Quando verrà approvata la Legge di Bilancio e cosa si rischia nel caso non si rispettino i tempi? Vediamo cos’è l’esercizio provvisorio.
Neanche quest’anno il Governo riuscirà ad approvare la Legge di Bilancio entro Natale. Le previsioni stimano che per il 23 dicembre il testo della manovra potrà essere votato dal Senato, per passare poi velocemente alla Camera dei deputati ed essere pubblicato entro la fine dell’anno; ma cosa succede se un qualsiasi intoppo dovesse allungare i tempi di approvazione senza che si concluda l’iter parlamentare della Legge di Bilancio 2026 entro il 31 dicembre?
Cosa accadrebbe con una manovra non approvata entro fine anno? Con una Legge di Bilancio non pubblicata in Gazzetta Ufficiale entro la mezzanotte del 31 dicembre, lo Stato entrerebbe in una fase abbastanza critica, quella dell’Esercizio Provvisorio.
Nuovo iter parlamentare della Legge di Bilancio
La Legge di Bilancio, se non ci saranno ulteriori intoppi, dovrebbe arrivare nell’aula del Senato lunedì 22 dicembre, con il voto finale fissato per e il voto finale 23 dicembre. Il testo, poi, dovrà essere approvato, senza modifiche, anche dalla Camera dei deputati (tenendo conto anche della pausa natalizia), prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale che dovrebbe arrivare a ridosso della fine dell’anno.
Senza ulteriori intoppi, quindi, il tempo per concludere i lavori entro la fine dell’anno (e anche con qualche giorno di anticipo) ci sarebbe.
Cosa succede se la Legge di Bilancio non è approvata entro il 31 dicembre?
La Costituzione vincola all’approvazione definitiva con voto di fiducia della Legge di Bilancio entro il 31 dicembre dell’anno in corso per permettere a tutte le novità che contiene di entrare in vigore dal 1° gennaio dell’anno successivo.
Se non si riesce a dare la fiducia alla Legge di Bilancio entro la fine dell’anno scatta l’Esercizio Provvisorio: il Parlamento deve votare una misura straordinaria per il periodo che non supera i 4 mesi. Secondo l’articolo 81 della Costituzione durante l’Esercizio Provvisorio il Governo non può adottare nessuna variazione di bilancio, ma può gestire solo l’ordinaria amministrazione. Una cosa del genere in Italia non succede dal 1988.
Perché si sta ritardando?
La Legge di Bilancio di quest’anno era partita in discesa e si pensava che l’approvazione sarebbe stata relativamente facile e veloce, soprattutto alla luce del fatto che le poche risorse a disposizione limitano di molto le misure che possono essere introdotte.
Il numero elevato di emendamenti e il maxi emendamento presentato dal Governo nei giorni scorsi hanno rallentato i lavori e oggi, 17 dicembre, il testo è ancora al vaglio della Commissione Bilancio del Senato. Inizialmente il voto della Commissione era atteso per il 15 dicembre, la seduta è stata rimandata, allungando i tempi. Le ultime correzioni al testo dovevano ancora essere messe a punto e nella giornata di ieri (16 dicembre) il Governo ha presentato il suo maxi emendamento omnibus con misure per ulteriori 3,5 miliardi destinati soprattutto a sostenere le imprese che investono. La portata della manovra, quindi, passa da 18,7 miliardi a 22 miliardi di euro.
L’accusa da parte delle opposizioni è quella che il Governo stia riscrivendo la Manovra con emendamenti all’ultimo minuto.
Le ultime novità
Nel maxi emendamento, molte le novità previste tra le quali ricordiamo:
- Fatture B2B con ritenuta d’acconto dal 2029;
- fondi a transizione 4.0;
- fondi a Zes;
- bonus investimento per tre anni alle imprese;
- nuovo contributo per le assicurazioni che entro il 16 novembre di ogni anno dovranno versare un acconto pari all’85% del contributo sul premio delle assicurazioni a veicoli e natanti dovuto per l’anno precedente;
- 780 milioni di euro destinati al Ponte sullo Stretto al 2033;
- 300 milioni in più in 2 anni sono stati destinati al Piano Casa.
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