Le azioni oscillano in attesa dei risultati midterm Usa, ci sarà il rally?

Violetta Silvestri

9 Novembre 2022 - 08:43

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Mercati in attesa dei risultati definitivi delle elezioni di metà mandato negli Usa: le azioni asiatiche oscillano e i futures statunitensi sono fiacchi, ma il rally può ancora domianre Wall Street.

Le azioni oscillano in attesa dei risultati midterm Usa, ci sarà il rally?

I mercati aspettano di capire quale nuovo scenario si definirà con le elezioni di midterm negli Usa.

I titoli dell’Asia-Pacifico sono contrastanti e stanno scambiando per lo più in rosso, con gli investitori concentrati sui risultati in arrivo dalle elezioni di medio termine negli Stati Uniti e i prezzi alla produzione su base annua della Cina in calo per la prima volta da dicembre 2020.

I futures sulle azioni Usa sono deboli e non riescono ancora a decollare. Solitamente, uno stallo dopo le consultazioni di metà mandato spinge gli asset di rischio, poiché con un Congresso diviso o comunque avverso all’amministrazione in carica si traduce in misure meno impattanti per tasse e spesa pubblica.

Al momento in cui si scrive, però, il Senato è in bilico e i democratici potrebbero ancora conquistare la maggioranza, mentre la Camera vede un vantaggio repubblicano, ma non nell’entità prevista.

In questa cornice ancora incerta, con le incognite inflazione e rialzi tassi di interesse, i mercati oscillano. C’è spazio per il rally solitamente atteso nel dopo midterm?

Mercati incerti: cosa succederà negli Usa con il voto midterm?

Alle ore 8.28 circa, gli indici asiatici si apprestano a chiudere la seduta in rosso, con il tonfo di Hong Kong di oltre l’1% e il calo di Shenzhen e Shanghai in Cina di 0,53% e 0,81% fiaccati anche da prezzi di produzione in calo, sintomo di una domanda interna debole.

I futures azionari statunitensi oscillano tra guadagni e perdite con l’arrivo dei risultati delle elezioni di medio termine, con gli investitori alla ricerca di segnali di stallo del Governo, che potrebbero essere positivo per le azioni.

Per molti esperti, tuttavia, il problema più grande che i mercati devono affrontare è l’inasprimento monetario della Federal Reserve.

“Il mercato azionario storicamente ha ottenuto buoni risultati dopo le elezioni di medio termine e durante il terzo anno di cicli presidenziali”, secondo una nota di Yardeni Research. “Ma nessuna di queste tendenze cicliche politiche positive farà molta differenza se l’inflazione rimane elevata, il che costringerebbe la Fed a causare un atterraggio duro dell’economia.”

I dati dell’indice dei prezzi al consumo di giovedì arriveranno sulla scia dei prezzi al consumo core in aumento più del previsto a un massimo di 40 anni a settembre. Anche se i prezzi iniziano a moderarsi, l’IPC è molto al di sopra della zona di comfort della banca centrale.

“Il mercato continuerà a fissarsi sull’inflazione, che rimarrà alta e vischiosa almeno nei prossimi due trimestri”, ha dichiarato a Bloomberg Television Luke Barrs di Goldman Sachs Asset Management.

Il rally a Wall Street ci sarà?

Sono diversi i commenti e le valutazioni su cosa accadrà ai mercati nel dopo midterm Usa.

Tom Essaye, fondatore di Sevens Report Research, ha dichiarato su Marketwatch: “I mercati in generale preferiscono i governi divisi in quanto riduce qualsiasi rischio politico derivante dall’aumento delle tasse, ma questo è particolarmente vero ora poiché qualsiasi aumento della spesa potrebbe anche aumentare l’inflazione e aumentare i tassi. Un governo diviso elimina quel rischio e i mercati lo accetteranno probabilmente attraverso un lieve rally, se il GOP prenderà la Camera ma non il Senato.”

In tale scenario, la tecnologia potrebbe sovraperformare nel breve termine, riprendendosi dalle condizioni di ipervenduto. I rendimenti dei Treasury e l’indice del dollaro dovrebbe diminuire moderatamente, mentre le materie prime probabilmente subiranno un piccolo rimbalzo.

Se i democratici riusciranno a tenere a bada i repubblicani sia alla Camera che al Senato, è probabile che la reazione sarà un declino moderato, secondo Essaye. Un ampio calo per le azioni sarebbe probabilmente guidato dai settori tecnologici e ad alta crescita, mentre i rendimenti dei Treasury vedrebbero probabilmente un modesto aumento e l’indice del dollaro rimbalzerebbe, mettendo sotto pressione le materie prime.

Tuttavia, è improbabile che le elezioni cambino le regole del gioco rialzista per le azioni ancora impantanate in un mercato ribassista, a detta dell’esperto.

“La chiave per un rally reale e sostenibile in questo mercato rimane un calo dell’IPC (in arrivo giovedì) e un pivot della Fed (che non arriverà presto). Quindi, qualsiasi rimbalzo del mercato su questo risultato non dovrebbe essere inseguito”, ha scritto.

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