La sorpresa per difendersi dall’OPS di MPS-Monte dei Paschi di Siena. Dividendi più ghiotti ai soci in versione standalone?
Una notizia che ha colto di sorpresa Piazza Affari, in quanto arrivata all’improvviso: Mediobanca, la banca guidata da Alberto Nagel preda dell’OPS di MPS-Monte dei Paschi di Siena e predatrice di Banca Generali, ha deciso di aggiornare il piano industriale al 2028 (il piano attuale si ferma al 2026).
I target finanziari di Piazzetta Cuccia fino al 2028 saranno resi noti questa settimana, venerdì 27 giugno.
Azioni MPS e Mediobanca in corsa a Piazza Affari
In una sessione caratterizzata dal segno più per l’indice Ftse Mib di Piazza Affari, le azioni Mediobanca si confermano tra le migliori dell’indice, scattando di oltre il 4%, a quota 19,89 euro.
A volare, mentre arriva la notizia dell’ok della BCE all’offerta pubblica di scambio lanciata da MPS-Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca, riportata per ora da una fonte di Reuters, anche i titoli della banca senese, che schizzano oggi di oltre il 5%.
L’attenzione di Piazza Affari, che da mesi segue dossier di Borsa che vedono protagoniste indiscusse diverse banche italiane, finite per essere quasi tutte pedine di operazioni di risiko annunciate, ma dall’esito ancora incerto, si focalizza su quelle che potrebbero essere le mosse di Nagel per fare in modo di strappare Mediobanca dalle grinfie del tuttora Monte di Stato, ancora sotto il controllo del MEF, che vede come secondo socio l’imprenditore romano Francesco Gaetano Caltagirone, che in diverse occasioni ha fatto shopping di azioni della banca senese.
Sorpresa Mediobanca, il 27 giugno aggiorna il piano
L’obiettivo di Nagel, nell’aggiornare il piano industriale, è intanto temporale: il piano attuale di Mediobanca scade nel 2026, a fronte della scadenza del piano di MPS, che è stata fissata al 2028.
Di qui, la decisione di guardare più avanti, permettendo agli azionisti di Piazzetta Cuccia di valutare la differenza tra ciò che Mediobanca ha in serbo per i prossimi anni con quello che prevede di fare - e di distribuire, visto che il nodo si chiama dividendi-cedole - Rocca Salimbeni.
Sono tutti sull’attenti, dunque, e lo saranno ancora di più nei prossimi giorni, fino alla data X di venerdì 27 giugno, in primis gli azionisti di Mediobanca.
L’annuncio dell’aggiornamento del piano è arrivato da Mediobanca attraverso la pubblicazione di un invito agli stakeholders diramato nella giornata di ieri, con cui la banca ha fissato a venerdì 27 giugno 2025, alle ore 9.00, l’inizio dell’intervento con cui il CEO Alberto Nagel aggiornerà i target finanziari del business plan “One Brand-One Culture”, come si legge, del periodo 2025-2028.

I dividendi per ora promessi agli azionisti da Piazzetta Cuccia
Il piano “One Brand-One Culture” inizialmente relativo al periodo 2023-2026, era stato presentato lo scorso 24 maggio, e aveva promesso ai soci una remunerazione in tre anni di 3,7 miliardi di euro, in crescita del 70% e un payout totale, sempre nei prossimi tre anni, del 90/100%.
Previsti, in particolare:
- €2,7 miliardi di dividendi cumulati, sulla base di un payout del 70%
- €1 miliardo di riacquisto di azioni proprie da spalmare nei tre anni (con importo fissato annualmente).

BCE benedice OPS MPS su Mediobanca, ma occhio a divario tra le due capitalizzazioni
Nel frattempo l’agenzia di stampa Reuters ha riportato in via esclusiva le indiscrezioni relative all’ok che la Vigilanza della BCE ha dato all’OPS promossa lo scorso 24 gennaio da MPS su Mediobanca.
Reuters ha fatto notare però anche la discrepanza tra le capitalizzazioni delle due banche italiane:
MPS, ai valori attuali, presenta un valore di mercato di 8,7 miliardi di euro, a fronte della capitalizzazione di Mediobanca, che si avvicina ai 16 miliardi di euro, valore più alto rispetto ai 14,6 miliardi del valore riconosciuto dalla proposta lanciata dalla banca senese.
E questo è solo uno dei pochi motivi che da settimane vedono Nagel stroncare i sogni di fusione di MPS. Tra le tattiche anti-MPS adottate da Piazzetta Cuccia, la recente OPS promossa su Banca Generali, controllata di Assicurazioni Generali che, tuttavia, per una serie di motivi, è stata rimandata a settembre. Ma su questo punto, il numero uno di MPS Luigi Lovaglio, si è già espresso, parlando dell’effetto sul valore di mercato che arriva dalla partecipazione che Mediobanca detiene nel capitale del campione assicurativo Generali.
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