Azioni MPS in evidenza a Piazza Affari dopo lo scatto +7% della vigilia. L’annuncio dell’ok arrivato dalla BCE all’offerta su Mediobanca.
I mercati ci avevano già scommesso, portando le azioni di MPS a volare ieri del 7%, sulla scia di alcune indiscrezioni secondo cui il sì della BCE all’OPS promossa dalla banca senese per la conquista di Mediobanca fosse cosa ormai fatta.
L’annuncio ufficiale è arrivato stamattina, mercoledì 25 giugno 2025, con la pubblicazione di un comunicato da parte della banca senese guidata dal CEO Luigi Lovaglio.
Banca Monte dei Paschi di Siena ha annunciato di fatto di avere ricevuto dalla Banca centrale europea “ l’autorizzazione per l’acquisizione diretta di una partecipazione di controllo in Mediobanca e indiretta in Mediobanca Premier S.p.A. e Compass Banca S.p.A ”.
La BCE ha dato l’ok a MPS anche ad “acquisire una partecipazione in Mediobanca il cui valore eccede il 10% del patrimonio di vigilanza di Gruppo e nelle rilevanti partecipazioni indirette”.
I contenuti del piano che MPS dovrà presentare alla BCE post controllo di Mediobanca
MPS ha così spiegato cosa succede ora, illustrando gli obblighi a cui dovrà ottemperare.
Intanto, entro sei mesi dalla data di acquisizione del controllo di Mediobanca attraverso l’OPS lanciata lo scorso 24 gennaio, la banca dovrà presentare alla BCE un piano di integrazione che dovrà includere le seguenti informazioni:
- Gli impatti sul capitale, sulle strategie di funding e sulla digitalizzazione/sicurezza informatica, evidenziando eventuali scostamenti rispetto alle ipotesi iniziali, evidenziate in sede di istanza, in termini, tra l’altro, di sinergie, costi di integrazione, previsioni di perdite operative e valutazioni concernenti l’avviamento. Il capital plan aggiornato dovrà comprendere, oltre a uno scenario
base, anche un’ipotesi di scenario avverso, unitamente alle relative azioni manageriali di mitigazione nonché ad una valutazione relativa all’effettiva fattibilità e tempistica per l’attuazione. - L’organizzazione del sistema ICT, specificando le architetture transitorie e a tendere, i data flows, gli accordi con terze parti unitamente ai processi e ai controlli relativi al sistema ICT, al data quality, alle misure di continuità operativa, anche in termini di gestione delle parti terze e ai cambiamenti da apportare ai piani ed alle procedure interne.
Informazioni alla BCE anche su assetto corporate governance
Il piano dovrà dare informazioni anche sull’assetto di corporate governance del nuovo gruppo nato dalle nozze tra MPS e Mediobanca, con riferimento, in particolare:
- alla struttura organizzativa e alla normativa propedeutica ad assicurare il coordinamento strategico e operativo tra BMPS e tutte le proprie controllate.
- all’assetto degli organi nelle società controllate.
- all’assetto del sistema di controllo interno, assicurandone la coerenza con la dimensione e la complessità del nuovo gruppo nonché con il profilo di rischio.
- ai mutamenti all’assetto retributivo anche al fine di sviluppare adeguate politiche di retention per i professionisti chiave di Mediobanca.
- ai cambiamenti da apportare alle modalità di aggregazione e reporting delle informazioni di rischio.
Il Piano di Monte dei Paschi di Siena dovrà infine prevedere una tempistica di tutte le attività di integrazione, così come un framework di governance definito per il regolare monitoraggio del processo di integrazione.
Cosa deve presentare MPS alla BCE in caso di adesione OPS su Mediobanca inferiore al 50%
Inoltre, nel caso in cui l’OPS su Mediobanca dovesse registrare un tasso di adesione inferiore al 50%, è previsto che MPS fornisca a BCE entro tre mesi dalla data di conclusione dell’operazione:
- Un report approvato dal Consiglio di Amministrazione e condiviso con la società di revisione incaricata che confermi la sussistenza del controllo di fatto.
- Alternativamente, in assenza di controllo di fatto, un piano approvato dal Consiglio di Amministrazione che indichi l’approccio strategico alla partecipazione di Mediobanca acquisita, i criteri per il mantenimento o la cessione di tale partecipazione unitamente ai relativi obiettivi, tempistiche e principali snodi operativi.
- Una dichiarazione attestante se si preveda di acquisire una quota di partecipazione superiore al 50% e il relativo impatto stimato a livello patrimoniale.
MPS ha concluso infine il comunicato informando che, a seguito della delibera dell’assemblea straordinaria dello scorso 17 aprile, quando gli azionisti hanno approvato la proposta dell’aumento di capitale a servizio dell’OPS su Mediobanca, il Consiglio di Amministrazione si riunirà il 26 giugno 2025, dunque nella giornata di domani, per l’esercizio della delega dell’operazione.
Focus azioni MPS post raffica di buy, il doppio premio firmato da Bank of America
Massima attenzione al titolo Banca Monte dei Paschi di Siena, ieri in corsa anche grazie alla promozione arrivata con un report di Bank of America, che ha messo in luce l’elevato livello del CET1 della banca, pari al 19,6%.
BofA ha rivisto al rialzo l’outlook sull’utile per azione (EPS) di circa l’11% per il periodo 2026-27. Non solo.
Gli analisti hanno riconosciuto un premio “doppio” alle azioni del Monte dei Paschi, migliorando da un lato il target price sulle azioni a 9,7 euro dai precedenti 6,6 euro e alzando dall’altro lato il rating sul titolo, che è passato dal precedente “Neutral” a “Buy”.
Le azioni MPS hanno segnato ieri un rally sul Ftse Mib di Piazza Affari schizzando del 7,03%, a quota 7,40 euro, estendendo i guadagni degli ultimi cinque giorni a +5,9%.
Nell’ultimo mese di contrattazioni, il titolo è salito del 2,75% circa, mentre negativa è la performance degli ultimi tre mesi, pari a -4,5% circa.
YTD, ovvero dall’inizio del 2025, Monte dei Paschi di Siena ha assistito a un balzo in Borsa dell’8,7% circa, mentre su base annua il trend è di uno scatto del 63%.
MPS tra mossa Mediobanca e indagine collocamento quota MEF
Non tutte le notizie sono positive per la banca senese che vede come azionista di maggioranza ancora lo Stato italiano.
Da un lato, la preda Mediobanca continua a mettere in atto tutte le misure difensive a sua disposizione e si prepara ad annunciare dopodomani il piano industriale, inizialmente formulato fino al 2026, aggiornato al 2028, allo scopo di convincere i propri azionisti della convenienza a fare fronte comune contro l’OPS di MPS, magari promettendo più dividendi.
Dall’altro lato, anche la Commissione UE, oltre alla Procura di Milano, sarebbe pronta ad accendere un faro sul terzo atto del processo di privatizzazione di MPS lanciato dal governo Meloni, nello specifico sul collocamento di una quota del 15% in mano al MEF e sul mercato avvenuto nel mese di novembre, quando l’azionariato del Monte si è arricchito della presenza di Banco BPM, Francesco Gaetano Caltagirone e della holding Delfin della famiglia Del Vecchio, mentre la società di risparmio gestito Anima (già oggetto dell’OPA di Banco BPM, si è ulteriormente rafforzata nel capitale dell’istituto senese. Un collocamento che sarebbe avvenuto, secondo i sospetti, impedendo ad altri grandi attori non solo della finanza italiana, ma anche mondiale, di fare shopping delle azioni del Monte.
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