Le azioni USA scambiano ai massimi storici. Ma sui mercati finanziari persiste una certa irritazione dovuta alla politica tariffaria di Trump. E questo potrebbe essere un problema.
Il grande investitore statunitense Warren Buffett - noto anche come l’Oracolo di Omaha - da tempo ha creato un indicatore, soprannominato Buffett Indicator.
Un indicatore che confronta la capitalizzazione di mercato totale di tutte le azioni statunitensi con il prodotto interno lordo (PIL) degli USA.
Attualmente ha raggiunto un livello record di quasi il 210%, a dimostrazione del fatto che le azioni statunitensi sono, diciamo così, molto costose.
Lo stesso Buffett una volta affermò che, come investitore, quando il valore arriva vicino al 200% si sta giocando col fuoco. Il livello ideale per acquistare si attesterebbe, secondo l’investitore, tra il 70 e l’80%.
L’ultima volta che l’indicatore si è attestato a un livello simile è stata poco prima dello scoppio della bolla delle dot-com all’inizio del nuovo millennio e nel novembre 2021, Entrambi gli eventi sono stati seguiti da un anno estremamente negativo per il mercato azionario.
Ma attenzione. L’indicatore fa riferimento solo alle azioni statunitensi. Le azioni europee sono ancora relativamente convenienti. E non sempre in passato un picco dell’indicatore è stato seguito da un crollo del mercato azionario.
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