La crescente bellicosità verbale di Trump: verso un regime autoritario?

Domenico Maceri

9 Ottobre 2023 - 13:52

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In una delle più incendiarie dichiarazioni Trump ha detto che i migranti stanno “avvelenando il sangue del paese”, con ovvi richiami alle parole espresse da Adolf Hitler sugli ebrei.

La crescente bellicosità verbale di Trump: verso un regime autoritario?

Poco dopo la recente incriminazione per frode e corruzione di Bob Menendez, senatore del New Jersey, 31 colleghi democratici alla Camera Alta hanno dichiarato che dovrebbe dimettersi. Donald Trump, ex presidente degli Stati Uniti, è stato incriminato quattro volte, due in tribunali statali e due in tribunali federali, ma nessuno dei repubblicani ha indicato che dovrebbe abbandonare la sua corsa per un secondo mandato presidenziale. Persino i suoi avversari alla nomination hanno sostenuto Trump, asserendo che se lui vincerà le primarie, lo voteranno alle presidenziali del 2024. L’unico candidato alla nomination a prendere le distanze da Trump è stato Chris Christie, ex governatore del New Jersey, il quale è stato fischiato dal pubblico per il suo “tradimento” a Trump.

I repubblicani si consideravano il partito della legge e l’ordine ma con Trump alla loro guida hanno dimenticato il rispetto per la legge o forse facevano finta di crederci. In effetti, quando l’ex presidente deve affrontare cause giudiziarie, fanno di tutto per sminuire i suoi guai legali, concentrandosi esclusivamente sugli aspetti politici. Una delle dichiarazioni che spesso viene menzionata è che gli elettori dovrebbero decidere non solo se l’ex presidente sia colpevole ma ovviamente anche se concedergli un secondo mandato alla carica più importante. Trump è riuscito a inocularsi politicamente da cause giudiziarie, ricandidandosi per la nomination del partito e la sua speranza di un eventuale ritorno alla presidenza. Difatti, l’ex presidente sembra avere la nomination quasi in tasca. I sondaggi gli darebbero il 50 percento dei voti alle primarie anche se gli scrutini sono ancora distanti. I suoi avversari non sembrano intimidirlo affatto e per questo non si è presentato ai primi due dibattiti organizzati dalla Fox News. Queste due occasioni sarebbero state buone opportunità per attaccarlo ma l’unico a approfittarne è stato Christie. L’ex governatore del New Jersey fino adesso non avrebbe che pochissime chances e spera di avere successo nelle primarie del New Hampshire per non perdere tutte le speranze ma si trova al quarto posto nei sondaggi.

Trump non controlla solo le primarie alla nomination ma anche il partito in generale, specialmente con la sua capacità di usare il suo nome e di influenzare le liste dei candidati per la Camera e in leggera misura anche per il Senato. L’endorsement di Trump alle primarie vale oro poiché la stragrande maggioranza dei distretti parlamentari sono delineati in modo che il vincitore delle primarie uscirà anche vittorioso all’elezione generale.
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