Moody’s: nel 2019 crescita più lenta e condizioni di credito più deboli

Francesca Caiazzo

13 Novembre 2018 - 10:20

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L’agenzia di rating americana prevede un rallentamento della crescita globale con condizioni di credito più deboli. Colpa delle tensioni geopolitiche a livello globale. Ma non solo.

Moody’s: nel 2019 crescita più lenta e condizioni di credito più deboli

Il 2019 non sarà un anno positivo sul fronte della crescita e del credito. A livello globale pesano le tensioni geopolitiche, ma anche a livello interno l’incertezza politica di alcuni Paesi non contribuirà a creare un contesto ottimale per lo sviluppo dell’economia.

A dipingere questo scenario poco roseo è Moody’s che nelle scorse ore ha pubblicato il report Global Credit Conditions per il prossimo anno.

A incidere negativamente sul costo della raccolta del denaro e sulla crescita economica diversi fattori, che creano insicurezza anche sui mercati.

Indebolimento delle condizioni di credito

Secondo quanto riportato nel documento, il 2019 si preannuncia un periodo difficile per i mercati globali. Secondo Moody’s, infatti, i segnali di un rallentamento della crescita sono evidenti e porteranno a un indebolimento delle condizioni di credito.

È opinione dell’agenzia americana che nel corso del prossimo anno lo sviluppo economico subirà una decelerazione, le politiche monetarie tenderanno a una normalizzazione e il costo del funding sarà destinato ad aumentare.

Nel contempo, si assisterà a una riduzione della liquidità e a un aumento della volatilità.

“Il rallentamento della crescita economica porterà a condizioni del credito ancora più deboli nel 2020, con una moltitudini di rischi all’orizzonte che crescono sia in termini numerici sia di intensità”

ha commentato Elena Duggar, autrice del rapporto.

Le cause

La conclusione di Moody’s arriva dopo un’attenta analisi dell’attuale condizione geopolitica a livello globale, ma anche in seguito agli avvenimenti che stanno caratterizzando la politica domestica di alcuni Paesi.

Non aiuteranno le tensioni tra Usa e Cina, ad esempio, che non sembrano destinate ad alleggerirsi ma a rendere ancora più incerti sia l’andamento della crescita globale che, per riflesso, le condizioni del credito.

“La fonte più potente e di ampia portata del rischio globale è la politica commerciale degli Stati Uniti, che avrà un impatto significativo sul settore e sulla regione e potrebbe far deragliare l’economia globale”

si legge nel rapporto.

Moody’s prevede infatti un’escalation delle controversie commerciali che – spiega l’agenzia - influiranno significativamente sulle decisioni di investimento delle aziende, incidendo sui flussi commerciali globali e portando probabilmente anche a cambiamenti nelle catene di approvvigionamento.

Non meno rilevante anche ciò che avviene in Europa, dove pesa l’incognita Brexit: una eventuale uscita del Regno Unito dall’Ue senza accordo andrebbe a minare la stabilità finanziaria di tutto il Vecchio Continente.

In aumento le disuguaglianze

Nel rapporto di Moody’s viene descritto anche un altro rischio, quello legato ai temi ambientale, sociale e di governance. Secondo quanto ritiene l’agenzia di rating americana, le condizioni del credito globale nel 2019 risentiranno anche delle politiche su questi settori delicati.

Inoltre, si legge ancora nel rapporto, nel corso del prossimo anno il rallentamento della crescita economica influirà anche sulle disuguaglianze di reddito, che sarebbero destinate ad aumentare, causando “improvvisi cambiamenti politici su temi caldi come l’immigrazione”, soprattutto negli Stati Uniti.

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