è stato pari a 175 milioni di euro, scendendo rispetto ai 204 milioni rilevati nello stesso periodo dell’anno precedente, grazie principalmente a flussi più contenuti di ingressi da bonis a crediti deteriorati. In calo il costo del credito clientela anche nel secondo trimestre 2025, a quota 84 milioni, livello inferiore ai 91 milioni del trimestre precedente, principalmente per effetto del miglioramento della qualità del credito performing (minor stage 2) e per i maggiori flussi di cura osservati nel secondo trimestre.
- Al 30 giugno 2025 il tasso di provisioning, espresso come rapporto tra il costo del credito clientela annualizzato e la somma dei finanziamenti clientela e del valore dei titoli rivenienti da operazioni di cessione/cartolarizzazione di crediti non performing, ha messo inoltre in evidenza un trend in miglioramento, attestandosi a 43 punti base (46 bps al 31 marzo 2025 e 53 bps al 31 dicembre 2024).
- Il risultato operativo netto del Gruppo MPS al 30 giugno 2025 è stato di 936 milioni di euro, in aumento rispetto agli 897 milioni del primo semestre 2024. Il contributo del secondo trimestre 2025, pari a 488 milioni, è salito inoltre rispetto ai 448 milioni del trimestre precedente.
I numeri di MPS relativi alla raccolta diretta e indiretta. Il patrimonio e il CET1
MPS ha annunciato con la pubblicazione dei conti che, al 30 giugno 2025 i volumi di raccolta complessiva del Gruppo sono risultati pari a 200,4 miliardi di euro, salendo di +2,2 miliardi rispetto al 31 marzo 2025, grazie alla crescita della raccolta indiretta (+2,3 miliardi di euro), a fronte di un livello della raccolta diretta sostanzialmente stabile.
La raccolta è aumentata anche rispetto al 31 dicembre 2024 (+3,2 miliardi), dunque su base annua, grazie all’incremento sia della raccolta indiretta (+2,7 mld di euro) sia della raccolta diretta (+0,5 mld di euro).
Riguardo alla raccolta indiretta, questa si è attestata a 105,9 miliardi di euro, in crescita di +2,3 mld di euro rispetto al 31 marzo 2025, sia sul risparmio amministrato (+1,2 mld di euro) sia sul risparmio gestito (+1,1 mld di euro), con una dinamica positiva da ricondurre a flussi netti ed effetto mercato positivi.
Rispetto al 31 dicembre 2024, dunque su base annua, MPS ha assistito a un rialzo della raccolta indiretta di +2,7 miliardi di euro, sia per l’aumento del risparmio amministrato (+1,9 mld di euro), sia per la crescita del risparmio gestito (+0,8 mld di euro), che hanno beneficiato dei flussi netti positivi e, anche, dell’effetto mercato sulla componente del risparmio amministrato.
Gli impieghi performing, pari a 71,5 miliardi, sono cresciuti del +2,5% su base trimestrale e del 4,6% rispetto al dicembre del 2024.
Al 30 giugno 2025 il patrimonio netto del Gruppo MPS e di pertinenza di terzi è ammontato a 11,5 miliardi di euro, in lieve calo rispetto ai 12 miliardi del primo trimestre, a causa del combinato effetto del pagamento, nel mese di maggio 2025, del dividendo 2024 per un importo pari a 1.083,4 mln di euro, e dell’utile registrato nel secondo trimestre.
Rispetto al 31 dicembre 2024, il patrimonio netto del Gruppo e di pertinenza di terzi, al 30 giugno
2025 di MPS è sceso di 0,2 mld di euro, anche in questo caso, quale conseguenza dell’utile del primo semestre 2025 e della distribuzione del dividendo 2024.
Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, al 30 giugno 2025 il CET1 capital ratio fully loaded del Monte dei Paschi di Siena si è attestato al 19,6%, includendo l’utile di periodo, la cui computabilità è subordinata all’approvazione della Banca Centrale Europea, e deducendo dal capitale i dividendi maturati nel semestre: questo, assumendo un pay out ratio del 75% dell’utile ante imposte; il total capital ratio fully loaded è risultato pari al 21,8%.
