Chi vuole godere del bonus 100 euro in busta paga deve farne domanda al datore di lavoro. Ecco il Fac Simile per il modulo del cosiddetto bonus Natale 2024 da scaricare e consegnare in azienda.
È stato approvato il bonus Natale di 100 euro, misura che spetta in aggiunta tredicesima previa domanda del lavoratore interessato.
A tal proposito, gli esperti di Money.it hanno realizzato un modello Fac Simile da utilizzare per la richiesta del bonus 100 euro (il cui importo è rimodulato in base alle mensilità di impiego nel 2024), per quanto comunque consigliamo di aspettare ancora qualche mese prima di inviarlo al datore di lavoro, anche perché è bene essere certi del fatto che se ne soddisfano i requisiti.
Il rischio, infatti, è che se il bonus è stato percepito nonostante un reddito maggiore rispetto a quello individuato dalla normativa, o comunque in mancanza degli altri requisiti indicati dalla legge, in sede di conguaglio la stessa somma verrà trattenuta in busta paga dal datore di lavoro.
Per evitare di dover restituire il bonus Natale già nel mese successivo (solitamente il conguaglio viene effettuato sulla busta paga di gennaio) è bene quindi essere certi di soddisfarne i requisiti.
Modulo richiesta bonus Natale 100 euro
Ecco il Fac Simile del modello per la richiesta del bonus Natale da compilare, sottoscrivere e consegnare al datore di lavoro per chiedere l’applicazione dei 100 euro nella busta paga di dicembre, insieme alla tredicesima.
La prima parte va compilata con i dati personali del lavoratore che richiede il bonus, dopodiché questo dovrà dichiarare di avere un reddito (nel 2024) inferiore a 28.000 euro. È bene ricordare che nella valutazione di questo requisito si tiene conto di tutti i redditi del lavoratore, non solo dello stipendio quindi. È esclusa però la casa di abitazione.
Attenzione però perché non basta che il reddito sia inferiore a 28.000 euro. Al tempo stesso l’Irpef dovuta sui redditi da lavoro dipendente deve risultare superiore a quella della detrazione spettante. In poche parole, non spetta a quei lavoratori che sono nella no tax area, ossia chi prende meno di 8.500 euro l’anno.
Dopodiché va specificato che coniuge (non separato legalmente) e almeno un figlio risultino essere a carico. Ricordiamo che ciò vale quando il coniuge ha un reddito personale non superiore a 2.840,51 euro (compresi gli oneri deducibili). La stessa soglia è richiesta per i figli con più di 24 anni, mentre per chi ne ha meno il limite è aumentato a 4.000 euro.
In alternativa il bonus spetta in presenza solo del figlio. Tuttavia, oltre a essere a carico, deve essere riconosciuta anche l’apposita detrazione per familiari a carico riconosciuta dall’articolo 12, comma 1, lettera c), decimo periodo, dello stesso Testo unico delle imposte sui redditi. In tal caso bisognerà quindi barrare i riquadri del secondo gruppo.
Vanno poi indicati i codici fiscali dei familiari che fanno sì che i requisiti per beneficiare del bonus vengano soddisfatti. Ovviamente in presenza solo del figlio a carico, con annesse detrazioni, basterà solo il suo codice fiscale.
Completano il tutto data, luogo e firma, con il modulo che va consegnato al datore di lavoro prima dell’elaborazione della busta paga con la tredicesima. Consigliamo, quindi, di farlo entro fine novembre, per quanto comunque ogni azienda potrebbe indicare un termine differente.
Attenzione alle conseguenze
Come avrete letto, presentando il modulo vi prendete la responsabilità di quanto dichiarato. In caso di false informazioni comunicate al solo scopo di percepire la misura, infatti, ne risponderete delle conseguenze.
E non solo c’è il rischio che il bonus 100 euro venga trattenuto dalla busta paga successiva, perché in caso di falsa dichiarazione rischia anche una sanzione di tipo penale.
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Cosa rischia chi dichiara il falso?
Richiesta del bonus 100 euro con la dichiarazione dei redditi
Prima di concludere è bene ricordare che il bonus in oggetto può essere percepito anche successivamente. Non in busta paga, ma pagato direttamente dall’Agenzia delle Entrate.
Chi teme di superare il limite di reddito richiesto per beneficiare della misura, infatti, può scegliere di aspettare la dichiarazione dei redditi 2025, dove laddove se ne ha diritto sarà possibile recuperare la somma non anticipata dal datore di lavoro.
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