Legge di Bilancio, come cambia la manovra Meloni: tutte le novità in arrivo su pensioni e stralcio delle cartelle

Stefano Rizzuti

6 Dicembre 2022 - 17:47

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Novità in arrivo per la manovra: in Parlamento potrebbero essere modificate le misure su pensioni anticipate per le lavoratrici, stralcio delle cartelle e Pos obbligatorio. Cosa cambierà?

Legge di Bilancio, come cambia la manovra Meloni: tutte le novità in arrivo su pensioni e stralcio delle cartelle

La legge di Bilancio targata Giorgia Meloni può ancora cambiare. La manovra, approdata in Parlamento, quasi certamente subirà alcune modifiche rispetto al testo uscito dal Consiglio dei ministri. L’approvazione deve arrivare entro il 31 dicembre per evitare l’esercizio provvisorio: i tempi sono stretti e la necessità di ritoccare qualche misura è indubbia.

Ma quali saranno le modifiche che sicuramente ci saranno? Una delle ipotesi più probabile è che cambi Opzione donna, ovvero il pensionamento anticipato per le lavoratrici. Non solo, perché quasi certo sembra anche un ritocco sull’obbligo di Pos: il governo ha introdotto, con la manovra, lo stop alle multe per i pagamenti sotto i 60 euro, ma su spinta dell’Ue potrebbe abbassare la soglia (forse a 30 euro) se non addirittura eliminarla, lasciando in vigore le regole attuali.

Un’altra possibilità allo studio è quella di andare a modificare le regole della tregua fiscale, con la Lega che vorrebbe allargare la platea delle cartelle da stralciare. Vediamo, quindi, cosa potrebbe ancora cambiare durante la discussione in Parlamento della legge di Bilancio 2023.

Pensioni, come cambia Opzione donna

Una delle modifiche più probabile è quella riguardante l’Opzione donna, con l’ipotesi dell’ampliamento della platea che può accedere all’anticipo pensionistico. Con le regole introdotte finora dalla manovra, il rischio è che possano aderire meno di 3mila lavoratrici: possono infatti accedere le donne con almeno 58 anni e due figli, con 59 anni e un figlio o con almeno 60 anche senza figli.

Ci sono però altri requisiti, bisogna appartenere ad alcune categorie: caregiver, invalidità almeno al 74%, essere state licenziate o lavorare per un’azienda in crisi. Questi criteri potrebbero però essere riformulati. Innanzitutto si potrebbe tornare alle regole attuali, andando in pensione a 58 anni per le lavoratrici dipendenti e 59 per le autonome, indipendentemente dal numero dei figli. Bisogna poi stabilire se lasciare o meno i tre requisiti introdotti dalla manovra. Il confronto sul tema è ancora in corso.

Manovra, cambio lo stralcio delle cartelle?

Qualche novità potrebbe arrivare anche sullo stralcio delle cartelle: la Lega vorrebbe infatti alzare a 1.500 euro il tetto per accedere, ampliando la platea dei beneficiari. Lo stralcio fino a mille euro, previsto dalla manovra, costa 700 milioni, mentre tutta la tregua fiscale 1,14 miliardi.

Ampliare la platea, con l’allargamento dello stralcio fino a 1.500 euro, ha quindi un grosso ostacolo: i costi di questa misura. Già ora sono molto alti e per questo sembra difficile poter cancellare le cartelle - fino al 2015 - per importi superiori a mille euro.

Pos obbligatorio, cambia la soglia dei 60 euro?

La legge di Bilancio del governo Meloni ha di fatto eliminato l’obbligo di Pos per i pagamenti al di sotto dei 60 euro. Una scelta contestata anche dall’Ue, che chiede di mantenere le regole attuali (con multe per tutti gli esercenti e i professionisti che rifiutano qualsiasi pagamento con carte e bancomat) o quantomeno di abbassare la soglia.

La cifra dei 60 euro, definita come “indicativa” dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, sembra destinata a saltare. Il governo non ha intenzione di fare le barricate ed è probabile che vada incontro alle richieste europee senza opporsi più di tanto, anche per evitare uno scontro sui fondi del Pnrr. È quindi possibile che un emendamento ’segnalato’ alla manovra ritocchi la soglia, portandola magari ai 30 euro inizialmente ipotizzati dalla prima versione della legge di Bilancio.

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