Mediobanca-Generali-MPS, il nuovo D-Day è qui. Le azioni che correranno a Piazza Affari con il successo di questa OPS

Laura Naka Antonelli

07/05/2025

Mediobanca-Generali-Banca Generali-MPS, cosa succede con l’ultima grande partita di risiko lanciata a Piazza Affari. Nagel a Roma per sponsorizzare la sua strategia.

Mediobanca-Generali-MPS, il nuovo D-Day è qui. Le azioni che correranno a Piazza Affari con il successo di questa OPS

Oggi nuova giornata clou per il futuro del risiko delle banche italiane, in particolare per le partite che vedono protagoniste Mediobanca, Banca Generali, MPS e, per ovvie ragioni, il colosso assicurativo triestino Generali, epicentro lampante delle varie manovre che stanno interessando da mesi il comparto bancario made in Italy.

All’ordine del giorno la riunione del CDA del Leone che, oltre a nominare i comitati endoconsiliari, rifletterà sull’altra OPS che ha spiazzato tutti: quella lanciata da Mediobanca su Banca Generali.

Al via il CDA di Generali, che inizierà a valutare OPS Mediobanca su Banca Generali

L’operazione riguarda Generali non solo in quanto tesa a fagocitare la sua controllata, ma per i termini finanziari proposti da Piazzetta Cuccia: pagare l’acquisizione di Banca Generali con le azioni del gruppo triestino, per la precisione con quella partecipazione di maggioranza che fa di Mediobanca il maggiore azionista di Generali, pari al 13% circa.

Una mossa che decreterebbe la fine di un sodalizio storico tra Mediobanca e Generali, stravolgendo la mappatura della finanza italiana; e una mossa che ha fatto scattare subito diverse ipotesi su cosa potrebbe fare Generali con quelle azioni proprie che si ritroverebbe a possedere se l’OPS di Mediobanca sulla sua Banca Generali avesse successo.

Gli attori coinvolti in questo dossier sono tra l’altro molti di più di quelli menzionati, e non riguardano certo soltanto le banche direttamente interessate, in primis, oltre a Mediobanca e Banca Generali, MPS-Monte dei Paschi di Siena, che ha messo nel mirino Piazzetta Cuccia.

Di mezzo c’è anche l’interesse su Generali da parte di UniCredit, la cui OPS su Banco BPM, sulla scia dei paletti decisi dal governo Meloni che riguardano tra gli altri l’obbligo di congelare gli investimenti in BTP, rischia di saltare da un momento all’altro.

Dopo essere entrata a gamba tesa nel capitale del Leone all’inizio di quest’anno, la banca italiana guidata dal Ronaldo dei banchieri Andrea Orcel, ha incrementato infatti ulteriormente la sua partecipazione nel campione delle assicurazioni, come è emerso dal giorno X di quest’ultimo, andato in scena lo scorso 24 aprile. D-Day con cui l’assemblea degli azionisti ha blindato l’attuale gestione del CEO Philippe Donnet, a discapito della lista presentata dall’altro grande socio, l’imprenditore romano Francesco Gaetano Caltagirone.

Oggi, l’altro D-Day di Generali, per l’appunto, con la riunione del CDA del gruppo, indetta per iniziare a discutere dell’OPS di Mediobanca su Banca Generali.

Mediobanca, Generali, Banca Generali, MPS: focus su azioni a Piazza Affari con Nagel a Roma

Occhio intanto al trend delle azioni delle varie e sempre più numerose pedine del risiko bancario, ovvero di Assicurazioni Generali, che nelle ultime sessioni ha continuato a salire sul Ftse Mib di Piazza Affari di Piazza Affari; di Mediobanca, Banca Generali, MPS-Monte dei Paschi di Siena, Banco BPM e UniCredit.

Ovviamente, nel caso dell’OPS che Mediobanca ha lanciato su Banca Generali, il successo dell’operazione è condizionato all’ok dell’assemblea degli azionisti di Piazzetta Cuccia, ai sensi della regola del “passivity rule” (a cui la banca guidata da Nagel è sottoposta, in quanto target dell’OPS lanciata dal Monte dei Paschi ), convocata per il prossimo 16 giugno.

Ma già un grande socio ha blindato l’operazione: si tratta di Banca Mediolanum, il cui CEO Massimo Doris ha già spiegato il motivo per cui, a suo avviso, le due OPS (OPS di MPS su Mediobanca, e OPS di Mediobanca su Banca Generali) sarebbero “compatibili”.

Dal canto suo oggi, stando a quanto riportato da alcune fonti, Alberto Nagel, CEO di Mediobanca incontrerà oggi a Palazzo Chigi il capo di gabinetto della premier Gaetano Caputi, per sponsorizzare l’OPS promossa su Banca Generali per 6,3 miliardi di euro, orchestrata per difendersi dall’agguato di MPS e per creare un campione nel settore del wealth management.

