Mercati: azionario sui massimi, cosa aspettarsi?

David Pascucci

6 Marzo 2023 - 14:18

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I mercati azionari europei si ritrovano sui massimi mensili, ecco cosa aspettarsi dalle prossime settimane.

Mercati: azionario sui massimi, cosa aspettarsi?

Il mercato azionario sta presentando delle dinamiche che risultano essere molto forti al rialzo, in scia con quanto visto nell’ultima parte del 2022 e in linea con quella che dovrebbe essere una visione di mercato che prende in considerazione l’ipotesi ribassista di lungo periodo, una visione che vedrebbe la generazione di nuovi minimi rispetto a quelli visti nel 2022. Al momento sono il Dax tedesco e il Ftse Mib italiano che stanno gravitando attorno ai massimi visti nello scorso mese, massimi che sono riconducibili a quelli visti tra fine 2021 e inizio 2022.

In questo contesto è doveroso fare una panoramica tecnica in vista delle prossime settimane, soprattutto per via del fatto che abbiamo già visto dei rendimenti importanti da inizio anno il che non è un buon presagio per il lungo periodo. Prima di affrontare la panoramica tecnica, dobbiamo assolutamente prendere in considerazione l’evoluzione dell’ambiente macroeconomico che sembra essere ancora molto complesso in quanto abbiamo davanti a noi delle situazioni ancora da chiarire, come ad esempio l’andamento dell’inflazione su scala globale e il market mover più importante del momento che è il tasso di disoccupazione, vero e proprio driver che dovrebbe spingere i mercati a prendere una direzionalità precisa, probabilmente al ribasso.

La situazione macroeconomica attuale

La situazione dei mercati è sicuramente complessa, lo è sempre stata ma in questo periodo in modo particolare. Facendo un breve recap della situazione, possiamo dire che al momento i tassi di interesse delle banche centrali e l’andamento del tasso di inflazione fanno da guida per le decisioni di investimento di lungo periodo. Le banche centrali stanno facendo di tutto per abbassare l’inflazione, motivo per cui ogni piccola esitazione della discesa di quest’ultima viene preso come un campanello di allarme e segno del fatto che molto probabilmente ci saranno ulteriori aumenti dei tassi. In pratica, se l’inflazione scende meno delle aspettative, le banche centrali sono pronte ad alzare i tassi con ripercussioni sui mercati finanziari che di fatto ancora non abbiamo visto.

Ricordiamo in merito che le ripercussioni sul costo del denaro all’interno dei mercati finanziari sono importanti e l’aumento dei tassi di interesse è un fattore macroeconomico al quale non siamo più abituati da diversi anni a questa parte, pertanto gli operatori non sono più abituati a capire l’effettiva importanza degli stessi nel lungo periodo. Ogni aumento dei tassi di interesse serve sostanzialmente a rallentare l’economia e se essa non rallenta l’inflazione rimane stabile, pertanto le banche centrali sono disposte ad aumentare i tassi a ritmi sempre più sostenuti fino a che non si vedranno i risultati di queste politiche monetarie restrittive.

Queste politiche monetarie comportano un aumento del costo del denaro, ossia del suo prezzo sul mercato, pertanto ci ritroviamo con un mercato obbligazionario che si trova palesemente sotto tensione e che offre dei rendimenti che non si vedevano dal 2011, ossia dal periodo post Lehman Brothers. Al momento quindi, visto che il mercato obbligazionario continua a essere venduto, rimane comprato il mercato azionario, secondo il principio del “flight to quality”, ossia migrazione di capitali verso delle opportunità di rischio-rendimento migliori. Questo al momento sembra l’unico presupposto teorico secondo cui vediamo un continuo rialzo del mercato azionario a scapito di un mercato obbligazionario che si trova in palese difficoltà. Ovviamente, questa situazione è da aggiornarsi nel lungo periodo con rivisitazioni su base settimanale.

La situazione tecnica attuale

Ftse Mib a ridosso dei 27900 punti, livelli massimi visti a febbraio e che rimandano naturalmente ai massimi visti tra fine 2021 e inizio 2022, prima del crollo dello scorso anno. In pratica, la situazione tecnica su base mensile rimane rialzista, il che potrebbe portare i mercati a nuovi massimi che, per via della situazione macro, dovranno essere venduti quando si inizierà a sgonfiare la tensione sul mercato obbligazionario. In pratica il mercato obbligazionario è il riferimento per quanto riguarda la situazione dei mercati finanziari in generale.

Sul Dax la situazione è la stessa, in pratica vediamo l’indice tedesco gravitare attorno ai 15600 punti, livelli estremi considerando la situazione del mercato dello scorso anno. Attenzione alle dinamiche che seguiremo insieme nel corso delle prossime settimane e che potrebbero portare i mercati a fare lunghe fasi di lateralizzazione sui massimi prima di vedere poi quello che potrebbe essere un crollo veramente importante, l’ultimo crollo prima di una ripresa che durerà per i prossimi anni. Attenzione quindi alle dinamiche su base settimanale.

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