Perché il Movimento 5 Stelle ora teme le Sardine? I motivi sono almeno due

Violetta Silvestri

12 Febbraio 2020 - 19:57

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Il Movimento 5 Stelle teme le Sardine? I pentastellati in cerca di una nuova identità potrebbero essere svantaggiati dall’avanzata di Mattia Santori e gli altri. Per almeno due motivi.

Perché il Movimento 5 Stelle ora teme le Sardine? I motivi sono almeno due

È botta e risposta tra il Movimento 5 Stelle e le Sardine. La cosiddetta rivoluzione ittica è in pieno fermento e sta guadagnando la scena politica in questi giorni. A discapito anche dei grillini, sempre più in preda alla loro crisi interna e alla ricerca di una nuova identità.

E, soprattutto, in forte agitazione in vista delle elezioni regionali della prossima primavera, che, con molta probabilità, dovrebbero confermare i deludenti risultati ottenuti dai pentastellati in Emilia Romagna e in Calabria.

Le scintille scoppiate tra i due movimenti proprio in queste ore raccontano molto del nervosismo dei grillini e, dall’altra parte, della ribalta dei giovani bolognesi e ormai di tutta Italia. Sembra che il M5S abbia paura di perdere ulteriore consenso a causa dell’avanzata delle sardine su temi chiave, in primis il Sud.

Il quesito, dunque, è più che pertinente: perché il Movimento 5 Stelle teme le Sardine? Sarebbero almeno due i motivi.

Movimento 5 Stelle sfida le Sardine con la piazza. Chi vincerà?

L’ultima polemica esplosa tra Mattia Santori e i pentastellati riguarda la manifestazione in piazza convocata dai 5 Stelle per sabato 15 febbraio. L’intento è di riconquistare il popolo pentastellato riportando in auge i temi delle origini, primo tra tutti la lotta contro i vitalizi.

L’adunata auspicata dai grillini appare come un ultimo, disperato tentativo di riaccendere la passione politica verso il movimento negli elettori, sempre più delusi e disorientati. Il tema della difesa di un cavallo di battaglia, quale l’odioso privilegio del vitalizio dei parlamentari, è sembrato il più calzante per riscaldare gli animi e riempire la piazza.

Non sono di questa idea, però, le Sardine. Le parole nei confronti dell’iniziativa grillina sono state piuttosto chiare e dure:

“Nel momento in cui il dl sicurezza ha smantellato tutta una serie di servizi di integrazione, tornano a occuparsi di vitalizi. Non credo che abbiano seguito l’attualità dell’agenda di governo. È una cosa che mi pare strumentale.”

La piazza, dunque, come veicolo di consenso pare contesa. Da una parte c’è il M5S, che ha iniziato la sua avventura proprio dalle manifestazioni e dal coinvolgimento del popolo civile senza i simboli dei tradizionali partiti.

Dall’altra, il vero protagonista delle piazze al momento è il Movimento delle Sardine, che ha conquistato l’Italia intera e ha riportato l’attenzione sulla partecipazione politica.

Il prossimo fine settimana sarà un banco di prova: sabato si riunisce il popolo dei 5 Stelle, domenica quello della rivoluzione ittica, sempre nella cornice romana.

I grillini, quindi, temono proprio che la loro piazza sia ormai poco attraente, considerando il ruolo sempre più significativo di Mattia Santori e gli altri e dei loro ideali antifascisti e contro populismo e sovranismo.

Più si allarga la rivoluzione ittica, maggiore è il rischio che l’entusiasmo con cui è nato il M5S si riversi nelle sardine. Specialmente tra gli elettori pentastellati che sono stati delusi prima dalla sinistra e ora dai grillini stessi.

Il nervosismo c’è. A confermarlo è arrivata la risposta piccata di alcuni esponenti del M5S:

“A quando il sostegno alle pensioni d’oro? Il vuoto che avanza. Stanno con il popolo italiano o con la casta?”

Le sardine avanzano al Sud contro i pentastellati?

L’altro motivo di timore del Movimento 5 Stelle verso le sardine è il consenso al Sud. Il meridione è stato finora la roccaforte dei grillini, dove hanno visto crescere negli anni il loro ruolo come riferimento politico (fondamentale è stata la legge sul reddito di cittadinanza).

Oggi, però, il quadro è completamente diverso. E, di nuovo, le sardine sembrano un ostacolo reale per i pentastellati. Mattia Santori e gli altri giovani del movimento appaiono vivaci e attivi. Si sono appena incontrati con il Presidente del Consiglio Conte e con il ministro per il Sud e la Coesione territoriale Provenzano.

Hanno presentato proposte, quale il criticato Erasmus nord-sud e un vertice UE a Taranto, per parlare di Green New Deal. Inoltre, stanno iniziando un intenso programma di manifestazioni ed eventi in Puglia e Campania, dove si voterà per le regionali.

Si stanno prendendo la scena nel meridione, dove il Movimento 5 Stelle ormai stenta a raccogliere consensi. L’avanzata delle Sardine, pur se con obiettivi e prospettive future ancora incerte - si attende l’assemblea di marzo a Scampia - mette davvero paura ai pentastellati?

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