L’attesa è dunque doppia: Piazza Affari aspetta da un lato di ricevere informazioni sull’incontro che avverrà a Roma tra l’amministratore delegato di Piazzetta Cuccia e il governo Meloni, e dall’altro lato le dichiarazioni che emergeranno dal CDA di oggi di Generali che, stando a quanto ha affermato lo stesso presidente Andrea Sironi alla CNBC, inizierà oggi a “discutere in merito al processo che seguiremo per la valutazione dell’offerta” promossa da Mediobanca su Banca Generali. Tutto, nel bel mezzo della stagione delle trimestrali delle banche italiane e in attesa degli utili imminenti delle altre due grandi banche, pedine del risiko bancario, MPS e Banco BPM (occhio alla preview di quest’ultima, con ansia tassi BCE).

Bisognerà invece attendere domenica 11 maggio, per conoscere i numeri di UniCredit (attenzione anche in questo caso alle previsioni).

Generali e le ipotesi sul futuro di quel pacchetto azionario. Sfida UniCredit VS Intesa SanPaolo?

Nel frattempo, diverse le ipotesi su cosa potrebbe decidere di fare il Leone nel caso in cui l’OPS di Piazzetta Cuccia su Banca Generali avesse successo e dunque se vedesse tornare nelle sue mani le sue azioni.

Secondo quanto riportato da un articolo de Il Corriere della Sera, il Leone potrebbe utilizzare quella partecipazione per fare shopping delle “attività nel settore assicurativo e dell’asset management, oppure per remunerare i soci attuali o magari per invitarne di nuovi”; e proprio quest’ultimo, scrive il quotidiano, “è lo scenario che accende di più le attese”, tanto che Piazza Affari fiuterebbe già una sfida tra le due principali banche italiane, ovvero tra UniCredit di Andrea Orcel e Intesa SanPaolo di Carlo Messina (quest’ultima, appena reduce dalle novità emerse con la pubblicazione della trimestrale e con quelle previsioni sugli utili e altre voci di bilancio per gli anni 2025-2026-2027).

Detto questo, le due banche Intesa SanPaolo e UniCredit potrebbero anche decidere di “convivere a Trieste in nuovo equilibrio.

Mediobanca, il rally calcolato da Equita SIM con successo OPS su Generali. Occhio al P/E

Intanto, occhio al trend, soprattutto, delle azioni di Assicurazioni Generali, che oggi soffrono un lieve calo, in attesa della riunione del CDA un lieve segno meno, dopo aver raggiunto ieri nuovi valori record dal 2007.

Ancora di più, attenzione a Piazza Affari alle azioni di Mediobanca, dopo il rapporto stilato dagli analisti di Equita SIM, advisor dell’OPS lanciata dall’istituto guidato da Alberto Nagel. Report che ha rimarcato tutta la grande fiducia della SIM nel potenziale delle azioni di Piazzetta Cuccia e in particolare nel rally che i titoli metterebbero a segno se l’offerta pubblica di scambio lanciata su Banca Generali avesse successo.

In questo caso il target price sui titoli di Piazzetta Cuccia potrebbe essere rivisto al rialzo dagli attuali 19,5 euro fino a quota 22 euro, rispetto agli attuali 18,8 circa a cui Mediobanca scambia sul Ftse Mib.

Motivo: la nuova Mediobanca che nascerebbe convolando a nozze con Banca Generali presenterebbe un DNA che la accosterebbe a quelli di Banca Mediolanum e FinecoBank, complice la metamorfosi in un “leader italiano del wealth management”, con il risparmio gestito che inciderebbe per il 54% sugli utili, in deciso rialzo rispetto alla incidenza attuale del 17%: fattore che getterebbe le basi per “un potenziale chiaro re-rating”.

Equita calcola inoltre che la nuova Mediobanca presenterebbe un rapporto P/E pari a 9,2 volte, rispetto alla media dei P/E delle società italiane attive nel risparmio gestito superiore, pari a 12,5 volte.

Le azioni della futura Mediobanca presenterebbero di conseguenza uno sconto significativo rispetto a quelle di FinecoBank (P/E pari a 17,6). Il valore sarebbe invece a premio rispetto a quello di Azimut, che presenta un P/E pari a 8,1 volte.

Detto questo, con quel target price a 22 euro messo nel mirino da Equita SIM e il valore attuale delle azioni di Mediobanca, che oggi viaggiano attorno a quota 18,87 euro, il margine di rialzo che la SIM intravede per i titoli di Piazzetta Cuccia è di oltre il 17%. Sempre che l’OPS su Banca Generali riesca a passare dalle parole ai fatti.

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