Mes, balneari, pensioni e Covid, tutte le sfide più urgenti per il governo: cosa farà Meloni nel 2023

Stefano Rizzuti

2 Gennaio 2023 - 16:09

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Dalla ratifica del Mes al Covid, dalla riforma delle pensioni alle concessioni balneari: ecco tutte le sfide che attendono il governo Meloni all’inizio del nuovo anno.

Mes, balneari, pensioni e Covid, tutte le sfide più urgenti per il governo: cosa farà Meloni nel 2023

Il 2023 si apre all’insegna di una serie di difficili sfide per il governo presieduto da Giorgia Meloni. Neanche il tempo di chiudere la difficile partita della legge di Bilancio che l’esecutivo si trova di fronte a diverse questioni urgenti e spesso per nulla semplici da risolvere.

Non c’è solo il lato economico, con tutte le difficoltà date dal caro energia, dall’inflazione e dallo spettro della recessione: nelle ultime settimane, con la nuova ondata in Cina, anche il Covid torna a essere un tema da affrontare con urgenza.

Ma di sfide complesse ce ne sono tante: si parte con le concessioni balneari per arrivare alla riforma delle pensioni, passando anche per la riforma della giustizia e quella istituzionale. Vediamo quali sono i temi sul tavolo del governo Meloni per questo inizio del 2023.

La riforma delle pensioni

Tra le prime urgenze da affrontare c’è la riforma delle pensioni, tema su cui si aprirà il 19 gennaio il confronto con le parti sociali. Come spiegato anche dalla ministra del Lavoro, Marina Calderone, bisogna rivedere la legge Fornero e cambiare le regole per l’uscita dal lavoro, anche quella anticipata.

La legge di Bilancio 2023 ha introdotto, per il nuovo anno, la quota 103. Ma non basta. La Lega punta alla quota 41, senza considerare il criterio dell’età. Forza Italia, invece, vorrebbe alzare le pensioni minime oltre i 600 euro fissati per gli over 75 dalla manovra. I soldi sono pochi, ma le misure da mettere in campo tante. La strada verso la riforma si preannuncia irta di ostacoli.

Le concessioni al balneari

Sin da subito il governo si dovrà occupare della questione dei balneari: Forza Italia vuole rivedere le scadenze con un emendamento al decreto Milleproroghe, in particolare sulla proroga al 31 dicembre 2023 delle concessioni demaniali. Ma cambiare il ddl Concorrenza, che introduce questo termine, non sembra facile considerando le pressioni di Bruxelles su quel provvedimento.

Covid, cosa farà il governo?

Sul fronte Covid il timore viene espresso dalla circolare del ministero della Salute, nella quale si definisce la pandemia imprevedibile e si invitano le Regioni a prepararsi a qualsiasi evenienza. Per il momento non c’è grande preoccupazione sulla nuova ondata in Cina, che non riguarda nuove varianti. Ma nei prossimi giorni bisognerà effettuare una valutazione sulla base di dati più completi, vedendo anche quali saranno le conseguenze sull’Italia. Il governo si prepara a tutte le misure possibili: dal ritorno della mascherina in alcuni contesti al rafforzamento dello smart working.

La ratifica del Mes

Il tema del Mes resta sempre molto delicato. La presidente del Consiglio ha detto di voler rivederlo, ritenendo che allo stato attuale sia inutilizzabile. Ma intanto l’Italia è l’unico Paese che non ha ancora ratificato il Fondo salva stati: spetterà al Parlamento farlo e le spaccature nella maggioranza sono evidenti.

Le riforme: dalla giustizia al presidenzialismo

Altro capitolo spinoso è quello della riforma della giustizia: ci sta lavorando il ministro Carlo Nordio, ma i temi sono complessi e divisivi, a partire dalla separazione delle carriere e, ancora di più, dalle intercettazioni. In questo caso la maggioranza spera anche in un sostegno da parte del terzo polo che potrebbe condividere parte dell’impianto della riforma Nordio.

L’altra riforma promessa da Meloni è quella istituzionale, con l’obiettivo di arrivare a un modello semi-presidenziale (o presidenziale). L’idea di Fratelli d’Italia e della sua leader è di puntare su un sistema più stabile. La maggioranza si sta confrontando sul tema, ma presto la discussione si allargherà anche alle opposizioni. Resta da capire se l’iniziativa sarà del governo o si cercherà un testo elaborato in sede parlamentare.

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