Jeff Bezos rivela: solo questi lavoratori non saranno mai sostituiti dall’intelligenza artificiale

Ilena D’Errico

14 Novembre 2025 - 20:01

Non si possono sostituire tutti i lavoratori con l’intelligenza artificiale. Ecco la qualità unica degli esseri umani secondo Jeff Bezos.

Jeff Bezos rivela: solo questi lavoratori non saranno mai sostituiti dall’intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale sta cambiando profondamente il mondo del lavoro e probabilmente siamo ancora soltanto all’inizio di questa trasformazione. Accanto a innegabili vantaggi ci sono però diversi risvolti negativi per l’occupazione, visto che molte professioni sono ad alto rischio di sostituzione. Non si tratta di un timore infondato, bensì di una logica conseguenza dello sviluppo tecnologico, come di fatto è sempre accaduto negli anni. Seppur inevitabile, però, questo cambiamento deve in qualche modo essere controllato e compreso per evitare che diventi la rovina di molti esseri umani, anziché un beneficio.

Iniziare a trovare i punti di forza dei lavoratori rispetto alle macchine, per quanto intelligenti possano diventare, è oggi fondamentale per non gettarsi nello sconforto e soprattutto preservare il futuro. Ecco perché molte delle più geniali menti dell’epoca attuale si interessano all’AI non soltanto per dirette ragioni di profitto e sviluppo, ma anche per analizzare l’ambito lavorativo. Non poteva mancare sul punto l’intervento di Jeff Bezos, nonostante ciò che sta accadendo in Amazon, che ha lanciato un importante invito ai lavoratori per sopravvivere e progredire a fianco dell’intelligenza artificiale.

Ciò che l’IA non può sostituire secondo Jeff Bezos

Per quanto sintetico il monito di Jeff Bezos non circoscrive eccessivamente la platea di lavoratori che non saranno mai sostituiti dall’intelligenza artificiale. Al contrario, restituisce speranza e ottimismo a moltissimi professionisti, anche quelli generalmente meno solidi nell’attuale mercato del lavoro. In particolare durante l’Italian Tech Week 2025 Bezos ha tenuto il pubblico appeso alle sue labbra con un discorso incentrato su una sfida: scoprire quale qualità umana l’intelligenza artificiale non sarà mai in grado di sostituire.

Secondo il fondatore di Amazon, un imprenditore di enorme successo e uno degli uomini più potenti dell’intero pianeta, la risposta risiede nell’inventiva umana. La creatività è la qualità più importante dell’essere umano secondo Jeff Bezos, ciò che neanche l’intelligenza artificiale più avanzata potrà imitare sufficientemente, una forza autentica e inalienabile. L’immaginazione umana e la fantasia, soprattutto quando applicate alla risposta delle esigenze umane, sono fondamentali e imprescindibili, oltre che inimitabili. Così l’essere umano riesce a trovare risposte ai bisogni, trovare nuove opportunità e migliorare l’esistenza.

Soltanto le invenzioni dell’uomo possono creare dal nulla qualcosa di inesistente, un traguardo che nessuna macchina potrà mai eguagliare. Mentre le intelligenze artificiali saranno sempre più efficaci nei calcoli, nell’analisi e nell’elaborazione dei dati, ma pure nel riconoscere e reagire in modo personalizzato a vari imput, sempre e soltanto gli esseri umani potranno guidare e creare.

Lavori che sopravvivono (e professioni che scompaiono)

Si tratta della stessa qualità che secondo Bezos ha permesso ad Amazon di prosperare e diventare ciò che è oggi, la capacità di trovare nuove idee e trasformarle in realtà ha distinto l’azienda ed è una condizione imprescindibile anche nella valutazione dei futuri dipendenti. Ciò non significa necessariamente che sopravvivranno all’IA soltanto le professioni interamente basate sulla creatività, ma che quest’ultima permetterà ai professionisti di distinguersi e restare importanti anche con il progresso delle macchine, che dovranno sempre restare utili strumenti.

Non è certo un caso se anche tra i lavori al riparo dalla sostituzione dell’intelligenza artificiale nella lista di Bill Gates troviamo un punto comune. Il fondatore di Microsoft punta infatti su molti lavori riguardanti la tecnologia, cominciando dai programmatori, che saranno sempre più importanti per adeguare l’IA alle necessità effettive dell’uomo, garantirne il funzionamento e per creare.

Le altre professioni evidenziate da Gades riguardano invece la ricerca scientifica e il settore energetico, poiché in entrambi l’immaginazione umana è un tassello imprescindibile. Di pari passo, i lavori maggiormente a rischio sono quelli che non richiedono questo genere di componente, tutti i compiti che possono essere automatizzati senza cali di qualità.

Proprio in Amazon, peraltro, pare sia in corso un maxi-piano di licenziamenti dovuto alla sostituzione dei dipendenti le cui mansioni possono essere sostituite dall’IA. Una conferma delle parole di Bezos, che invita a concentrarsi su ciò che distingue l’uomo dalle macchine e soprattutto ciò che li accomuna, per spostare altrove la competizione.

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