Modello 730/2023 oltre la scadenza, come rimediare e le date da rispettare

Patrizia Del Pidio

3 Ottobre 2023 - 09:54

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Per chi non ha presentato il modello 730/2023 entro il 2 ottobre è ancora possibile rimediare entro determinate date. Vediamo come fare e le date da rispettare per gli obblighi fiscali.

Modello 730/2023 oltre la scadenza, come rimediare e le date da rispettare

La data ultima per trasmettere il 730/2023 era fissata al 2 ottobre: il termine del 30 settembre, infatti, cadendo di sabato, ha fatto slittare la scadenza al primo giorno lavorativo utile, ovvero lunedì 2 ottobre. Cosa accade a chi non ha rispettato questa data per l’invio della modello dichiarativo per dimenticanza o per altri problemi? È ancora possibile rimediare e procedere con l’invio della dichiarazione senza incorrere in sanzioni?

L’Agenzia delle Entrate offre ai contribuenti diverse soluzioni ai contribuenti che devono ancora presentare il modello 730/2023 e non lo hanno fatto entro il termine ultimo. Le occasioni sono diverse e in questo articolo le illustreremo per capire cosa fare per procedere all’invio del 730 senza incorrere in ammende per il ritardo.

Scadenza 730/2023

Come abbiamo accennato in apertura, la scadenza principale per il 730 (sia ordinario che precompilato) era fissata il 30 settembre, ma cadendo il termine di sabato è slittata al 2 ottobre. Per i contribuenti che non hanno adempiuto all’obbligo dichiarativo entro questo termine, però, vengono date altre occasioni per inviare la propria dichiarazione dei redditi. Per esempio, con il modello 730 integrativo che può essere inviato entro il 25 ottobre.

I contribuenti che hanno sforato entrambe le scadenze hanno ancora delle chance: vediamo quindi cosa si può fare a questo punto nonostante il ritardo e quali sono le date da segnare in rosso sul calendario per inviare la dichiarazione dei redditi all’Amministrazione Finanziaria riducendo al minimo le sanzioni.

Modello 730/2023 con l’integrativo

Il contribuente che non ha presentato il modello 730/2023 entro il 2 ottobre può rimediare entro il 25 ottobre, la data in cui cade la scadenza per presentare il modello 730 integrativo tramite CAF o intermediario abilitato. Si tratta di un modello che può essere utilizzato quando l’integrazione è a vantaggio del contribuente e, quindi, se comporta un maggior credito o un minor debito.

Ma anche se si dovesse mancare questa scadenza il contribuente avrebbe altre opportunità per sanare l’obbligo di presentare la propria dichiarazione dei redditi visto che, in ogni caso, la stagione dichiarativa si conclude alla scadenza del modello Redditi Pf.

Rimediare con il modello Redditi

Il contribuente che non può usare il 730 integrativo perché l’integrazione non comporta per lui un vantaggio o quello che salta anche la scadenza del 25 ottobre, può rimediare inviando modello 730 correttivo di tipo 2 all’Agenzia delle Entrate entro il 30 novembre, usando direttamente l’applicazione web. In questo caso il contribuente utilizza la modalità di dichiarazione correttiva nei termini.

Entro la stessa scadenza del 30 novembre, si potrà inviare solo il modello Redditi, sia precompilato che correttivo del 730 e il Redditi aggiuntivo del 730 (frontespizio e i quadri RM, RT e RW).

In ogni caso l’ultima effettiva chiamata per la presentazione del modello Redditi precompilato tardivo è posta dopo 90 giorni dalla scadenza, quindi entro il 28 febbraio 2024. Questa è la data ultima per mettersi in regola, in modalità tardiva, con la presentazione della dichiarazione dei redditi 2023.

Modello 730/2023 in ritardo: i rischi e le sanzioni

Quando la dichiarazione dei redditi non viene presentata viene definita “omessa” in due casi ben precisi:

  • se le imposte evase superano i 50.000 euro;
  • se non viene presentata entro 90 giorni dalla scadenza.

Il termine dei 90 giorni quindi dipende dal tipo di dichiarazione che si deve presentare, e quindi iniziare a contare i tre mesi dal 30 settembre o dal 30 novembre. Come abbiamo visto, il termine ultimo contando i 90 giorni di tempo scade il 28 febbraio 2024.

Le sanzioni previste per chi non presenta la dichiarazione dei redditi oltre la scadenza del 28 febbraio 2024, e quindi non regolarizza la propria posizione fiscale, sono sia sanzioni (amministrative e penali) sia la reclusione.

La sanzione amministrativa parte da un minimo del 120% al massimo del 240% dell’ammontare delle imposte dovute. L’imposta minima applicabile è di 250,00 euro.

Nel caso in cui non siano dovute imposte è prevista una sanzione che va da 250,00 euro a 1.000,00 euro. Tale sanzioni può essere aumentata fino a raddoppiare nei confronti dei soggetti obbligati alla tenuta delle scritture contabili.

La reclusione va da un minimo di un anno e sei mesi al massimo di quattro anni.

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