Mediobanca tra agguato MPS e OPS su Banca Generali. La risposta piccata alle accuse di Caltagirone

Laura Naka Antonelli

13 Agosto 2025 - 18:19

Mediobanca pubblica una nota stampa per ribattere alle accuse mosse da Caltagirone, secondo socio di MPS.

Mediobanca tra agguato MPS e OPS su Banca Generali. La risposta piccata alle accuse di Caltagirone

In attesa del giorno del giudizio del prossimo 21 agosto, quando gli azionisti di Mediobanca si riuniranno per esprimersi a favore o contro l’OPS che Piazzetta Cuccia ha lanciato su Banca Generali - per difendersi dall’OPS di MPS - la tensione tra i vari attori protagonisti di questa partita di risiko bancario è alta.

Da un lato, ci sono i vertici di Mediobanca, che puntano dritti alla conquista della controllata di Generali, e che continuano ad alzare le barricate contro l’assedio del Monte dei Paschi di Siena, volto a porre fine all’era standalone dell’istituto.

Dall’altro lato, c’è il grande azionista di MPS, praticamente il secondo socio del Monte, che figura anche tra i soci più importanti di Mediobanca e di Generali, ergo il costruttore romano Francesco Gaetano Caltagirone, che ha già intimato l’alt all’OPS che il banchiere Alberto Nagel ha promosso a sorpresa su Banca Generali, e che è tornato a farsi sentire negli ultimi giorni, criticando la la decisione dello stesso di anticipare l’assemblea degli azionisti al prossimo e imminente 21 agosto.

Focus intanto sul trend delle azioni Mediobanca, MPS-Monte dei Paschi di Siena, Assicurazioni Generali e la controllata di quest’ultima Banca Generali.

L’attacco di Caltagirone contro decisione Mediobanca di anticipare il giorno del giudizio

Attraverso un comunicato che è stato diffuso l’altroieri 11 agosto da VM 2006, società del gruppo Caltagirone, l’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone ha accusato di fatto Mediobanca che la decisione di anticipare l’assemblea degli azionisti al 21 agosto rispetto alla data del 25 settembre cui era stata inizialmente rinviata, non consente ai soci di disporre di “qualsivoglia elemento informativo aggiuntivo rispetto allo scorso giugno”.

Praticamente, la “VM 2006 osserva che, alla luce della nuova relazione illustrativa messa a disposizione del pubblico, permangono immutate le gravi carenze informative già denunciate lo scorso giugno ”.

Il comunicato della società di Caltagirone ha continuato sottolineando che, “in questo scenario, non può che ribadirsi come la deliberazione che il management di Mediobanca propone agli azionisti appare del tutto inefficace e configura una delega ’in bianco’ al Consiglio di amministrazione come tale adottabile solo nelle forme previste per le modifiche allo statuto”.

Di conseguenza, “ la VM 2006 si riserva ogni decisione e iniziativa ”.

Mediobanca rimanda le accuse al mittente

Oggi, 13 agosto, è arrivata la risposta di Mediobanca attraverso una nota stampa, con cui la banca italiana guidata da Alberto Nagel ha rimandato al mittente (Caltagirone) le varie accuse, sottolineando come parlare di delega in bianco non abbia alcun senso:

“Con riferimento alla nota diffusa da VM 2006 S.r.l. l’11 agosto, Mediobanca precisa che l’Assemblea degli azionisti ex art. 104 TUF è chiamata a confermare al CDA i poteri che la passivity rule, cui Mediobanca è sottoposta per via dell’offerta pubblica di scambio di Banca MPS, temporaneamente sospende Parlare di delega in bianco non ha alcun senso giuridico perché, in ogni caso, l’assemblea non ha il potere di sostituirsi al CDA come organo gestorio bensì quello di autorizzare gli amministratori a porre in essere atti o operazioni mentre la società è target di un’offerta pubblica”.

La banca italiana ha continuato, osservando che “relativamente all’affermazione per cui a ’tutt’oggi non è disponibile né è dato conoscere il puntuale contenuto economico e negoziale degli accordi di partnership strategico-industriale di lungo periodo nei settori della banqueassurance, dell’asset management e dell’insure-banking’ Mediobanca ricorda di aver formalmente proposto la conferma degli accordi esistenti tra Assicurazioni Generali e Banca Generali, consolidandone la durata temporale e l’allargamento al più ampio perimetro dell’operatore specializzato nel Wealth Management che nascerebbe dall’integrazione di Banca Generali con il Gruppo Mediobanca” .

È dunque di tutta evidenza”, si legge nella nota di Piazzetta Cuccia, che “ il cuore degli accordi da stipulare con Assicurazioni Generali rifletta quelli attualmente in vigore che il Gruppo Caltagirone, azionista di Assicurazioni Generali, sicuramente conosce avendoli approvati il CDA di Banca Generali, ove risiedono i suoi rappresentanti. Inoltre, trattandosi di accordi tra società quotate, gli stessi sono stati comunicati e rappresentati al mercato al momento della stipula avvenuta nell’aprile 2025”.

Mediobanca si è riferita nel comunicato anche all’insoddisfazione di Caltagirone, relativa all’ “ esigenza di conoscere dettagli sui rischi di esecuzione della medesima Offerta connessi tra l’altro alla compatibilità del proposto scambio di azioni proprie con il quadro normativo di riferimento”.

Piazzetta Cuccia ha a tal proposito invitato praticamente Caltagirone a consultare “il punto 13 della relazione illustrativa ai Soci pubblicata lo scorso 6 agosto, ove sono svolte le argomentazioni per cui tale scambio di azioni proprie sia del tutto compatibile con la disciplina di cui agli articoli 142 del TUF e 144-bis del Regolamento Emittenti che mirano a garantire il rispetto del principio della parità di trattamento tra azionisti nell’ipotesi in cui gli amministratori di una società quotata intendano procedere all’acquisto di azioni proprie”.

In sostanza, per Mediobanca non sussiste alcun rischio di esecuzione.

Mediobanca ricorda sinergie e più valore con Banca Generali

L’istituto guidato da Nagel ha continuato, ribadendo la convinzione da parte del CDA che l’OPS promossa su Banca Generalirappresenti una significativa opportunità di crescita coerente con gli obiettivi strategici del Gruppo Mediobanca, come prospettati nel piano ’One Brand One Culture’ 2023-2026” e tornando a ricordare il valore delle sinergie, stimate in €300mln.

Non solo: “l’unione con Banca Generali potrà comportare un ulteriore, forte re-rating del titolo ”, ha aggiunto Mediobanca, sottolineando che “dalla combinazione nascerebbe un leader europeo nel Wealth Management, con oltre €200 miliardi di Total Financial Assets, oltre il 50% dei ricavi derivanti da attività di Wealth Management e un rendimento atteso dell’8% ”.

In questo contesto, ha concluso la nota, “di fronte alla forte valenza industriale e finanziaria di questo progetto ed in presenza dell’offerta MPS, contraddistinta, al contrario, da totale inadeguatezza, sia strategica che finanziaria, il CDA ha ritenuto non solo doveroso, ex art. 104 TUF, ma anche particolarmente opportuno che siano gli azionisti ad esprimersi sulle differenti opzioni strategiche per Mediobanca ”.

Dunque, che gli azionisti di Mediobanca si esprimano il prossimo 21 agosto sull’OPS che l’istituto ha promosso su Banca Generali.

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