Non è la prima volta che la BCE Lagarde lancia un allarme su questo asset e sulla minaccia che rappresenta per le banche e la stabilità finanziaria.
Un nuovo allarme sui rischi che incombono sulla stabilità finanziaria è stato lanciato oggi dalla BCE, stavolta per bocca di Piero Cipollone, esponente del Comitato esecutivo della Banca centrale europea, che supervisiona il piano dell’euro digitale a cui Francoforte sta lavorando.
Nel corso di una conferenza ospitata dalla Bocconi, Cipollone è tornato a puntare il dito contro le stablecoin che, a suo avviso, possono “porre veri rischi per la stabilità finanziaria e l’intermediazione bancaria”.
Non un alert nuovo, visto che è da un po’ che l’Eurotower lancia avvertimenti vari contro questi strumenti che, a suo avviso, rappresentano una potenziale mina per tutto il sistema finanziario.
BCE, Cipollone, stablecoin rischio per la stabilità finanziaria, possono scatenare fuga depositi da banche
Cipollone ha rimarcato anche il rischio che si verifichino fughe dai depositi, a danno delle banche e della loro attività di funding.
“Una fuga dalle stablecoin può innescare una corsa alle liquidazioni, improvvisi deflussi di depositi e volatilità nella liquidità bancaria, amplificando le pressioni sull’approvvigionamento delle banche”.
L’esponente della BCE lo ha detto chiaro e tondo. Il maggiore utilizzo delle stablecoin all’interno del sistema finanziario “ potrebbe far crescere il costo della raccolta di depositi, esercitando pressioni sulla capacità delle banche di erogare credito, in particolare nell’area dell’euro, dove gli istituti di credito continuano ad avere un ruolo essenziale nel finanziamento dell’economia”.
Da lì si innescherebbe una reazione a catena, in quanto a essere compromessa potrebbe essere anche “la trasmissione della politica monetaria”, con “ l’orientamento dei tassi di interesse a breve termine da parte della BCE” che potrebbe finire con il diventare più complicato.
E il peggio è che “queste sfide sono ulteriormente amplificate dal fatto che attualmente il 99% delle stablecoin è denominato in dollari statunitensi ”.
Detto questo, va sottolineato che il nuovo alert sulle stablecoin e sulla minaccia che possono rappresentare per il sistema finanziario è arrivato da Cipollone all’indomani della notizia relativa alla decisione di nove banche europee di lanciare stablecoin in euro.
Minaccia stablecoin, la regolamentazione è uno strumento potente ma da sola non è sufficiente
La minaccia delle stablecoin, tuttavia, secondo Cipollone può essere arginata, in quanto, così ha detto l’esponente della BCE, “la buona notizia è che le autorità non sono imponenti di fronte a queste sfide”, anzi. “ La regolamentazione e l’applicazione delle norme sono strumenti potenti”, che “aiutano a forgiare i mercati, a fissare dei limiti e a ridurre il rischio di abusi ”.
Detto questo, “la regolamentazione da sola non è capace di generare la scala, l’intensità e gli effetti di rete necessari, che sono fondamentali per garantire una competizione credibile”. Tanto che “anche la migliore regolamentazione messa a punto si scontrerebbe con i propri limiti, nel caso in cui la struttura sottostante del mercato rimanesse distorta e se si evolvesse in modo più veloce rispetto ai tempi di cui le autorità avrebbero bisogno per reagire ”.
Dunque? Dunque l’ottima notizia è che in realtà uno strumento che possa contrastare il potere delle stablecoin e dunque blindare la stabilità delle banche e in generale dell’intero sistema finanziario esiste, e porta un nome preciso: quello dell’euro digitale.
Proprio oggi, venerdì 26 settembre 2025, sempre Cipollone ha pubblicato una lettera con cui è tornato ad affrontare il dossier dell’euro digitale, un asset che terrebbe a bada la minaccia delle stablecoin. L’euro digitale, ha spiegato l’esponente della BCE, renderebbe infatti “la moneta della banca centrale disponibile ai fini dei pagamenti digitali ” e, così facendo, “preserverebbe quel pilastro cruciale della libertà rappresentato dalla possibilità di scegliere una opzione esterna”.
Euro digitale, la ricetta per blindare la stabilità finanziaria? Il rapporto della BCE presentato oggi
A tal proposito oggi è stato anche il giorno in cui Piero Cipollone ha potuto presentare e commentare i progressi compiuti dalla BCE in tal senso, attraverso la pubblicazione di un report relativo alla “ piattaforma di innovazione dell’euro digitale, strumento creato dalla BCE per collaborare con le interessate al progetto”. Piattaforma di innovazione che è stata lanciata, ha ricordato il banchiere, nell’ottobre del 2024 e di cui ora si sa di più grazie al rapporto che è stato pubblicato dalla Banca centrale nella giornata di oggi.
“Il rapporto odierno, che presenta i risultati di questa collaborazione e sperimentazione con quasi 70 partecipanti del mercato –esercenti, società fintech, start-up, banche, accademici, organizzazioni del settore pubblico e prestatori di servizi di pagamento (PSP) – mette in evidenza il potenziale dell’euro digitale di favorire l’innovazione e l’inclusione finanziaria”.
“Il report che pubblichiamo oggi”, ha precisato Cipollone, “dimostra che nel settore privato c’è un forte appetito per sviluppare servizi così innovativi, utilizzando le caratteristiche uniche della piattaforma dell’euro digitale”. E l’interesse è così alto che “già ci sono player pronti a fornire servizi del genere”, ha sottolineato ancora l’esponente del comitato esecutivo della Banca centrale europea.
Stablecoin, minaccia fuga depositi banche agitata anche negli Stati Uniti. Cifra monstre da $6,6 trilioni
Per quanto riguarda il timore sollevato da Piero Cipollone sul rischio che il maggiore utilizzo di stablecoin si traduca in una fuga dei depositi dalle banche, va ricordato che l’allarme è stato già suonato altre volte, anche negli Stati Uniti, dove le banche hanno avvertito che la possibilità di ottenere rendimenti dagli stablecoin potrebbe indurre i clienti a ritirare denaro dai conti tradizionali alla ricerca di guadagni più ghiotti.
Un rapporto del Tesoro USA, pubblicato all’inizio di quest’anno, ha calcolato che, a seconda di come si evolveranno gli stablecoin, i deflussi di depositi potrebbero raggiungere addirittura la cifra monstre di 6,6 trilioni di dollari.
In una lettera al Congresso, alcune banche americane hanno così avvertito che un simile scenario aumenterebbe i costi della raccolta del sistema bancario, ridurrebbe la capacità di erogare prestiti e, in ultima analisi, farebbe salire i costi di indebitamento per famiglie e imprese.
Ronit Ghose di Citi ha commentato la situazione attuale, paragonando le minacce attuali rappresentate dalle stablecoin con l’ascesa dei fondi del mercato monetario negli anni ’80, che sottrassero depositi ai conti correnti a basso interesse.
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