Se non presenti il 730 quali sono i pericoli e le multe che rischi? In quali casi si commette un reato che sfocia nel penale? Non presentare la dichiarazione potrebbe essere molto pericoloso.
L’omissione della presentazione del modello 730/2025 espone il contribuente a rischi anche abbastanza importanti: oltre a vedersi elevare una sanzione, infatti, il pericolo è anche quello di incorrere in procedimenti penali. L’omessa presentazione della dichiarazione dei redditi, infatti, sfocia nel penali se le imposte evase superano determinati limiti.
A inasprire le pene connesse ai reati tributari è stato il decreto fiscale 2020. Il legislatore, in ogni caso, ha previsto una posizione più morbida per coloro che accettano il modello precompilato predisposto dall’Agenzia delle Entrate. In questo caso, infatti, il contribuente oltre a non essere interessato dal controllo sui dati inviati ha anche il vantaggio, previsto dal Dl Semplificazioni, di non avere controlli sulle spese sanitarie, accettate senza modifiche alla dichiarazione precompilata. Le stesse regole si applicano anche alla dichiarazione semplificata: per chi conferma i dati in possesso dell’Agenzia delle Entrate senza apportare modifiche i controlli preventivi sono esclusi.
Si tratta, quindi, di un sistema premiale per il contribuente che segue le indicazioni dell’Agenzia e penalizzante per chi non adempie ai propri doveri nei confronti dell’Erario.
Ci sono comunque delle situazioni in cui l’omessa dichiarazione dei redditi comporta un reato penale: vediamo quali sono questi casi e le conseguenze a cui si va incontro quando non si presenta il 730.
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Controlli su 730/2025: nuove esclusioni
L’Agenzia delle Entrate garantisce l’esclusione da controlli fiscali sui modelli precompilati accettati dal contribuente senza modifiche. Nessun controllo anche se l’invio della dichiarazione avviene tramite CAF o intermediario, dato che il Fisco è già in possesso di molte informazioni relative al reddito da lavoro o da pensione e ad alcune spese sostenute nel corso dell’anno.
Se invece il contribuente integra o modifica la dichiarazione, l’Agenzia è autorizzata a verificare la correttezza delle informazioni inserite.
Il DL Semplificazioni ha introdotto ulteriori casi di esenzione dai controlli fiscali, anche quando la dichiarazione viene presentata tramite intermediari abilitati e sono presenti modifiche non riferite alle spese sanitarie.
All’intermediario è attribuito il compito verificare la corrispondenza tra le spese sanitarie riportate in dichiarazione e quelle presentate dal cittadino attraverso la tessera sanitaria, ma lo solleva dalla conservazione di fatture e scontrini relativi a queste spese.
Con l’introduzione della dichiarazione semplificata, inoltre, le stesse esclusioni valgono anche per chi conferma, senza modificarli i dati in possesso dell’amministrazione tributaria. Valgono le stesse esclusioni sulla conservazione delle fatture e degli scontrini di acquisto, già valide per il 730 precompilato.
Rischi e sanzioni per chi non fa il 730
Per contestualizzare meglio il discorso partiamo dalla definizione. La dichiarazione dei redditi si intende omessa quando:
- non viene presentata entro 90 giorni dalla scadenza: quest’anno il termine ultimo per il 730 è il 30 settembre;
- è presentata su modelli non conformi;
- non è sottoscritta dal dichiarante.
Ma cosa rischia chi non fa il 730? Se uno dei soggetti che devono presentare il 730 per qualsiasi motivo non presenta la dichiarazione dei redditi va incontro a gravi conseguenze, che abbracciano sia l’aspetto pecuniario che quello penale.
Si parte infatti dalla sanzione amministrativa del 120% dell’ammontare delle imposte dovute. L’imposta minima applicabile è di 250,00 euro.
Nel caso in cui non siano dovute imposte è prevista una sanzione che va da 250,00 euro a 1.000,00 euro. Tale sanzioni può essere aumentata fino a raddoppiare nei confronti dei soggetti obbligati alla tenuta delle scritture contabili.
In caso di redditi prodotti all’estero è previsto un aumento di 1/3 della sanzione minima applicabile.
730 omesso, quando scatta il penale?
Nel caso di dichiarazione dei redditi non presentata, il penale scatta al concorrere delle seguenti situazioni:
- non si è presentata la dichiarazione dei redditi entro 90 giorni dalla scadenza del termine di presentazione;
- in caso d’imposta evasa (imposte sui redditi o IVA), e le ritenute non versate siano superiori a 50.000 euro. Il riferimento va inteso per singola imposta e per ciascun periodo d’imposta.
La punizione per chi si macchia di questo reato può arrivare anche alla reclusione da 2 a 5 anni per chi non presenta la dichiarazione, pur avendone l’obbligo, ed evade imposte superiori a 50.000 euro. Da notare che non è punito il contribuente che presenta la dichiarazione entro 90 giorni dalla scadenza pur non sottoscrivendola o utilizzando per la presentazione un modello non conforme.
Anche per l’omessa presentazione si può disporre la custodia cautelare in carcere, in passato preclusa.
A fare da spartiacque è la cifra dei 50.000 euro: sotto tale soglia le sanzioni saranno di tipo amministrativo e pecuniario, commisurate alla cifra evasa e alla reiterazione del comportamento.
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