Nel commentare la rinuncia di MPS a quella soglia, Mediobanca ha accusato Siena di voler assumere il controllo anche dinanzi a rilevanti rischi di dissinergie e distruzione valore.
Mediobanca è tornata a bocciare l’offerta di MPS, anche se comprensiva di un rilancio, che è avvenuto sotto forma di una componente in contanti.
I vertici della banca italiana guidata dal CEO Alberto Nagel non si sono fatti incantare, rimanendo arroccati sulla loro posizione: no all’OPS che è diventata OPAS. L’ennesimo rifiuto è stato annunciato da Piazzetta Cuccia con un comunicato diramato al termine della riunione del CDA, con cui l’istituto di credito finito preda del Monte ancora di Stato ha attaccato anche la decisione di MPS di assumere il suo controllo accontentandosi del raggiungimento di una soglia minima del 35% che, come è emerso dalle ultime indicazioni, è stata già superata.
Nel comunicare di avere preso atto della decisione dell’offerente Monte dei Paschi di Siena di alzare la posta, mettendo sul piatto un corrispettivo aggiuntivo in cash di 0,90 euro per ciascuna azione portata in adesione, che va a unirsi alle 2,533 azioni MPS di nuova emissione, in esecuzione dell’aumento di capitale al servizio dell’offerta, il CDA di Mediobanca ha ribadito la propria contrarietà alla operazione.
Il nuovo corrispettivo non è “di per sé sufficiente, anche alla luce dei rischi di dissinergie e di distruzione di valore che caratterizzano l’Offerta (come rappresentati nel Comunicato dell’Emittente), a mutare la precedente valutazione di non congruità e inadeguatezza del Corrispettivo espressa dal Consiglio di Amministrazione nel Comunicato dell’Emittente” (intendendosi per emittente Mediobanca stessa, a fronte dell’offerente MPS).
Mediobanca non si è fermata qui, aggiungendo che il CDA ha sottolineato che la rinuncia alla condizione della soglia del 66,7% segnala “in maniera inequivocabile, a dispetto della dichiarata finalità di massimizzare le adesioni all’Offerta perseguita con il suddetto incremento del Corrispettivo, la volontà di MPS di assumere il controllo, anche di fatto, di Mediobanca, anche dinanzi ai rilevanti rischi di dissinergie e di distruzione di valore che sono stati rappresentati nel Comunicato dell’Emittente ”.
Piazzetta Cuccia ha rimarcato dunque le due parole e frasi chiave: dissinergie e distruzione di valore, sulla base di alcune considerazioni:
Per la precisione, “il nuovo corrispettivo esprime una valorizzazione di Mediobanca che non riconosce in maniera adeguata il valore intrinseco dell’azione di Mediobanca anche alla luce della prospettiva del Piano One Brand-One Culture esteso al 2028 e non remunera adeguatamente il contributo che Mediobanca darebbe al valore della combined entity”.
Non solo: “anche alla luce dell’entità della componente in azioni del Nuovo Corrispettivo rispetto alla componente in denaro, l’offerta di Siena continua a porre a carico degli azionisti di Mediobanca gran parte dei rischi connessi al raggiungimento degli obiettivi strategici dell’offerta definiti da MPS e specificamente individuati da Mediobanca
nel Comunicato dell’Emittente”.
Il CDA ha ricordato la posizione dei suoi advisor finanziari Centerview, Equita e Goldman Sachs che, ai fini dell’approvazione del comunicato rilasciato da Mediobanca lo scorso 11 luglio, si erano espressi con le loro fairness opinion mettendo in evidenza “l’assenza di congruità” del corrispettivo offerto da MPS.
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