I magistrati possono manifestare ed essere politicamente esposti?

Ilena D’Errico

06/10/2023

06/10/2023 - 23:23

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I magistrati possono manifestare ed essere pubblicamente esposti? Ecco cosa stabilisce la legge e quali sono i limiti imposti ai giudici per tutelare l’imparzialità della giustizia.

I magistrati possono manifestare ed essere politicamente esposti?

Il caso del video diffuso da Matteo Salvini e le relative accuse alla giudice Iolanda Apostolico è rapidamente diventato virale, oltre naturalmente ad aver innescato la reazione del Consiglio superiore della magistratura e la richiesta di apertura di un’istruttoria apposita. A lato delle controaccuse del Csm e dell’Associazione nazionale di categoria, le parole del leader della Lega hanno innescato un dubbio fondamentale nei cittadini: i magistrati possono manifestare ed essere politicamente esposti?

L’accusa alla giudice di Catania, infatti, si basa su un video risalente al 2018 che la ritrae partecipare a una manifestazione per richiedere lo sbarco della nave Diciotti. Un evento di ben 5 anni fa, richiamato all’attenzione a pochi giorni dal provvedimento della giudice Apostolico contro il Decreto migranti in cui non ha convalidato il trattenimento di tre irregolari.

Una concomitanza temporale sospetta, come hanno fatto notare i togati, anche se il video resta reale, così come le perplessità che ne seguono. Non serve, tuttavia, aprire una questione ideologica per valutare l’operato. La legge e la giurisprudenza hanno trattato abbondantemente degli obblighi e dei doveri della magistratura e, anche se le valutazioni tecniche saranno effettuate dalla commissione del Csm, è importante fare chiarezza.

I magistrati possono manifestare?

I dubbi scaturiti dal caso della giudice Apostolico riguardano sia la possibilità di manifestare dei magistrati, specie se riguardo temi affini a quelli di cui si occupano, e la loro esposizione politica. Elementi che devono essere distinti, perché riguardano sfere differenti della libertà personale e professionale.

È infatti vero che il codice deontologico e la norma dell’Ordinamento giudiziario prevedono limiti ben specifici per i magistrati, volti proprio alla tutela dell’immagine pubblica della magistratura e della sua imparzialità. Le norme cercano di bilanciare la difesa dell’indipendenza politica e dell’efficienza della giustizia con i diritti della personalità che spettano ai magistrati in quanto esseri umani.

Una trattazione molto utile su questo punto è rappresentata dalle risposte della Corte di Cassazione al questionario della Repubblica Ceca, riguardante le attività secondarie e l’uso dei social media da parte dei magistrati. Il testo affronta precisamente la questione dell’esposizione pubblica, rammentando alcuni limiti inderogabili e le attività vietate.

Fra le attività liberamente espletabili viene menzionata l’espressione dei diritti fondamentali dell’uomo e citata “la libertà di manifestazione scritta e verbale del pensiero, di associazione, di esplicazione della personalità”. Dunque, i magistrati possono manifestare in qualità di cittadini, tenendo conto del codice etico.

È però altrettanto vero che i giudici devono chiedere l’astensione da procedimenti per i quali hanno espresso opinioni pubbliche o per cui ritengono di poter essere influenzati nel giudizio. Il metro per valutare l’imparzialità e la correttezza dell’operato è la sentenza stessa e la sua fondatezza, o meno, su elementi di legge e giurisprudenza.

I magistrati possono essere politicamente esposti?

La questione sulla libertà di manifestazione dei magistrati è senza dubbio complessa e richiede inevitabilmente valutazioni specifiche, anche se le linee guida appaiono chiare: i magistrati sono liberi cittadini e possono manifestare, purché non compromettano l’immagine dell’organo che rappresentano.

Di certo, la legge è ancora più severa quando si guarda all’esposizione politica dei magistrati. L’indipendenza e la terzietà della magistratura rispetto alla politica è uno dei cardini dell’efficienza della giustizia, ciò che consente alla giurisprudenza di applicare i principi di legge al di là del governo e delle ideologie. Proprio per questo, i magistrati non possono partecipare a manifestazioni di partito, iscriversi a partiti o comunque partecipare alle attività in modo continuativo o sistematico.

Peraltro, i magistrati possono ricoprire cariche elettive, purché si mettano in aspettativa. Nonostante i limiti, secondo varie sentenze della Corte di Cassazione i magistrati possono intervenire pubblicamente (in qualità di privati cittadini) su questioni politiche e temi di interesse, purché non lascino condizionare il proprio giudizio contro il diritto e che manchino di equilibrio e serietà durante l’esposizione.

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