La società di Elon Musk xAI avrebbe licenziato 500 persone nel team di data annotation. Cosa si nasconde dietro questa scelta?
La società di Elon Musk xAI avrebbe licenziato almeno 500 lavoratori, stando a quanto riportato da Business Insider. I dipendenti coinvolti nell’operazione farebbero parte del team di data annotation.
La squadra è attualmente quella con il numero più alto di dipendenti in tutta l’azienda e svolge un ruolo cruciale per l’addestramento di Grok, il chatbot d’intelligenza artificiale sviluppato dall’azienda del tycoon sudafricano. Ma allora perché la scelta di ridurre le risorse così drasticamente?
xAI licenzia il team di data annotation: cosa sappiamo
I dipendenti sarebbero stati informati del licenziamento nella serata di venerdì 12 settembre tramite un e-mail. Nel contenuto, era riportato che il team di tutor AI generalisti sarebbe stato ridotto. Secondo le fonti, l’accesso ai sistemi di comunicazione aziendale sarebbe stato revocato immediatamente.
Per quanto riguarda la ricezione dello stipendio, invece, chi è stato licenziato avrebbe ricevuto una garanzia di pagamento fino alla fine del proprio contratto o - al massimo - fino al 30 novembre 2025.
xAI ha confermato i licenziamenti tramite un post su X (ex Twitter), in cui ha dichiarato di voler espandere il proprio team di tutor AI specialisti di dieci volte e di essere alla ricerca di professionisti in vari ambiti tra cui STEM, finanza e medicina. Nonostante l’inequivocabile annuncio, l’azienda non ha fornito dettagli specifici sui motivi alla base della decisione.
I dipendenti coinvolti appartenevano tutti a un gruppo - di ben 1.500 persone - incaricato della gestione dei dati umani, con la responsabilità di coordinare il cosiddetto “AI Tutor Team”, la squadra che si occupa di addestrare Grok. Secondo fonti vicine all’azienda, i tutor riceverebbero pagamenti orari compresi tra 35 e 65 dollari e, in alcuni casi, sarebbero stati persino invitati a partecipare a scansioni facciali a scopo di training.
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Un periodo turbolento per xAI
Questi licenziamenti arrivano a breve distanza dalla controverso addio del direttore finanziario Mike Liberatore che, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, ha lasciato xAI a fine luglio dopo soli tre mesi nel ruolo. Ma non è stato l’unico. Nell’ultimo periodo, infatti, numerose figure chiave nell’azienda avrebbero “abbandonato la nave”.
Già ex dirigente di Airbnb, Liberatore aveva svolto un ruolo chiave nelle attività di raccolta fondi della società di Musk, tra cui una vendita di titoli di debito per 5 miliardi di dollari avvenuta lo scorso giugno. A facilitare ulteriormente l’operazione è stata la banca statunitense Morgan Stanley. Sempre nello stesso periodo, il lavoro di Liberatore ha consentito alla società di raccogliere altri 5 miliardi di dollari in capitale. Le motivazioni del suo improvviso abbandono, tuttavia, rimangono sconosciute.
La società di Musk si trova quindi a fare i conti con un periodo di incertezze e decisioni inaspettate, che potrebbero minare alla sua già instabile situazione.
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