Il meccanismo del silenzio-assenso per il TFR nei fondi pensione richiede una revisione della linea di default “garantita”, favorendo invece comparti di investimento più dinamici.
La Covip torna a sollecitare un intervento di riforma sull’attuale assetto normativo della previdenza complementare, un sistema che — secondo numerosi osservatori — mostra evidenti segni di inadeguatezza, in particolare per quanto riguarda le modalità di adesione e la destinazione del TFR in caso di silenzio-assenso.
Anche noi di Money.it abbiamo più volte parlato di queste criticità come un boomerang per i lavoratori senza supporto, ma stavolta è lo stesso organismo di vigilanza a mettere nero su bianco, attraverso un recente comunicato stampa, la necessità di rivedere le regole esistenti, parlando esplicitamente di “prospettive evolutive” e rilancio del secondo pilastro previdenziale.
Tra le proposte più significative emerge quella di ripensare la linea di default, ovvero la destinazione automatica dei contributi per i lavoratori che non esprimono una scelta consapevole: un nodo cruciale che potrebbe rappresentare il punto di partenza per modernizzare davvero il sistema. Vediamo più da vicino di cosa si tratta. [...]
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