Mercati finanziari: la quiete prima della tempesta?

Tommaso Scarpellini

5 Aprile 2023 - 15:54

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Dopo le turbolenze delle scorse settimane, i mercati sembrano essersi nuovamente stabilizzati. Secondo alcuni esperti, potrebbe trattarsi di una quieta passeggera, anticipatrice della tempesta.

Mercati finanziari: la quiete prima della tempesta?

I mercati finanziari mondiali continuano a mostrarsi tendenzialmente calmi, nonostante solo una settimana fa molti analisti fossero estremamente terrorizzati riguardo la possibilità che stesse per iniziare una crisi sistemica bancaria.

La notizia relativa al taglio dell’offerta da parte dell’OPEC non sembra aver sconvolto i mercati, se non il comparto dei titoli petroliferi che nella sessione di lunedì hanno registrato guadagni da record.

Ad appesantire il quadro generale è l’attività manifatturiera statunitense che a marzo è crollata al livello più basso in quasi tre anni. Non a caso, i rendimenti dei Treasury USA a due anni sono ricaduti al di sotto del 4%. L’attenzione degli operatori si sposta ora al mercato del lavoro statunitense: i dati che usciranno questa settimana sono fondamentali per comprendere lo stato d’animo dell’economia e per giudicare se l’abbassamento delle aspettative sui Fed fund del 2023 sia stata una mossa sensata o meno da parte del mercato.

Mercati: nuova crisi in arrivo?

Secondo lo stratega di JPMorgan Marko Kolanovic, il mercato sta assistendo alla tipica fase di tranquillità prima della tempesta definitiva. Stando alla sua opinione, la Fed non ha alcuna intenzione di abbassare i tassi di interesse nonostante il mercato stia nuovamente registrando una spinta rialzista. Basti osservare che gli indici azionari europei sono nuovamente quasi tornati a testare i propri massimi, con il comparto bancario che pare abbia già recuperato circa metà della perdita successiva al crollo della Silicon Valley Bank.

A guidare la risalita dell’indici di borsa europei sono stati il comparto immobiliare e quello energetico. Questi, nell’ultima settimana, si posizionano fra gli indici settoriali in cima alla classifica dei comparti più performanti. Anche negli Stati Uniti i settori con maggior performance sono il Real Estate e l’energetico, confermando le prospettive globali legate all’evoluzione macroeconomica di certe variabili. Riguardo al comparto energetico c’è poco da dire, la spinta proviene dalle recenti dichiarazioni dell’OPEC.

Riguardo al Real Estate la questione riguarda direttamente l’andamento atteso dei tassi d’interesse. Secondo l’analista di Morgan Stanley Jim Egan l’aumento del costo del denaro potrebbe impattare negativamente sul mercato immobiliare se affiancato da un aumento del livello di disoccupazione, facendo aumentare così il numero di vendite forzate. Difatti, il tasso di disoccupazione è rimasto basso e il prezzo delle case tendenzialmente stabile. Anche per tale ragione gli analisti seguono con particolare attenzione i dati legati al mercato del lavoro di questa settimana.

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