Il Movimento 5 stelle non voterà la fiducia: a un passo la crisi di governo

Luna Luciano

14/07/2022

14/07/2022 - 09:23

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A un passo la crisi. Il Movimento 5 Stelle ha annunciato che non voterà la fiducia al governo Draghi in Senato sul dl Aiuti. Ecco cosa sta accadendo.

Il Movimento 5 stelle non voterà la fiducia: a un passo la crisi di governo

Tremano le pareti di Palazzo Chigi: il Movimento 5 stelle ha annunciato che non voterà la fiducia al Governo Draghi giovedì in Senato sul dl Aiuti e già si parla di una crisi di Governo.

Nell’arco degli ultimi giorni si sono acuite le tensioni tra il Governo Draghi e il capo politico dei 5 stelle, Giuseppe Conte, e solo oggi il leader ha concretizzato la rottura con l’esecutivo, annunciandolo in un discorso ai gruppi parlamentari. Stando all’ex premier, la settimana scorsa il partito avrebbe presentato al primo ministro Mario Draghi un documento politico, di nove punti, «un contributo serio, responsabile rispetto al momento drammatico che il Paese sta vivendo», il quale non avrebbe trovato un immediato consenso.

Nonostante la scelta di uscire dall’aula da parte del Movimento 5 Stelle, il decreto Aiuti dovrebbe essere approvato, eppure la rottura segnata dal Movimento 5 stelle apre a una crisi politica e per adesso non è possibile fare pronostici su futuri scenari.

Davanti a una simile situazione è naturale domandarsi come si è giunti a questo punto e se si possa realmente parlare di crisi di governo. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Il Movimento 5 stelle non voterà la fiducia: è crisi di governo?

Aumentano le tensioni in seno al Governo. Ad aprire alla crisi la decisione del Movimento 5 Stelle di non votare il dl Aiuti e la fiducia al governo Draghi, giovedì mattina, nell’Aula del Senato. Oggetto dello scontro il conferimento di poteri speciali al sindaco Gualtieri per la realizzazione del inceneritore a Roma.

Nonostante tale decisione, il Governo dovrebbe ottenere comunque la fiducia della maggioranza dei senatori e quindi approvare il dl Aiuti: i numeri ci sono. Eppure la crisi di Governo c’è, ed è una crisi politica. Infatti, il primo ministro Mario Draghi ha più volte ribadito che non potrebbe esistere un governo senza i pentastellati e «non esiste un governo Draghi altro da questo».

Intanto, dalla maggioranza giungono le prime reazioni. Stando al leader del Carroccio, Matteo Salvini, il mancato voto da parte del Movimento causerebbe la fine della maggioranza e quindi il ritorno alle urne anticipato. La maggioranza che ha sostenuto il governo, se pure dovesse superare lo scoglio del dl Aiuti, sembrerebbe dunque destinata a sfaldarsi.

Il M5S non vota fiducia è crisi di governo: come si è giunti a questo punto?

Soffiano venti di crisi a Palazzo Chigi e ancora una volta Conte e Draghi si trovano opposti l’uno all’altro. Da tempo si sospettava di una possibile rottura nella maggioranza causata dal “no” pentastellato all’inceneritore di Roma, inserito nel dl Aiuti, che prevede il conferimento di poteri speciali per il sindaco di Roma per costruire il nuovo impianto nella capitale.

Davanti alla scelta di uscire dall’aula e non votare il dl Aiuti e - conseguentemente - la fiducia al Governo, Conte avrebbe spiegato che la decisione è stata presa per lanciare un segnale politico di discontinuità con le linee portate avanti dal Governo che non incontrano le istanze del partito, una su tutte il salario minimo.

A un passo la crisi di Governo: cosa accadrà adesso?

Non è possibile stabilire con certezza quali saranno gli scenari futuri di questa crisi di governo, però tra le varie opzioni tre sono quelle più probabili:

  • salito Draghi al colle, Mattarella potrebbe rinviare il premier a cercare sostegno da parte dei partiti per un nuovo governo senza i 5 stelle di Conte. Una decisione che lo stesso premier ha però sempre escluso;
  • Mattarella potrebbe rinviare il Governo alle Camere per costringere i partiti ad assumersi le proprie responsabilità, e in quel caso i 5 stelle dovrebbero scegliere se votare nuovamente la fiducia o meno;
  • venuta meno la fiducia al Governo da parte del M5S e a seguire quella della Lega, il presidente della Repubblica Mattarella potrebbe indire le elezioni anticipate.

Ecco quindi cosa potrebbe accadere all’indomani dell’apertura della crisi di Governo. L’unica certezza è che ancora una volta lo scontro vede l’ex premier Conte in opposizione all’attuale primo ministro Draghi. Non resta che osservare come si evolverà la situazione.

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