Dal 2029 sulle fatture B2B arriva la ritenuta d’acconto: incassi più bassi e parte delle imposte pagate in anticipo. Vediamo la novità.
Il maxi emendamento governativo presentato alla Legge di Bilancio 2026 contiene una stretta per le partite Iva a cui non è stato dato ampio risalto e che dovrebbe aiutare nel contrasto all’evasione fiscale. Anche se la novità entrerà in vigore solo nel 2029, sarà una piccola rivoluzione per le imprese.
Arriverà una ritenuta d’acconto dell’1% sulle fatture tra imprese da cui saranno esclusi i forfettari, chi aderisce al concordato preventivo e le imprese già soggetto ad acconto. Cosa cambia?
Fattura con ritenuta d’acconto
Ovviamente una ritenuta d’acconto dell’1% sull’importo delle fatture al netto dell’Iva non può essere considerata come un versamento anticipato delle tasse. La percentuale è talmente bassa da non costituire un incasso.
Perché scegliere una percentuale così bassa? All’Agenzia delle Entrate non servono gli incassi di acconto sulle fatture, ma una base informativa per svolgere le analisi del rischio sui contribuenti. La ritenuta d’acconto sulle fatture consente di incrociare i dati per selezionare i contribuenti da sottoporre a controlli.
Intercettando una parte degli incassi direttamente alla fonte, infatti, l’amministrazione tributaria è a conoscenza dell’avvenuto pagamento andando a contrastare l’occultamente del reddito imponibile a cui segue il mancato pagamento delle imposte dovute.
A operare la trattenuta, infatti, sarà il committente o il cliente al momento del pagamento: l’amministrazione finanziaria avrà una piccola percentuale del gettito immediatamente, ma avrà la possibilità di tracciare i flussi di entrata per ogni partita Iva. Per il contribuente in regola il prelievo sulla fattura non avrà un grosso impatto (e sarà considerato come un acconto sulle imposte da versare), ma per l’amministrazione finanziaria costituisce un’informazione preziosa e il recupero, anche se minimo, di gettito immediato.
La novità dovrebbe spingere le aziende a una maggiore trasparenza. La ritenuta d’acconto di applicherà, a partire dal 1° gennaio 2029, alle fatture per il pagamento di prestazione, servizi e cessioni tra soggetti B2B. Secondo la relazione tecnica la misura porterà entrate per lo Stato maggiori per un totale di 1,4 miliardi l’anno.
Cosa succede in pratica? Dall’importo totale della fattura sarà sottratto l’1% a titolo di acconto (su una fattura da 2.000 euro la ritenuta è pari a 20 euro) che il committente verserà all’Erario. Oltre al gettito l’Agenzia delle Entrate riceve informazioni in tempo reale sui flussi finanziari tra imprese rendendo più difficile l’evasione fiscale e l’occultamento dei ricavi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA