Allarme in Francia. L’outlook è negativo per Moody’s, OAT sotto pressione

Donato De Angelis

27 Ottobre 2025 - 12:02

Moody’s conferma il rating Aa3 della Francia ma taglia l’outlook a “negativo”. Colpa dei rischi su debito e instabilità politica. OAT sotto pressione.

Allarme in Francia. L’outlook è negativo per Moody’s, OAT sotto pressione

L’agenzia di rating Moody’s venerdì ha deciso di mantenere il rating sovrano della Francia al livello “Aa3” (equivalente a un grado di credito elevato), ma ha rivisto al ribasso l’outlook da “stabile” a “negativo”.

Questo avvertimento ha suscitato immediata attenzione nei mercati finanziari, proprio perché pone la Francia – e in particolare i suoi titoli di Stato (gli OAT - “Obligations Assimilables du Trésor”) - in una condizione di maggiore vulnerabilità.

Ma, allo stesso tempo, il mancato declassamento rappresenta anche un sollievo per il governo francese dopo la raffica di declassamenti da parte di Fitch, DBRS e S&P Global, tutti arrivati in poco più di un mese.

Il ministro delle Finanze Roland Lescure ha affermato in una nota che la decisione di Moody’s «riflette l’assoluta necessità di costruire un percorso collettivo verso un compromesso di bilancio».

Moody’s avverte la Francia

Moody’s spiega che, nonostante la Francia conservi solide fondamenta economiche, con un’economia diversificata, bilanci delle famiglie e delle imprese in linea, è l’instabilità politica e la traiettoria fiscale che destano maggiori preoccupazioni.

In particolare, il governo francese fatica a garantire una maggioranza stabile in Parlamento e dunque a portare avanti riforme strutturali e ambiziose. Il deficit pubblico è elevato, la quota di debito grava sempre di più e i costi di finanziamento aumentano. Moody’s sottolinea come la capacità di indebitamento dello Stato possa essere compromessa.

Un esempio evocato dall’agenzia è il rinvio della riforma pensionistica al 2028: Moody’s nota che un mancato proseguimento potrebbe ridurre l’offerta di lavoro, freno alla crescita e dunque al miglioramento del saldo pubblico.

L’impatto sui titoli di Stato francesi

La revisione dell’outlook non ha implicato al momento un downgrade della valutazione creditizia, ma la segnalazione di un possibile abbassamento futuro ha messo sotto pressione il mercato. I rendimenti delle OAT (francesi) hanno iniziato a salire, con il decennale che ha toccato quota 3,44% a inizio giornata. La controparte italiana si muove invece su un rendimento del 3,41%.

Questo “ritorno” della Francia nella zona dei rendimenti più elevati dell’Eurozona è significativo. Fino a poco tempo fa era l’Italia, con un rating più basso, a scontare un premio di rischio maggiore.

Il risultato? Lo spread tra BTP e OAT, che fino a un certo punto era a favore (cioè con i BTP che offrivano rendimenti superiori), torna a ridursi fino ad invertirsi, con un aumento dei rendimenti francesi rispetto agli italiani. In pratica, se gli investitori percepiscono che il rischio sovrano francese cresce, chiedono un premio maggiore per acquistare OAT, determinando così una nuova dinamica competitiva con i BTP.

Le conseguenze per il mercato e gli investitori

Per la Francia un possibile downgrade manifesterebbe aumenti nei costi di finanziamento, che diminuirebbero lo spazio per manovre fiscali e investimenti pubblici. Un peggioramento del rating riduce, infatti, la fiducia e innalza i rischi di rifinanziamento.

Per gli investitori in titoli di Stato europei le dinamiche si confermano cambiante. Chi è alla ricerca di rendimento potrebbe rivedere le proprie posizioni, magari privilegiando l’Italia se percepita come “meno vulnerabile” in questo frangente, o addirittura uscire da titoli francesi.

La revisione dell’outlook della Francia può essere vista come un segnale di allerta più ampio sull’area euro, sulla capacità dei grandi Paesi di gestire debito, crescita e stabilità politica. Ciò può, almeno sulla carta, generare una certa volatilità sui titoli di Stato dell’Eurozona e influenzare la percezione di rischio negli investimenti cross-border.

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