Equita riassume i numeri del bilancio di MPS. Le principali sorprese da NII, trading e CoR
Così Equita SIM ha riassunto i numeri che sono stati snocciolati da MPS, mettendoli a confronto con quelle che erano state sia le proprie previsioni, che quelle del consensus degli analisti. In generale, gli analisti hanno messo in luce i risultati del secondo trimestre “migliori delle attese, con principali sorprese da NII (margine netto di interesse), trading e CoR (Costo del rischio)”, evidenziando la stabilità del CET1, pari al 19,6%.
- NII (Net Interest Income, ovvero margine netto di interesse): €551 milioni (+1% su base trimestrale, -6% su base annua), meglio dei €534 milioni attesi.
- Ricavi totali: €1,047 miliardi (+4% su base trimestrale, +3% su base annua), meglio dei €993 milioni attesi.
- Utile operativo: €576 milioni, meglio dei €517 milioni attesi.
- LLPs (rettifiche sui crediti): €-84 milioni (42bps), meglio dei €-98 milioni (50bps) attesi.
- Pre tax profit: €460 milioni, meglio dei €392 milioni attesi.
- Utile netto: €479 milioni.
I ricavi, ha sottolineato Equita, si sono rivelati superiori alle attese del 5%, grazie alle sorprese positive arrivate dall’NII e dal trading. In dettaglio, l’NII, ovvero il margine netto di interesse si è confermato più alto delle previsioni del 3%, risultando sostanzialmente stabile su base trimestrale, a fronte di un calo su base annua del 6%, “supportato anche da una positiva dinamica commerciale”. I prestiti erogati dal Monte dei Paschi di Siena sono infatti saliti del 2% su base trimestrale e del 3% su base annua.
Le commissioni, pari a €405mn, hanno confermato inoltre “un buon ritmo di crescita (+9% YoY), continuando in particolar modo a beneficiare da una forte dinamica delle investment fees (+12% YoY)”, così come ad aumentare è stata la raccolta indiretta a €105,9 miliardi, +2% su base trimestrale, e così come a confermarsi migliori rispetto alle previsioni sono stati i ricavi da trading, pari a €64 milioni, meglio dei €40 milioni stimati. Tutto, a fronte di costi operativi risultati leggermente più bassi e in crescita del +2% YoY.
Ancora, ha fatto notare Equita, “sotto la linea operativa, le LLPs sono risultate migliori, con un CoR a 42bps vs 50bps stimato”, mentre “dal punto di vista dell’asset quality, l’NPE Ratio ha mostrato un miglioramento su base trimestrale al 3,7% (scendendo rispetto al 4,4% del primo trimestre del 2025), anche grazie a una cessione di NPE per €330 milioni”.
Va messo in evidenza che Equita ha una visione neutrale sulle azioni di MPS, con un target pari a € 7,60 (che è stato già superato).
Lovaglio preannuncia payout ratio fino al 100% già quest’anno. Le frasi sui dividendi
Il numero uno di MPS non ha escluso nella giornata di oggi, commentando i conti, l’arrivo di possibili sorprese anche sul fronte dei dividendi:
“La combinazione con Mediobanca ci ha portato a prevedere un determinato payout ratio. Noi ci siamo impegnati ad aumentarlo fino al 100%. Guardando ai risultati che abbiamo riportato e alla nostra forte posizione patrimoniale stiamo considerano di anticipare il payout al 100% già da quest’anno”, ha annunciato il CEO, precisando che a questo punto bisogna vedere “come si evolverà situazione della performance nella seconda parte dell’anno”.
C’è comunque fiducia nel fatto che MPS potrebbe “ anticipare il payout ratio del 100% già dal 2025 ”.
Ancora Lovaglio, sulla questione dei dividendi:
“Quello del payout è un aspetto che stiamo studiano al momento. Ovviamente, non vorremmo mai creare una situazione meno positiva per gli azionisti di Mediobanca rispetto a quella di cui godono oggi e quindi direi che possiamo guardare al 2026 adottando la stessa politica di dividendi ad interim che ha Mediobanca”.
Praticamente, il banchiere ha affermato che, nel caso in cui l’OPS su Mediobanca avesse successo, MPS potrebbe fare quanto fa Piazzetta Cuccia adesso, pagando anche un dividendo a interim.
© RIPRODUZIONE RISERVATA