L’Iran sarà una minaccia per il mondo nel 2023

Violetta Silvestri

30/12/2022

Tra i protagonisti del 2023 ci sarà l’Iran secondo alcuni esperti. Il Paese alle prese con le manifestazioni di piazza, la crisi economica, la tensione nucleare può essere una grave minaccia globale.

L’Iran sarà una minaccia per il mondo nel 2023

Il 2022 si chiude all’insegna di una vera e propria rivoluzione in Iran. E il 2023 è ricco di insidie e sfide per la Repubblica Islamica, con potenziali e probabili effetti su tutto il mondo.

Un anno che alcuni speravano vedesse il rilancio dell’accordo nucleare iraniano e il successo della diplomazia con l’Occidente, ha invece assistito al rafforzamento dei legami iraniani con la Russia e reprimere violentemente un movimento di protesta popolare guidato da donne.

Ciò che attende il Paese e le sue attività all’estero avrà conseguenze significative non solo per milioni di iraniani, ma anche per l’Ucraina, la Russia, gran parte del Medio Oriente e la politica estera dei Governi occidentali.

In questo contesto, l’Iran si appresta a essere un protagonista minaccioso della scena internazionale nel 2023.

Iran al centro del mondo: cosa succede e perché coinvolge tutti

L’attuale situazione iraniana è pericolosa.

L’amministrazione Biden è passata dall’incoraggiare i negoziati sul rilancio dell’accordo nucleare con i persiani all’imposizione di ulteriori sanzioni a Teheran e alla sua condanna per aver fornito armi letali e addestramento alle forze russe che combattono in Ucraina.

Il ministero degli Esteri iraniano nega di essere a conoscenza di trasferimenti di armi iraniane alla Russia, nonostante le prove di droni di fabbricazione iraniana che hanno devastato le città ucraine.

Inoltre, il Paese di 85 milioni di abitanti è alle prese con un movimento di protesta che è stato descritto come la più grande sfida per il governo della Repubblica Islamica da decenni. Nel frattempo, la sua economia è in una spirale di sofferenza, mentre il regime sta arricchendo l’uranio al livello più alto di sempre, il che significa che l’Iran non è mai stato più vicino al raggiungimento della capacità di fabbricare bombe nucleari.

“Il 2023 sarà un anno cruciale per l’Iran” ha detto alla CNBC Ali Vaez, direttore del progetto Iran presso Crisis Group. “L’economia è più in difficoltà che mai; la società è più scontenta che mai; e il Paese è più isolato che mai. La Repubblica islamica è dove si trovava l’Unione Sovietica all’inizio, non alla fine, degli anni ’80. È un regime che è ideologicamente in bancarotta, economicamente distrutto e politicamente paralizzato...Tuttavia, ha ancora voglia di combattere.”

Le proteste a livello nazionale che sono iniziate a metà settembre e si sono rapidamente estese a decine di città in tutto l’Iran sono state innescate dalla morte della 22enne Mahsa Amini, una donna curda iraniana che è morta sotto la custodia della polizia dopo essere stata arrestata per presunta violazione delle rigide regole iraniane sul velo. I disordini si sono trasformati in un vero e proprio movimento che chiedeva la rimozione della Repubblica islamica, il governo teocratico della linea dura dell’Iran.

Il 2023 inizierà proprio da qui, con repressioni e violenze che probabilmente continueranno senza capire quale sarà la via di uscita. Intanto, l’incertezza internazionale aumenterà, con i Paesi occidentali che prendono le distanze, anche diplomatiche, dalle brutalità dell’Iran.

Iran: la bomba nucleare è pronta a esplodere?

La questione dell’accordo sul nucleare tra Iran e Paesi occidentali diventerà molto calda nel 2023.

Come spiegato dalla ricercatrice Ispi Aniseh Bassiri Tabrizi:

“...L’Iran ha continuato a portare avanti le sue attività nucleari, iniziando di recente ad arricchire l’uranio al 60% presso l’impianto nucleare sotterraneo di Fordow, avvicinandosi così ad avere il necessario per la produzione di armi. Mentre Teheran continua a negare che il suo desiderio sia quello di costruire un’arma nucleare, le recenti attività nucleari accorciano significativamente il cosiddetto “breakout time” necessario per produrre una bomba. A fronte della crescente preoccupazione dell’UE e degli Stati Uniti, l’indisponibilità di opzioni significative, in assenza di un tavolo negoziale, comporta un rischio sempre più tangibile di escalation, se non addirittura di uno scontro”

Da evidenziare che l’amministrazione Trump ha ritirato gli Stati Uniti dall’accordo nel 2018, re-imponendo severe sanzioni all’Iran che hanno sia danneggiato la sua economia sia spronato il suo Governo a intensificare lo sviluppo nucleare. E le prospettive che Biden riprenda l’accordo si stanno riducendo rapidamente.

Inoltre, il tempo sta per scadere per salvare qualsiasi cosa: le principali restrizioni nucleari dell’accordo scadranno alla fine del 2023 quando entreranno in vigore le “clausole di scadenza”. “L’attuale JCPOA [l’accordo sul nucleare] sarà sempre più obsoleto nel 2023”, ha affermato Ryan Bohl, analista senior di Medio Oriente e Nord Africa presso Rane. E, ha aggiunto, “né l’Europa né gli Stati Uniti vogliono dare sollievo dalle sanzioni a un regime che reprime attivamente i manifestanti”.

Iran e Russia sempre più alleate nel 2023?

L’ultimo conflitto tra l’Iran e l’Occidente è avvenuto durante la guerra Russia-Ucraina sotto forma di letali droni iraniani usati dalle forze russe per attaccare.

Ciò ha già provocato ulteriori sanzioni da parte degli Stati Uniti e dell’Ue contro l’Iran, ma è improbabile che ciò fermi la crescente collaborazione tra i due Paesi sempre più isolati.

“L’Iran non può permettersi di alienare la Russia” ha detto Vaez di Crisis Group. L’Occidente dovrà essere creativo nel trovare un modo per rallentare e limitare il tipo di armi che può trasferire a Putin, ha detto - qualcosa già in corso, poiché l’amministrazione Biden starebbe lavorando per soffocare l’accesso dell’Iran a componenti straniere per gli armamenti.

Tuttavia, sembra probabile che le due nazioni si scambieranno più droni e missili e aumenteranno la cooperazione tecnica su questioni militari ha affermato Bohl, oltre a fondare legami commerciali più profondi per creare una “rete commerciale a prova di sanzioni”.

Ciò comporterà costi diplomatici, che Teheran sembra disposta a sopportare. Ad ogni modo, l’Iran sarà protagonista nel 2023 e potrebbe riuscire a sconvolgere ancora di più gli equilibri fragili del mondo.

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